..........................La casa e l'assenza di politiche adeguate.......................

l sindaco di Formia è un artista del fare di necessità virtù, peccato che la sua politica sulla casa si sviluppi in maniera caotica, privilegiando più le esigenze dei costruttori di fare cassa che dei suoi concittadini di soddisfare i propri bisogni abitativi.

Il risultato è che solo una parte di quest'ultimi può ricorrere alle agevolazioni previste per l'edilizia convenzionata, che consentono di costruire con costi più contenuti rispetti a quelli imposti dal "libero mercato" mentre i cittadini in difficoltà economica, i lavoratori in cassa integrazione, i precari ed i meno abbienti, sono completamente esclusi dalla possibilità di provvedere ad un alloggio per sé ed i propri congiunti. Eppure al centrodestra che governa regione, provincia e comune, le possibilità per risolvere il problema non mancano.

E' un dato assodato che a Formia circa la metà delle abitazioni non sono occupate, ogni famiglia potrebbe contare su quasi due abitazioni (1,7 per la precisione). Se l'amministrazione comunale volesse, potrebbe intervenire per recuperare vani utili da mettere a disposizione in locazione a chi non ha la possibilità di sostenere l'acquisto di una casa realizzata in edilizia convenzionata. Mediante - ad esempio - l'incentivazione di locazioni a canone agevolato, favorite con una riduzione, mirata allo scopo, dell'aliquota ICI sulla seconda casa, oppure una riduzione della TARSU. Invece, l'amministrazione comunale, nel tentativo di autocelebrarsi, vuole dimostrare la validità della propria politica sociale e tenta di confondere le acque, parlando solo di edilizia convenzionata e non di edilizia residenziale pubblica (ERP), forse perché sono enormi le responsabilità del centrodestra ed in particolare del sindaco Forte sulla stato di paralisi in cui versa questo settore.

Per le seguenti ragioni: Perché (vedi la L.R. n.12/1999) gli enti locali, Regione e Comune, devono garantire la riqualificazione, l'integrazione e l'incremento, del patrimonio di edilizia residenziale pubblica da destinare all'assistenza abitativa. Perché al comune spetta il compito di rilevare il fabbisogno abitativo e trasmetterlo alla regione che deve poi predisporre il piano annuale di intervento edilizio relativo al fabbisogno accertato. Perché al comune spetta la gestione dell'inventario del patrimonio di edilizia residenziale pubblica e la vigilanza sugli assegnatari degli alloggi.

Oggi, non solo non accade nulla di tutto ciò, ma addirittura lo stesso patrimonio edilizio esistente viene abbandonato al più totale degrado, come le condizioni degli insediamenti di Scacciagalline stanno a dimostrare, privilegiando i soli interventi di facciata (economici ma inutili) ad interventi risolutivi. Le responsabilità di chi potrebbe intervenire, e non lo fa, sono pesantissime, basti pensare allo stato di paralisi in cui versa l'Ater, l'agenzia regionale per l'edilizia pubblica, vittima degli scontri tutti interni al centrodestra, che ne impediscono una programmazione all'altezza del compito per cui è nata e ridotta invece ad essere il solito carrozzone politico.

Una paralisi che scompare invece quando si tratta di trasferire dal Comune alla Regione i tratti urbani delle strade SS 213 e della variante Appia e di prendersi carico della SP Formia-Maranola-Castellonorato, attualmente gestita dalla Provincia di Latina, operazione quest'ultima su cui nutriamo molte nostre perplessità. I proclami di Forte, sindaco e presidente di consiglio provinciale, assessore alle politiche sociali della regione, assumono la forma del topolino di fronte alla montagna di interventi e provvedimenti che devono essere prodotti e che invece inesorabilmente mancano. Non si contano più, per quanti sono, gli annunci circa fondi e finanziamenti reperiti grazie all'abilità dell'assessore Forte, mentre si contano troppo presto i troppo pochi interventi realizzati in modo efficace.

Come gli ultimi relativi agli acquisiti dell'Ater di poche decine di immobili nel comune di Formia, nonché lo stanziamento della Regione di fondi relativi ai canoni di affitto agevolato previsti, di cui ci riserviamo di verificarne l'effettiva validità e la regolarità delle procedure. Di fronte a questo stato di cose - di cui non siamo per nulla contenti - l'avvio dei piani di zona appare più un favore ai costruttori, incapaci di fare "veramente" impresa privata, che un intervento volto ad attenuare il disagio abitativo. Ancor più grave è la confusione che regna sui bandi per l'assegnazione delle case popolari per i quali il Comune intende provvedere ad indire un nuovo "bando di concorso" per l'assegnazione degli alloggi popolari che in futuro verranno costruiti nella nostra città, così come previsto dalla normativa regionale. Mentre quasi contemporaneamente la Regione con delibera dell'assessore alle politiche per la casa Buontempo, decide di prorogare per un anno la vecchia lista. Una gestione caotica che non solo dimostra che nel centrodestra si procede senza una visione di insieme dei problemi abitativi di noi cittadini ma che evidentemente ci sono anche problemi di dialogo tra le forze politiche che lo compongono.

Preso atto di questa situazione intollerabile chiediamo alle amministrazioni di centrodestra di adempiere agli obblighi che hanno e che ricordiamo essere: l'adozione dei piani annuali di intervento edilizio ed il concorso all'elaborazione di programmi di edilizia residenziale pubblica; il rilevamento del fabbisogno abitativo nel territorio comunale e la trasmissione dei relativi dati alla Regione; l'esecuzione del piano annuale di intervento edilizio, l'assegnazione di nuovi alloggi, la gestione della mobilità negli alloggi. Senza questo genere di interventi i proclami della famiglia Forte lasciano il tempo che trovano mentre restano sempre attuali e drammatici i problemi delle persone.

 

Circolo "ENZO SIMEONE"

Partito della Rifondazione

Comunista Formia

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