In un paese come l'Italia, stremato da una delle più gravi crisi
economiche dell'ultimo decennio e con un'inflazione che, nel 2012, ha
fatto segnare un +3.0% (+4.3% se consideriamo solo i beni di largo
consumo), il governo Monti ha deciso di regalare agli italiani una
nuova tassa, la TARES, che sostituirà l'attuale TARSU, ma non solo.
Infatti, con essa i cittadini verranno chiamati a pagare anche i
cosiddetti “servizi comunali indivisibili” (illuminazione pubblica,
manutenzione delle strade e del verde, polizia locale ecc.) e che ora
invece paghiamo con le tasse che versiamo allo stato.
Ma sia ben chiaro: queste ultime non diminuiranno, anzi. Infatti
continuerà ad aumentare il prelievo fiscale nella tasche dei cittadini
che pagano le tasse, così come segnalato dai mezzi di informazione
nazionali, da sempre poco avvezzi a disturbare il governo di turno, se
non a disastro compiuto.
La nuova normativa di cui è artefice il governo Monti, sostenuto - mai
dimenticarlo - dai parlamentari di PDL, PD e UDC, impone che i
comuni avranno l'onere di coprire al 100% i costi dei servizi erogati
con quanto incassato. Ovviamente tre sono le leve su cui agire, e cioè:
riducendo la qualità del servizio offerto, aumentando il costo della
tariffa oppure ottimizzando il servizio.
Quali delle tre strade seguirà l'amministrazione comunale di
centrodestra è ovviamente chiara, vista poi la volontà di continuare ad
affidare il servizio ad una società privata, cosa che, ad oltre un anno
dalla pubblicazione del bando di gara, non è riuscita ancora a fare.
L'aumento della quota che dovrà coprire i servizi comunali indivisibili
potrà oscillare da un minimo del 2% fino ad un massimo del 15%.
Ma c’è da scommettere che l'aumento tenderà, nella maggior parte dei
casi, verso la percentuale maggiore. Motivo per il quale crediamo sia
facile prevedere un'ulteriore stangata. Con buona pace dei cittadini.
D'altronde, già con la TARSU, il sindaco Michele Forte aveva regalato
ai suoi concittadini, nel 2009, un aumento del 20%, giustificandolo con
la necessità di ripianare i costi sempre maggiori, dovuti alla raccolta
differenziata, agli oneri di smaltimento in discarica ed infine al
costo del personale, nonostante che la raccolta differenziata nella
nostra città sia pari al 32,85% del totale dei rifiuti raccolti(dati
disponibile sul sito del comune per l'anno 2011), mentre la legge 27
dicembre 2006, n. 296 imponeva di raggiungere il sessanta per cento
entro il 31 dicembre 2011.
Ovviamente la spiegazione non ci aveva minimamente convinto, ma non
avevamo potuto contrastare minimamente vista la nostra assenza in
consiglio comunale.
Gli aumenti previsti invece con l'introduzione della TARES sono ancora
maggiori, qualcuno ben informato scrive che saranno tra il 30% e
il 60%.
È quindi evidente che la nuova tassa, voluta dal Governo Monti, andrà a
gravare ulteriormente sulle tasche di chi ha appena finito di pagare
l’iniqua IMU, con aumenti preoccupanti delle spese dei cittadini che
sono già stremati dalle tasse e dalla crisi che assottiglia sempre di
più il potere d’acquisto degli italiani.
Ma, in questa operazione, bisogna tener conto del fatto che la crisi ha
allargato il bacino delle famiglie disagiate fino a raggiungere il ceto
medio: occorre quindi un intervento realmente efficace, che sappia
salvaguardare la maggior parte dei nuclei familiari residenti a Formia.
Bisogna – a nostro avviso – avviare subito un confronto politico per
correggere l'impostazione penalizzante della TARES e quindi evitare che
gli aumenti, calcolati nell'ordine degli 80euro di media, vengano
pagati sempre dai soliti noti da un lato, e dall'altro intervenire
perché si studino tutte le misure del caso per evitare che migliaia di
famiglie vengano ridotte alla fame, nel silenzio totale delle forze
politiche che hanno appoggiato, in questo anno “disgraziato”, l'opera
di devastazione del governo Monti e che – lo ricordiamo ancora – sono
il Pdl, il Pd e l'Udc.
Si avvicinano le elezioni (nazionali, regionali e comunali), ed allora
sarà il caso che i cittadini e le cittadine che decideranno di recarsi
alle urne, non si facciano fregare dalle facili promesse, e invece
boccino con il loro voto chi si è reso complice di questa scellerata
tassa.
Circolo “Enzo Simeone”
Partito della Rifondazione Comunista
Formia
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