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Il numero 13 raccoglie i comunicati stampa del Dicembre del 2014. Nel primo articolo ci siamo occupati di confutare la tesi dell’architetto Eleonora Daga, che nell'abbandonare il comune di Formia, ha scritto una lettera nella quale ha voluto tessere l'elogio della macchina amministrativa comunale, di cui lei ha fatto parte. Di diverso avviso era stata la Dott.sa Lecora, segretaria comunale a Formia fino al 2014 ed ora in servizio a Torre del Greco, che invece ha visto procedure tali da farle esprimere un giudizio critico sulla stessa gestione. Nel secondo articolo abbiamo denunciato gli effetti nefasti, sulla nostra salute, del “Piano Strategico Aziendale 2014-2016” stilato dal nuovo manager della ASL di Latina Capirossi, nominato dal presidente Nicola Zingaretti, e approvato dalla conferenza dei sindaci della provincia di Latina. Annunciando inoltre la nostra partecipazione al presidio di Martedì 23 Dicembre dalle 15:30 di fronte alla sede della Direzione Generale della ASL, in viale “Nervi” a Latina. Nel terzo articolo abbiamo chiesto che il comune di Formia si costituisca parte civile nel processo contro la Indeco srl, società che gestisce la discarica di Latina, nel quale il nostro comune conferisce i propri rifiuti (la parte indifferenziata). Secondo l'accusa la società ha truffato i comuni che conferivano i propri rifiuti nella discarica che si trova nel borgo del capoluogo di provincia, sovrastimando i costi dello smaltimento. Nel quarto articolo abbiamo denunciato il mancato allestimento del ricovero notturno per i tanti senzatetto che decidono di riparare nella nostra città, facendone il loro domicilio. Nel quinto articolo abbiamo denunciato la poca qualità delle opere pubbliche realizzate in questa città, che in molti casi sono state solo il pretesto per sprecare i soldi dei cittadini. In particolare abbiamo denunciato le infiltrazioni piovane che hanno interessato la scuola dell’infanzia di Penitro, inaugurata in pompa magna dall'attuale amministrazione, pochi mesi fa. Lo stesso dicasi per il parcheggio sotterraneo di Largo Paone e quello di piazza Aldo Moro. Nel sesto, e ultimo articolo, abbiamo lanciato un grido d'allarme circa le conseguenze dell'approvazione del decreto legge 47 del 28 marzo 2014, meglio noto come Piano Casa “Renzi,Lupi”, che prevede anche l’alienazione del patrimonio di edilizia. La conseguenza immediata è che chi non potrà acquistare l'abitazione nella quale vive, sarà deportato in altra luogo. Quando invece è necessario una serie politica di edilizia pubblica, purtroppo ad oggi assente.

circolo “ENZO SIMEONE”

partito della Rifondazione Comunista

Formia

La lettera dell’ex-dipendente non è la fotografia reale del funzionamento della macchina amministrativa comunale

28 Dicembre 2014

La lettera di saluti dell’architetto Eleonora Daga, con la quale ringrazia per il nulla osta espresso al proprio trasferimento presso il comune di Latina, da spazio a più di una riflessione sul giudizio da dare all’amministrazione del comune passata ed attuale.

Purtroppo non possiamo condividere il giudizio sul Comune, a causa dei gravi atti e fatti che mostrano un comune ben diverso da quell’esempio che si vuole raccontare. Infatti, dove l’architetto Daga ha visto un esempio di corretta gestione della macchina amministrativa, a parte qualche sporadico episodio, la Dott.sa Lecora, segretaria comunale a Formia fino al 2014 ed ora in servizio a Torre del Greco, ha visto procedure tali da farle esprimere un giudizio critico sulla stessa gestione

La relazione del 31 marzo 2014, scritta dall’ex segretario sul controllo di regolarità amministrativa, riferita al secondo semestre 2013, riporta che negli «atti controllati, numero 71 sul totale di quelli assunti, numero 702, pari la 10,11%» sono emerse «irregolarità che si possono imputare al mancato rispetto della normativa o ad interpretazioni differenziate delle norme sia sul piano amministrativo che su quello contabile».

