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Il numero 44 raccoglie i comunicati stampa del Luglio del 2017. Nel primo articolo abbiamo denunciato lo stato di degrado in cui versa il parco “Arcobaleno” – che si trova nel popoloso quartiere di S.Pietro. Nel secondo articolo abbiamo raccontato i lati oscuri della crisi idrica. Nel terzo articolo abbiamo sottolineato gli sprechi e le inefficienze amministrative che stanno caratterizzando la realizzazione del nuovo Auditorium di via Olivastro Spaventola, intitolato a Vittorio Foa. Nel quarto articolo abbiamo chiesto di conoscere dove finita Formia in modalità «Smart City».

circolo “ENZO SIMEONE”

partito della Rifondazione Comunista

Formia

Parco Arcobaleno: dal paradiso all’inferno ci vuole un attimo

29 Luglio 2017

Qualche giorno fa siamo stati contattati da un cittadino che si è lamentato del pessimo stato in cui si versa il parco “Arcobaleno” – che si trova nel popoloso quartiere di S.Pietro. Viste le persistenti insensibilità e noncuranza amministrative, lamentate dallo stesso, siamo andato a fare un sopralluogo e alcune foto, che pubblichiamo.

La nostra visita non ha fatto altro che confermare la veridicità di quanto sostenuto dal denunciante. Lo abbiamo infatti trovato in pessime condizioni. L’incuria la fa da padrona. Il manto erboso è ricoperto completamente dalle foglie cadute dagli alberi che vi dimorano, ma non solo. Infatti fanno brutta mostra di sé numerosi rifiuti – in prevalenza cartacce e lattine – disseminati qua e là, che probabilmente scoraggiano ulteriormente le persone dal frequentarlo. Insomma un vero peccato, per uno dei pochi polmoni verdi di cui dispone il popoloso quartiere formiano, negli anni devastato da una speculazione edilizia che non trova eguali nella nostra città, che lo hanno trasformato in un unico grande blocco di cemento e di asfalto.

Eppure all’interno del parco “Arcobaleno” i bambini potrebbero giocarci o fare attività fisica e ricreativa, così come gli anziani potrebbero trovarci riparo dall’afa soffocante di questi ultimi giorni. Basterebbero un minimo di accorgimenti per la sua riqualificazione. Non pensiamo che sia solo una questione di soldi, visto che sono stati impegnati 27mila euro di soldi per permettere alla cantante Patty Pravo di esibirsi nella nostra città.

E ciò significa che quando si vuole i soldi si trovano sempre. Evidentemente esiste la volontà politica di mandare in malora tutto quanto è pubblico, per poi invece rivolgersi al privato, pagando di più quello che potrebbe essere gratuito. Un sistema di potere che ormai mostra la corda, ma che però viene tenuto ancora in piedi per gli interessi dei soliti noti.

A peggiorare le cose poi abbiamo notato che proprio di fianco al parco sta sorgendo – i lavori sono in corso di realizzazione – un fabbricato che probabilmente ospiterà dei negozi. Insomma altro cemento che si va ad aggiungerò a quello già esistente, con grave danno per la vivibilità del quartiere.

Facendo nostre quindi le preoccupazione del cittadino chiediamo all’amministrazione comunale di provvedere, come è suo dovere, a ripulire dalle erbacce il giardino, a sistemare gli alberi, a eliminare i rifiuti e a svuotare i cestini, così da rendere più civile e vivibile l’intera area del parco. L’abbandono è una caratteristica che da sempre tende a fare dei luoghi pubblici l’esatto contrario di ciò che dovrebbero essere e cioè luoghi di socializzazione e di divertimento, soprattutto per quanti non posso ricorrere al privato. Speriamo non capiti lo stesso per i futuri parchi di via Cassio e di Penitro in fase di progettazione e di realizzazione (sul secondo però si addensano pesanti nuvole).

Da parte nostra riteniamo inoltre opportuno che luoghi come il parco “Arcobaleno” siano dotati di tutti gli strumenti idonei a renderlo accessibile ai disabili, cosa che ci pare non avvenga. La nostra città ha la necessità di mostrarsi accogliente e bendisposta nei confronti delle fasce sociali più deboli. Non perdiamo l’occasione per esserlo. Ad esempio potrebbero essere utilizzati i 27mila euro risparmiati per il previsto concerto della cantante “Patty Bravo, poi saltato a causa dell’indisposizione della stessa. Un’occasione da cogliere al volo.

D’altronde come si dice:“Basta poco che ci vo”.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Acqua: La zona grigia

27 Luglio 2017

La crisi idrica sta dando la cifra dell’inettitudine della nostra classe politica. Senza trascurare gli effetti sulla vita del cittadino comune, di certo pesantissimi, proprio sul turismo, il “volano dell’economia” che ha fatto la fortuna di tante campagne elettorali, si vedono i risultati peggiori dell’inettitudine bypartisan.

