...........................Social Card, un'indegna elemosina...............................

Leggendo la news pubblicata sul sito della provincia di Latina apprendiamo che e' stata rinnovata l'intesa tra la Provincia di Latina e i Ministeri dell'Economia e delle Finanze, del Lavoro e delle Politiche Sociali per la "Social Card". 140,00 Euro a bimestre accreditati agli aventi diritto, composti da: 40,00 della Provincia di Latina; 80,00 euro del Ministero dell'Economia e 20,00 euro dell'Eni per utenti di gas e GPL. Il mondo degli aventi diritto, è vario, infatti "potranno beneficiarne anziani tra i 65-69 anni con redditi o pensione fino a 6.235,35 euro l'anno oppure oltre i 70 anni la cui soglia di reddito sale fino a 8.313,80 euro, proprietari di una sola casa di abitazione, titolari di una sola utenza elettrica e di una sola utenza del gas, proprietari di un solo autoveicolo; con meno di 15.000 euro di risparmi in Banca, alle Poste. Inoltre, potranno beneficiarne anche famiglie a basso reddito con figli sotto i tre anni, cittadini e residenti in Italia (nel caso di più figli sotto i tre anni, gli accrediti si sommano)".

La Social Card è un'invenzione del governo Berlusconi, nata sotto una cattiva stella, visto che da subito ha trascinato dietro di sé un vespaio di polemiche, a causa dei criteri di assegnazione, tant'è che il governo, travolto dalla critiche, ha poi dovuto allargare la platea degli aventi diritto. Critiche aumentate a causa dei fondi, assai scarsi messi, a disposizione dal ministero dell'economia e dai tantissimi errori nella consegna, dovuti forse all'impreparazione dell'amministrazione pubblica nel gestire la povertà sempre più diffusa, che assume dimensioni sempre più gravi e drammatiche, oggi che l'Italia sta subendo una delle più pesanti crisi economiche, cicliche di un capitalismo drogato di finanza.

All'inizio, di fronte ad un così alto tasso di impoverimento di massa, Berlusconi, da ottimo illusionista qual'è, ha tirato fuori dal cilindro la tessera prepagata. Peccato che eliminando il bonus Eni, visto che è riservato solo a chi è possessore di macchine con impianti a gas e GPL, abbiamo calcolato che ogni beneficiario potrà disporre di un elemosina pari a circa 1,50 euro al giorno, con i quali probabilmente non si riuscirà nemmeno a recarsi presso i negozi convenzionati, unici luoghi dove sarà possibile utilizzarsi (chissà se a Formia esistono). Ci risulta inoltre che il governo abbia attivato anche un "Fondo di credito per i nuovi nati", dal valore di 25milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010, 2011, con il quale a favorire l'accesso al credito da parte delle famiglie di nati nel triennio in oggetto. Si continua ad alimentare la speranza girando il coltello nella piaga, ossia con la chimera che ricorrendo al debito privato si possa riuscire a conservare il proprio stile di vita, così come è avvenuto per anni.

Non basterà la vergognosa "Social Card" a nascondere il massacro sociale che in questi anni è stato perpetrato dal governo Berlusconi e dai suoi emulatori a nostro danno. I dati della povertà, poi, sono eloquenti. Basterebbe leggere il comunicato pubblicato il 15 luglio di quest'anno sul proprio sito dall'Istat, con il quale,ci informa che l'11,0% delle famiglie ha difficoltà nell'acquistare beni e servizi (povertà relativa), avendo a disposizione un reddito pari a 992,46 euro (calcolato per una famiglia di due componenti). Rimane un altro 4,6% che è impossibilitato nell'acquistare beni e servizi (povertà assoluta). La povertà relativa aumenta tra le famiglie con oltre 5 componenti (dal 24,9% al 29,9%), tra quelle con membri aggregati (dal 18,2% al 23%) e di monogenitori (dall'11,8% al 14,1%). La condizione delle famiglie con membri aggregati peggiora anche rispetto alla povertà assoluta (dal 6,6% al 10,4%).

Peggiora la condizione delle famiglie di ritirati dal lavoro in cui almeno un componente non ha mai lavorato e non cerca lavoro, si tratta essenzialmente di coppie di anziani con un solo reddito da pensione, la cui quota aumenta dal 13,7% al 17,1% per la povertà relativa e dal 3,7% al 6,2% per quella assoluta. Peccato che a fronte di queste indegne elemosine il governo continui sia a tagliare i trasferimenti agli enti locali, con la conseguenza che quest'ultimi si vedranno costretti a loro volta a tagliare i servizi socio-assistenziali per le persone fragili (anziani, disoccupati, inoccupati,.....), e sia ad imporre la privatizzazione dei servizi locali, nonostante gli italiani con i referendum abbiano detto l'esatto contrario.

Un vero è proprio attacco alla Costituzione che va fermato. La svendita dei servizi locali ai privati (trasporti, manutenzione, rifiuti, acqua, il diritto all'abitare) non è poca cosa, visto che significherà da subito l'aumento dei costi , con un danno soprattutto per le famiglie a bassissimo reddito, a cui seguirà l'inevitabile abbassamento della qualità degli stessi (Acqualatina docet!). L'ennesima beffa, da parte del furbetto giocoliere che ha riempito di chiacchiere la testa del popolo sulla necessità di abbassare la pressione fiscale, mentre ci ha riempito di imposte indirette che di fatto hanno contribuito ad aumentare la povertà del popolo stesso.

I sindaci di tutte le parti, che hanno capito bene cosa accadrà, manifesteranno la loro opposizione, a Milano (all'Auditorium Gaber di Piazza Duca D'Aosta) il 29 agosto e poi, in concomitanza con il dibattito sulla manovra in Commissione al Senato, a Perugia il 23 settembre. Il nostro sindaco probabilmente si asterrà dal farlo, considerato come le privatizzazioni raccolgano ampi consensi tra i consiglieri comunali, tanto che con la scusa dei tagli e del patto di stabilità le privatizzazioni sono al primo posto nell'agenda dell'attuale giunta Forte, molto sensibile al mercato dei servizi e dei clienti.

 

Gennaro Varriale

Circolo "ENZO SIMEONE"

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

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