Ormai è anche
difficile trovare le parole giuste per descrivere lo sdegno con il
quale raccontare lo stato di abbandono nel quale versa la nostra città.
Le segnalazioni che ci sono giunte, ad esempio, circa la situazione
critica in cui versano i due plessi scolastici di Gianola sono numerose
ed è difficile pensare che la soluzione arrivi dall'attuale
amministrazione, che si è sempre caratterizzata per uno spiccato senso
dell'abbandono rispetto ai piccoli problemi che caratterizzano il
popoloso quartiere di Gianola, figurarsi quando i problemi sono ben più
gravi.
Non bastano le promesse, ma ci vogliono i fatti. E qui vengono le note dolenti.
Nella scuola elementare "I. Calvino" piove nella mensa, mentre nella
scuola materna, costruita lì a fianco, la situazione non è meno
drammatica. Nella parte interna dei muri perimetrali bassi su cui sono
montate le vetrate, vi sono macchie di umidità ancora non molto
espanse; sembrano macchie di umidità risalita dal sottostante terreno.
C'è poi una parte di muro alto perimetrale sul lato est su cui è
montata una vetrata contenuta in una struttura in metallo.
L'umidità potrebbe essere stata creata da acqua piovana penetrata
attraverso la struttura metallica nei punti in cui è fissata al muro.
Ma potrebbe anche essere stata creata dalla trasudazione dall'esterno
attraverso il muro stesso, magari perché non ben isolato dalle
intemperie. Bisognerebbe effettuare una supervisione utilizzando scale
o ponteggi.
In ogni modo, se, ad appena un anno dall'inaugurazione, la scuola
soffre di questi problemi, c'è da temere che possa verificarsi un
rapido degrado nei prossimi anni, se non verranno seriamente eliminate
le cause di quanto accaduto.
Ci risulta, inoltre, che non sia ancora risolto il problema degli
spigoli, che rimangono un pericolo per la sicurezza dei giovanissimi
studenti che frequentano questa scuola, e non sappiamo nemmeno se sia
stata realizzata l'aula promessa dal sindaco Forte per zittire le
proteste legittime dei genitori.
Ci domandiamo come sia possibile che questa scuola sia ancora aperta,
visto che giudichiamo lo stato delle strutture compromesso dall'azione
dell'acqua penetrata all'interno delle stesse: è il mimino che dovrebbe
fare un qualsiasi cittadino.
Ricordiamo, e non è superfluo farlo, che i due edifici sono frequentati
da centinaia di bambini e bambine, dal personale docente e dal
personale ATA, che hanno il diritto di poter frequentare istituti
sicuri e confortevoli.
Forse non è una priorità per chi ha la responsabilità di predisporre
gli opportuni provvedimenti, di conseguenza sembra opportuno segnalare
alla procura della Repubblica le eventuali responsabilità di chi ha
realizzato gli edifici e di chi ha l'onere della manutenzione degli
stessi.
Chiediamo, inoltre, che l'amministrazione guidata dal sindaco Forte,
rassicuri la popolazione, soprattutto i genitori dei bambini e dei
ragazzi che le frequentano, circa lo stato dei plessi scolastici
cittadini, anche quelli superiori che sono di pertinenza, in quanto a
manutenzione ed agibilità, all'amministrazione provinciale.
D'altronde il pessimo stato delle scuole italiane è certificato da alcuni studi di prestigiose associazioni.
Dall'inchiesta dell'associazione Cittadinanzattiva, pubblicata dal
quotidiano "La Repubblica", emerge "che in Italia una scuola su 5
(20,7%) non è sicura, mentre una su tre (36%) - quanto a sicurezza -
rasenta appena la sufficienza. Solo il 24% delle scuole, inoltre, è in
regola con le certificazioni di sicurezza. Una scuola su dieci denuncia
lesioni strutturali, il 21% presenta uno stato di manutenzione
inadeguato; crolli di intonaco si registrano nei corridoi (19%), nelle
aule (14%) e nei bagni (14%). Muffe e infiltrazioni si trovano in bagni
e aule (24%), mense (18%) e palestre (17%). Il 45% degli istituti ha
richiesto interventi strutturali, ma in oltre la metà dei casi (58%)
l'ente proprietario non è mai intervenuto. Nel 54% degli edifici poi
manca l'ascensore e dove è presente, nel 14% dei casi, non funziona. Il
59% degli istituti si trova su una zona a rischio sismico, il 16% in
una a rischio idrogeologico".
La conferma viene dal rapporto "Ecosistema scuola" di Legambiente,
secondo cui il 50% degli edifici scolastici italiani non possiede la
certificazione di agibilità e oltre il 65% non ha quella della
prevenzione incendi. E ancora: il 36% ha bisogno di interventi di
manutenzione urgenti, il 32,42% si trova in aree a rischio sismico e il
10,67% in aree ad alto rischio idrogeologico.
Inoltre - sempre secondo Legambiente - negli ultimi due anni in tutta
Italia si è registrato un calo totale degli investimenti in
manutenzione. Regioni quali Toscana, Piemonte ed Emilia Romagna, da
sempre fiori all'occhiello in questo campo, dal 2008 hanno dimezzato
gli investimenti nel settore. Una situazione che peggiora ancora al
Sud, dove la media degli investimenti è inferiore a quella nazionale.
«La sicurezza delle scuole è una priorità, i nostri ragazzi devono
stare in luoghi sicuri», ha sottolineato in un suo intervento il
ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo.
E' ora che si passi dalla parole ai fatti, senza attendere il
manifestarsi di tragici incidenti, che sono in realtà dei fenomeni
delittuosi, perché si stanzino i soldi dovuti. Ma come si sa, la
gestione dell'emergenza arricchisce pochi e danneggia molti.
Gennaro Varriale
Segretario del Circolo "Enzo Simeone"
Partito della Rifondazione Comunista
Formia
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