Le cronache giornalistiche riferiscono di “violazioni riguardanti gli affidamenti, spesso riconosciuti direttamente, pur senza presentare i parametri propri alla legittimazione di un affidamento diretto, appunto. Irregolarità al codice degli appalti, sulle procedure aperte, ma anche dal punto di vista contabile relativamente agli impegni di spesa riportati in maniera lacunosa o scorretta”.

Il documento è all’attenzione della Corte dei conti, come per legge, nonché di tutti e ventidue consiglieri comunali, che pare lo ignorino, perché mai ricevuto.

Da allora nulla si sa circa i provvedimenti presi dall’attuale amministrazione comunale. La risposta del sindaco Bartolomeo è apparsa poco convincente, in quanto tesa più a minimizzare che spiegare i motivi per cui l’ex-segretario comunale, scelta da lui, ha scritto una relazione così critica sulla gestione amministrativa che da anni si fa nel comune.

L’inchiesta “sistema Formia” che vede 20 persone rinviate a giudizio con accuse a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, concussione, abuso d’ufficio e falso, ha dato modo di capire come ha funzionato quella “macchina”, portata ad esempio dall’architetto.

Oggi alcuni degli indagati sono ancora in servizio presso l’amministrazione comunale. Non vogliamo sostituirci a chi deve giudicare l’operato di chi è rinviato a giudizio. Ma vogliamo esprimere tutta la nostra perplessità sulla mancanza di provvedimenti capaci di restituire una nuova luce al Comune. Sicuramente una sottovalutazione degli effetti nocivi che il malcostume svelato dall’inchiesta può avere sui diritti dei semplici cittadini.

Questi fatti portano a mettere da parte l’entusiasmo dell’architetto Daga, a cui auguriamo buona fortuna, ricordando il suo zelo in difesa degli interessi della società Marina di Castellone nel rispondere alla nostra richiesta di accesso agli atti.

Al tecnico che prenderà il suo posto chiediamo il rispetto della legge e dei diritti dei cittadini, riservando per tutti lo stesso trattamento, dissolvendo quel legame tra amministratori e i dipendenti comunali che ha fatto prevalere l’interesse particolare su quello generale. Come mostrano le storie, raccontate anche da noi tra mille difficoltà, di affidamenti sospetti, di incarichi a candidati o sostenitori del sindaco, che probabilmente non hanno profili di responsabilità penale per chi li ha commessi, ma che gettano una luce sinistra sull’operato dell’amministrazione, che giustifica la nostra lotta affinché questa un giorno sia più giusta.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

23 Dicembre, manifesta contro lo smantellamento della sanità pubblica pontina

18 Dicembre 2014

La conferenza dei sindaci ha dato parere favorevole al “Piano Strategico Aziendale 2014-2016” stilato dal nuovo manager della ASL di Latina Capirossi, nominato dal presidente Nicola Zingaretti. Venti voti a favore, sei astenuti e nessun contrario. Il servizio sanitario pubblico è ancora una volta sotto attacco. Progressivamente e silenziosamente viene smantellato a discapito dell’accessibilità delle cure mediche, dei livelli occupazionali e delle condizioni lavorative dei dipendenti.

I tagli ovviamente avvantaggiano gli interessi privati e clientelari equamente rappresentati in entrambi i maggiori schieramenti politici.

In nome di una presunta “efficienza” e “razionalizzazione”, ma in realtà sull’altare dei sacrifici “made in Europa”, vengono tagliate le risorse destinate alla salute dei cittadini.

Si passerà infatti dai 9 milioni del 2015 ai 4.5 milioni del 2016. Un dimezzamento del bilancio che avrà gravissime conseguenze sulla vita di noi cittadini.