Il blocco di potere che ci governa ininterrottamente – da settant’anni a questa parte – ci consegna una città allo sbando, sotto ricatto di Acqualatina, che non prova vergogna nel togliere l’acqua ad interi quartieri, con conseguenze disastrose per noi cittadini, specie per le fasce sociali più deboli (anziani, malati, bambini, …).

Oggi i politicanti sono costrette a smarcarsi da Acqualatina per non incorrere nell’ira dei propri concittadini, ma noi non possiamo dimenticare il ruolo che negli ultimi anni hanno avuto le amministrazioni al governo della città, che hanno sostenuto con forza la privatizzazione della preziosa risorsa idrica.

Oggi nessuno rivendica la correttezza delle proprie scelte, ma, siamo certi, che passata la crisi idrica i vigliacchi al potere torneranno a dare il proprio sostegno alla società italo-francese. D’altronde è lo stesso modello di gestione che continuano a sostenere nel resto Italia.

Non abbiamo dubbi, visto come in questi primi quindici anni le amministrazioni locali (tranne poche eccezioni) hanno reso esecutive tutte le richieste di Acqualatina, volte ad assecondarne gli appetiti senza controllare che questa assolvesse ai propri obblighi riducendo le perdite.

E questo avveniva mentre i costi delle bollette schizzavano alle stelle e gli investimenti per combattere le dispersioni della rete idrica latitavano. Naturalmente sotto l’occhio distratto di molti consiglieri.

Eppure per la criminalità organizzata si è spesso parlato dell’esistenza nella società di una ‘zona grigia’ che contribuisce a creare un clima di rassegnazione e di indifferenza, favorendo così la mafia anche se non è mafia. Esiste un’ampia fascia di professionisti che si collocano tra lo Stato e quello che dovrebbe essere l’antistato, la criminalità organizzata nelle sue mille forme.

Lo stesso succede per l’acqua. Esiste un’ampia ‘zona grigia’ di professionisti che sono al servizio di Acqualatina. Basterebbe scorrere l’elenco di quanti hanno lavorato in questi anni per la società italo-francese. Alcuni accontentandosi di incarichi di poche migliaia di euro, altri invece aggiudicandosi appalti molto corposi. Non abbiamo paura di essere smentiti, in quanto lo confermano le cronache giornalistiche.

Ci riferiamo a quei soggetti che non sono vittime del sistema acqua – e non sono solo fiancheggiatori inconsapevoli – ma bensì professionisti che fungono “da cerniera” e che trasformano l’illegale in legale.

Molti di essi hanno entrature nei consigli comunali, altri hanno addirittura rivestito incarichi pubblici, fregandosene di eventuali conflitti di interesse, perché la zona grigia aveva interesse anche ad un forte sostegno politico.

In tanti in questi anni hanno detto che nessuna forma di lotta era possibile nei confronti del colosso italo-francese.

Lo hanno fatto al solo scopo di tenere in piedi questo schifoso sistema clientelare.

Un esempio è l’istituzione del fondo sociale dalla provincia di Latina.

Avrebbe dovuto aiutare i cittadini meno abbienti a pagare le bollette. In realtà era lo strumento per fornire liquidità ad Acqualatina, sostituendosi nel pagamento delle bollette ai cittadini che comunque non avrebbe mai potuto pagare le bollette, perché impossibilitati a farlo privi com’erano di soldi. E infatti così è stato.

Nelle battaglie sociali non si ha mai la certezza del risultato, ma certo è che se non senza lotta si è sconfitti in partenza.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Il motto “chi fravaca e sfravaca non perde mai tempo” applicato alla nostra città

15 Luglio 2017

Nell’ottobre 2013 venne inaugurato alla presenza delle autorità il nuovo Auditorium di via Olivastro Spaventola, intitolato a Vittorio Foa, ma come succede ogni volta che si realizza un’opera nella nostra città si finisce per parlare di sprechi e di inefficienze amministrative.

La struttura – di circa 800 metri quadrati – è costata 600mila euro incluse “le imposte, la progettazione, le opere di urbanizzazione e tutte le dotazioni tecnologiche interne (luci, fonica quintaggi, etc). Ha una capienza di 280 posti ed uno stage di 10 x 10 metri. E’ composto da una sala teatrale con gradinata retraibile, uffici, magazzini foyer + caffetteria e un ampio garden esterno”.