Il nuovo piano prevede la presenza di due grandi centri ospedalieri. Il primo è il “Goretti” di Latina, che dovrebbe diventare DEA di II livello. Il secondo è il “Dono Svizzero” di Formia. Entrambi verranno utilizzati per il trattamento dei casi “acuti”, comprese le urgenze, e la gran parte dei ricoveri di cui si intende ridurre significativamente numero e durata attraverso regole di accettazione più rigide ed escludenti. Tutti gli altri ospedali varranno depotenziati, subordinati, cancellati o trasformati in “case della salute”.

Ovvero grossi ambulatori presso i quali saranno indirizzati tutti i pazienti con patologie definite “croniche”.

Quindi assisteremo a un aumento dei ricoveri presso i due grandi centri ospedalieri.

La cosa più assurda è che lo stesso documento votato dai sindaci riconosce che sia il “Goretti” di Latina che il “Dono Svizzero” di Formia, destinati a fungere da grandi strutture poli-specialistiche residue, hanno bisogno di interventi di potenziamento e ampliamento, impossibili al momento a causa di carenze strutturali degli edifici e alla scarsità delle risorse economiche.

E’ sotto gli occhi di tutti che entrambi i presidi versano, già oggi, in condizioni di crescente sofferenza a causa dell’aumento dell’utenza dovuto allo smantellamento degli ospedali limitrofi, all’insufficienza di spazi, alle apparecchiature sempre più vecchie ( il 40% dei macchinari medicali utilizzati negli ospedali italiani risale ad almeno 10 anni fa, e molti di questi risultano non più al passo con i tempi) e alla gravissima carenza di personale.

In questo ultimo caso le motivazioni sono legate in particolare alla precarietà dei nuovi assunti e al blocco del turnover, che impedisce la sostituzione del personale sanitario che va in pensione.

Come è possibile dare credito ad una classe politica locale che per tacitare le lamentele dei cittadini sull’assenza di interventi risolutivi per il miglioramento della sanità pubblica sempre più allo sbando, ha venduto all’opinione pubbliche che la soluzione era la realizzazione del “Nuovo ospedale del golfo”.

Il consiglio comunale non trova di meglio che approvare un inutile ordine del giorno che da un lato chiede il potenziamento dell’attuale ospedale e dall’altro un impegno per la realizzazione del nuovo. Insomma tutta carta straccia.

Opera che al pari dell’altrettanto famosa “Pedemontana” è diventato il convitato di pietra di qualsiasi campagna elettorale, pronte ad essere gettate in pasto all’opinione pubblica.

Da parte nostra abbiamo sempre avversato la scelta di un unico centro ospedaliero, perché siamo sempre stati favorevoli a presidi ospedalieri diffusi sul territorio, in grado di soddisfare meglio i bisogni sanitari dei cittadini ed evitare quindi il nomadismo sanitario, che pesa economicamente tutto sulle nostre spalle.

D’altronde mentre lo smantellamento della sanità pubblica è in corso, il nostro sindaco cosa fa? Vota sì. Per denunciare lo smantellamento della sanità pubblica pontina saremo in piazza Domenica 21 Dicembre, e per invitare i cittadini a partecipare al presidio di protesta provinciale che si terrà Martedì 23 Dicembre dalle 15:30 di fronte alla sede della Direzione Generale della ASL, in viale “Nervi” a Latina, un presidio organizzato da Rifondazione Comunista e dall’Altra Europa con Tsipras, che vedrà la presenza di diverse sigle associative e sindacali, che hanno annunciato il proprio appoggio. Per adesioni contattare 3290042287 oppure rifondazionecomunistaformial@gmail.com

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Il comune di Formia si costituisca parte civile contro la INDECO s.r.l.

15 Dicembre 2014

Le cronache giornalistiche hanno descritto, con dovizia di particolari, il meccanismo con il quale la INDECO s.r.l., la società che gestisce una delle due discariche di Borgo Montello, ha truffato i comuni che conferivano i propri rifiuti nella discarica che si trova nel borgo del capoluogo di provincia, sovrastimando i costi dello smaltimento.

Il sito di discarica di Borgo Montello è suddiviso in due discariche gestite da due diverse società, la prima è di proprietà della ECOAMBIENTE s.r.l. ed è utilizzata dai comuni di Latina, Anzio e Nettuno; la seconda è di proprietà della INDECO s.r.l., ed è utilizzata dalla restante parte dei comuni della Provincia di Latina, compreso il nostro.

Dai dati pubblicati risulta che il comune di Formia ci abbia rimesso: 77.934.22 euro (anno 2010), 66.648.59 euro (anno 2011), 95.027,80 euro (anno 2012) per un totale di 145.533,088 euro.

Che i rapporti tra il nostro comune e la Indeco s.r.l. non fossero così idilliaci lo dimostra la delibera n.86 del 15 aprile 2011, con la quale la giunta dell’allora sindaco Michele Forte aveva dato mandato all’avvocatura comunale di ricorrere in appello contro “la sentenza n.1176/2010 del 04.05.2010, con la quale il giudice del tribunale di Latina, sez. II, aveva bocciato il ricorso del comune di Formia contro il decreto ingiuntivo n.3 R.G. 7782/2004 emesso in data 28.12.2004 con il quale, ad istanza della INDECO s.r.l., era stato ingiunto al comune di Formia il pagamento della somma di 115.695,25 oltre interessi e spese, quale saldo di alcune fatture della società ricorrente in via monitoria per il servizio di smaltimento rifiuti solidi urbani in favore del Comune ingiunto, presso la propria discarica di Latina, in località Borgo Montello”.

Nelle considerazioni del ricorso si è valutato che la sentenza appariva erronea perché non teneva conto delle difese svolte dal comune di Formia nel giudizio di primo grado.

Insomma è stato valutato nell’operato della INDECO s.r.l. un danno per il comune di Formia, nel triennio 2010-2012, di oltre 145mila euro, mentre la INDECO s.r.l. ha chiesto oltre 115mila euro per il mancato riconoscimento monetario per i servizi prestati.

Una situazione complicata che si aggrava con la lettura dei giornali, che infatti ci fa sorgere più di un dubbio sull’esistenza di coperture istituzionali a favore dell’operato della Indeco s.r.l, motivo per il quale non possiamo esimerci dal porre la domanda: “sicuri che nessuno sapeva niente?”.

Purtroppo anche questa volta dovrà essere la magistratura a scoprire la verità, visto che le istituzioni non hanno ancora prodotto gli anticorpi per impedire che siffatte porcherie avvengano.

La gravità di quanto è emerso dalle indagini della magistratura pontina impongono all’attuale giunta comunale la costituzione parte civile del nostro comune nel processo che si celebrerà contro la Indeco s.r.l.

E’ necessario che chi ha danneggiato la nostra comunità paghi fino all’ultimo euro per i propri orrori. La gestione dei rifiuti rimane un buco nero che ha inghiottito centinaia di migliaia di euro di soldi dei cittadini con ‘risultati’ che ci pongono ancora al di sotto delle aspettative, per un servizio che costa come l’oro.

D’altronde quando venne introdotta la differenziata ci raccontarono che ciò avrebbe comportato un risparmio notevole per le nostre tasche ed invece fino ad ora non è stato così, tant’è che le bollette sono aumentate in maniera esponenziale.

Ci domandiamo questi soldi dove siano finiti e soprattutto perché, visti gli attuali risultati, non si torni a una gestione interamente pubblica del servizio di smaltimento rifiuti, non solo nella nostra città, ma nell’intera provincia.

In particolare lasciando stare le società per azioni e rimettendo in piedi le aziende speciali, prima e le municipalizzate poi.

Impegnandosi, qualora dal governo centrale venissero provvedimenti in senso contrario, a mettere in piedi un contenzioso ancora più feroce, arrivando alla disobbedienza civile per bloccare il processo di privatizzazione del servizio di smaltimento rifiuti.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Senzatetto, nemmeno quest’anno è la volta buona

10 Dicembre 2014

E’ passato un anno da quando chiedemmo all’amministrazione comunale di allestire un ricovero notturno per i tanti senzatetto che decidevano di riparare nella nostra città, facendone il loro domicilio.

Proponemmo anche delle soluzioni in grado di dare una risposta immediata ai bisogni dei senzatetto, come ad esempio il corridoio d’ingresso della coorte comunale, dotato di riscaldamento e dotato di un ingresso indipendente, o anche la requisizione temporanea dei locali dell’ex-dormitorio delle ferrovie dello stato sito in via rialto ferrovia, già attrezzati per essere utilizzati dal personale ferroviario e attualmente in completo disuso e quindi da subito disponibile per essere attrezzato a ricovero d’emergenza.

Fummo solo in parte ascoltati, tanto che venne allestita una tendopoli nel parcheggio che si trova all’interno del molo Vespucci.

Una soluzione che ci fece un po’ storcere il naso, ma che accettammo in quanto al momento era la sola in grado di essere immediatamente esecutiva.

La nostra speranza era però che ci si organizzasse meglio per l’anno successivo.

Ed invece siamo un’altra volta punto e da capo, in quanto ad oggi, nonostante le prime piogge ed il primo freddo pungente, nessun intervento a favore dei senzatetto è stato attivato.

Nell’anno trascorso non è stato nemmeno minimamente preso in considerazione la nostra proposta di dotare, Formia, di un vero dormitorio pubblico, nel quale i senzatetto possano trovare un rifugio accogliente per passare la notte, predisposto di un minimo di comfort per renderlo confortevole.

Eppure l’attività amministrativa nel palazzo comunale non ci pare sia stata ferma, anzi si è caratterizzata per una notevole mole di lavoro, preferendo purtroppo in molti casi il superfluo al necessario.

Evidentemente l’idea di realizzare un dormitorio pubblico non era tra le priorità di questa amministrazione, così come delle altre che l’hanno preceduta.

D’altronde l’insensibilità per certi problemi della giunta Bartolomeo è già nota, preferendo invece impegnare il proprio tempo a elargire soldi ad associazioni amiche e a progettare inutili opere faraoniche e non a risolvere i problemi di chi ha veramente bisogno.

Basterebbe veramente poco per acquisire l’ex-dormitorio delle FS al patrimonio comunale, con un mutuo elargito della cassa depositi e prestiti, per poi trasformarlo in ostello, prevedendo non solo posti letto per i senzatetto, ma anche per le persone in difficoltà.

Non è praticabile la nostra idea? Allora che sia l’amministrazione comunale a farsi carico di proporre una alternativa alla nostra.

L’accoglienza non deve essere demandata al solo volontariato, come sempre chiamato a sopperire alle numerose mancanze della politica, che pone un muro di indifferenza tra sé ed i problemi reali delle persone, soprattutto delle fasce meno abbienti.

Evidentemente manca la volontà politica.

Lo conferma, a nostro avviso, la lettura del resoconto stenografico del consiglio comunale, tenutosi il 20 Novembre 2014, nel quale si è approvata la “VARIAZIONE DI ASSESTAMENTO GENERALE BILANCIO DI PREVISIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2014 E PLURIENNALE 2014/2016”. Nonostante il sindaco Bartolomeo abbia affermato che c’è stato un aumento di spesa, per i servizi sociali, di 510mila euro, purtroppo non ci è stato possibile verificare quanti di questi soldi verranno spesi per aiutare i senzatetto della nostra città.

Forse è perché i senzatetto non hanno nulla da dare in cambio?

Speriamo di sbagliarci, altrimenti sarebbe l’ennesima occasione persa per aiutare chi ne ha veramente bisogno.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Lavori pubblici, la nostra città è priva di difesa contro l’inefficienza della politic

3 Dicembre 2014

La pioggia incessante caduta in queste ore ha confermato il nostro allarme circa la poca qualità delle opere pubbliche realizzate in questa città.

In molti casi sono state solo il pretesto per sprecare i soldi dei cittadini.

Ultimo caso è la pioggia che ha invaso la scuola dell’infanzia di Penitro, inaugurata in pompa magna dall’attuale giunta comunale, all’inizio dell’anno scolastico in corso, e di cui ci siamo occupati in precedenza.

Nell’occasione le nostre lamentale riguardano complessivamente il pessimo stato dell’edilizia scolastica della nostra città.

Ben piú singolare è il capito che riguarda le opere pubbliche realizzate negli ultimi anni.

Vedi, ad esempio, il multipiano delle poste, non ancora ultimato, che da subito ha dimostrato i suoi limiti progettuali, tant’è che alle prime piogge autunnali si è allagato. L’unico provvedimento preso dall’attuale amministrazione è il transennamento delle zone che presentavano pesanti infiltrazioni d’acqua piovana.

Lo stesso dicasi per il parcheggio sotterraneo di Largo Paone, che più che progettato per ospitare automobili, pare esserlo per ospitare barche. Che ci siano evidenti problemi lo evidenzia la deliberazione n.398/2014 con la quale il comune di Formia, preso atto dell’esistenza di problemi causati da infiltrazioni di acqua e che il parcheggio è stato consegnato da poco, ha deciso di chiedere il risarcimento dei danni nei confronti delle ditte che hanno eseguito i lavori.

Così come il rifacimento di piazza Tommaso Testa, che ad ogni pioggia intensa, si trasforma in una piscina, con grave danno per le attività commerciali che si trovano nella piazza. Un paradosso visto che era stata realizzata proprio per farne un luogo di consumo.

Un pessimo biglietto da visita per quei coraggiosi turisti che hanno la sfortuna di avventurarsi nella nostra città.

Eppure ci risulta che il dirigente che era responsabile del settore, durante la realizzazione delle opere pubbliche, abbia addirittura incassato un premio di risultato.

Nel difendere la scelta dell’amministrazione comunale l’ex-segretario generale del Comune, Anna Lecora, ha detto: “La retribuzione di dirigenti, funzionari e dipendenti è analiticamente stabilita dai contratti collettivi di lavoro cui ogni amministrazione è chiamata ad attenersi. E’ nell’ambito di tali normative che i dipendenti vengono valutati per il lavoro svolto annualmente (non certo per brevi periodi dell’anno), sulla scorta di tutti gli strumenti programmatici riportati”.

Sarebbe stato meglio se avesse reso noto quali erano stati gli obbiettivi raggiunti, per giustificare tale regalia.

Aggiungiamo che, inoltre, manca il nucleo di valutazione che tali bonus doveva autorizzare, e che a tutt’oggi nonostante le promesse di nomina con “una procedura di evidenza pubblica”, non è stato ancora istituito.

I nostri politici potranno regalarci tutte le “Smart Cities” che vogliono, ma certo non una città a misura d’uomo, visti i tanti danni che la cultura del cemento, a tutti i costi, le ha arrecato, in particolare progettando, e poi realizzando, opere pubbliche dalla dubbia utilità, soprattutto quando realizzate in malo modo.

Un processo di distruzione ancora in corso, visto che negli ultimi anni si è continuato ad autorizzare nuove colate di cemento.

Abbiamo dato un’occhiata alle linee guida per la realizzazione della seconda versione della variante al piano regolatore generale, sempre a firma dell’architetto Purini, ma non abbiamo trovato nulla di quello di cui la nostra città ha veramente bisogno. Certo molto è stato tolto di quanto l’architetto Purini aveva disegnato sotto la dettatura dell’ex-sindaco Forte, ma non troppo. Anzi in qualche caso abbiamo visto dei peggioramenti. Vedi ad esempio la prevista realizzazione di una serie di piscine artificiali, lungo il litorale di Gianola, denominate “piazze sul mare”, che non potranno che avere un impatto ambientale devastante del golfo di Gaeta.

Concludiamo con la speranza che di di pioggia non ne cada mai troppa, altrimenti si che saranno guai seri.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

No alla vendita delle case popolari, sì al ritiro del Piano Casa “Renzi,Lupi”

1 Dicembre 2014

Il decreto legge 47 del 28 marzo 2014, meglio noto come Piano Casa “Renzi,Lupi”, colpisce su più fronti il diritto all’abitare, in particolare perché prevede anche l’alienazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica che tradotto in soldoni significa la vendita delle case popolari.

Nel piano casa, in discussione in parlamento, è prevista la parziale dismissione del patrimonio immobiliare pubblico con un fondo «destinato alla concessione di contributi in conto interessi su finanziamenti per l’acquisto degli alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari».

Quindi un fondo per l’alienazione degli alloggi popolari in cui l’unico elemento positivo era rappresentato dal diritto di prelazione dell’inquilino, possibilità che in teoria sussiste, se non fosse che il Piano Casa preveda la vendita all’asta di questi alloggi con diritto di prelazione solo sul prezzo di mercato, lasciando quindi l’inquilino indigente fuori da ogni reale possibilità di acquisto e favorendo l’acquisizione speculativa.

L’articolo 10 concerne il recupero del surplus di edilizia privata per destinarlo ad edilizia popolare. Nobile intento, in cui però la trappola è nascosta nella possibilità di applicare il sostegno del denaro pubblico alle lottizzazioni private dove ancora non era cominciata l’edificazione a causa proprio della crisi del mercato immobiliare.

Un altro regalo agli speculatori. Mancano tuttora in Italia quasi un milione di alloggi popolari. Il governo anziché puntare sull’espansione e la cementificazione punti sul recupero e il riuso del patrimonio esistente, a cominciare da quello pubblico, del demanio civile e militare, ma anche di comuni, regioni, Asl e province, in disuso o da dismettere.

Per chi non potrà comprare è invece prevista la mobilità forzata. Cioè gli inquilini verranno deportati dove verrà loro indicato, con il rischio concreto di trovarsi in una situazione peggiore di quell’attuale. Noi ci opponiamo fermamente a questo devastante progetto di cancellazione dell’Edilizia Residenziale Pubblica, che favorirà i soliti noti.

In Italia non c’è necessità alcuna di vendere case popolari…c’è invece necessità di realizzare nuovi alloggi popolari, capaci di soddisfare il bisogno abitativo delle persone che non sono in grado di pagare un affitto a prezzi di mercato.

Nella nostra città la situazione non è delle migliori, visto lo stato di degrado nel quale si trovano molti alloggi popolari, in particolare quelli che si trovano nel popoloso quartiere di Scacciagalline. D’altronde l’abbiamo denunciato più volte l’assenza di una seria politica di edilizia pubblica.

Eppure per anni la realizzazione di alloggi popolari ha soddisfatto il bisogno abitativo dei cittadini residenti a Formia, tant’è che a tutt’oggi le abitazioni di proprietà dell’ATER, l’ente regionale a cui spetta il compito della gestione del patrimonio immobiliare pubblico [L.R. n.30 del 3 settembre 2002], sono oltre 500, dislocate non solo nei quartieri periferici di S.Giulio, di S.Pietro, di Scacciagalline, di Penitro, ma anche nel pieno centro di Formia (via Mamurra, via s.Teresa, Via Cassio, via Rubino, via A. Tosti ed etc).

Gli ultime 24 alloggi di edilizia economica e popolare sono stati costruiti a Penitro.

Lo abbiamo già scritto, ma continueremo a ribadirlo all’infinito, che è un numero insufficiente a soddisfare la sete edilizia delle famiglie residenti nella nostra città.

La dimostrazione è nelle oltre 200 famiglie che compongono la lista, aggiornata al 2° semestre 2012, dei richiedenti di un alloggio popolare pubblicato sul sito del comune.

Lo conferma inoltre l’alto numero di concittadini che fa domanda perché gli venga riconosciuto il contributo integrativo per il pagamento dei canoni di locazione per l’anno 2014 Assurdo poi che l’ultimo pagamento dei canoni di locazione” sia stato effettuato nel marzo del 2011 (per l’annualità 2010).

Ovviamente vanno aggiunte le tante famiglie che la domandano non la fanno per sfiducia completa nello istituzioni.

Invitiamo i cittadini alla mobilitazione, prima di ritrovarsi con le proprie famiglie sbattuti fuori dai propri alloggi popolari, mentre i palazzinari continuano ad arricchirsi sulla nostra pelle.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

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