L’auditorium fu realizzato tra il 2007 e il 2008 e rimase chiuso per cinque anni senza alcun motivo plausibile. Nei giorni precedenti all’inaugurazione – avvenuta nel 2013 – l’attuale sindaco Bartolomeo annunciò in pompa magna: “Quanto all’apertura dell’auditorium, penso chiuda una brutta fase per la cultura di questa città. Per aprire l’impianto e metterlo finalmente al servizio di Formia sono bastati interventi per poche migliaia di euro. L’iter era a posto. La verità è che si è preferito tenerlo chiuso per cinque anni e il perché qualcuno dovrà spiegarlo alla città. Da domenica l’auditorium sarà messo gratuitamente a disposizione di scuole, società sportive e associazioni, fornendo tutti quegli spazi di cui il teatro Remigio Paone non dispone. Abbiamo chiesto all’Ipab Santissima Annunziata di aiutarci a gestirlo e hanno risposto positivamente. In cambio l’Ipab avrà lo spazio per realizzare la propria sede presso l’ex colonia Di Donato”.

L’apertura dello stesso durò fino al Marzo 2015, quando venne chiuso perché qualcuno scrisse che risultò avere il sistema antincendio fuori uso. E da allora niente più. Difficile pensare che non si siano trovati i soldi per ripristinare il sistema antincendio, vista la maniacale attenzione con la quale l’attuale amministrazione si è occupata di cultura, non lesinando sforzi economici per soddisfare la sete di cultura della nostra città.

E infatti non si tratta solo del cattivo funzionamento dell’antincendio a leggere un po’ di carte.

Partiamo dalla DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE n.236 del 2/8/2016, avente come oggetto “OPERE DI COMPLETAMENTO AUDITORIUM FOA – FORMIA – PROGETTO DEFINITIVO”, nella quale vengono previste spese per 300mila euro (€ 157.182,04 per LAVORI A MISURA – corpo SOMME A DISPOSIZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE € 142 817,96, di cui per lavori (Forniture e lavori in economia solo € 83.580). Lavori da pagare con un finanziamento da chiedere in parte (€ 100mila) alla Cassa Depositi e Prestiti con la contrazione di mutuo; in parte (€ 200mila) alla Regione Lazio. Le spese per il SITAS (Sistema Informatico Trasparenza Autorizzazioni Sismiche) valgono €750. All’inizio.

Le previsioni dell’A.C. non sono corrette, quindi si corre ai ripari con la DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE n.311 del 18/10/2016, avente come oggetto “OPERE DI COMPLETAMENTO AUDITORIUM FOA – FORMIA – APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO 1° STRALCIO – RETTIFICA ED INTEGRAZIONE DELIBERA G.M. 236/2016”. Con essa si vuole “predisporre uno stralcio funzionale dell’opera per realizzare comunque la struttura di collegamento tra i due edifici e le opere ad essa connessa incluso l’acquisizione del NO sismico nonché aggiornare il NO antincendio”. Il quadro economico cambia per cui si prevedono Lavori a misura per € 55.036,04, spariscono i lavori in economia mentre le forniture si riducono a € 9.027,44. Le spese per il SITAS salgono a 5.000€.

L’aspetto più inquietante è che su una stima di Lavori per € 55.036,04 le Spese di progettazione valgono € 44.936,96. In altre parole per ottenere un Nulla Osta sismico ed antincendio, l’incidenza delle spese progettazione valgono l’81,6% dell’importo dei lavori. Qualcosa non torna.

In primo luogo quell’aumento della pratica SITAS (poi con aggiunta VVF) da €750 a €5.000. Un aumento di spesa del 667% per una voce che dovrebbe essere compresa nel progetto. Altrimenti non si capisce perché si pagano €12mila di progettazione.

Premesso con concordiamo sul fatto che il lavoro dei tecnici deve essere pagato il giusto prezzo, in quanto spesso oggetto di brutale sfruttamento ad opera di “pochi ammanicati”.

All’assessore Zangrillo ed all’arch. Della Notte, che hanno sottoscritto tutto ciò, vorremmo ricordare che questi lavori, sono dovuti alla riparazione di danni subiti dal COMUNE per difetti di progettazione o di costruzione verificatisi nella prima realizzazione dell’opera. Dunque non capiamo perché si avalli un quadro economico talmente strano!

Naturalmente gli altri, consiglieri e assessori, continuano ad avere l’anello al naso, visto che fanno passare – senza colpo ferire – questi conti salati che di certo non sfuggirebbero al buon padre di famiglia impegnato a far quadrare il bilancio. Infatti ad uscire male da questa storia infatti è proprio il nostro bilancio comunale gravato di debiti – che cicciano fuori bilancio – anche per lavori, spesso fatti male, che i cittadini – in generale – pagheranno con le tasse e quelli bisognosi – in particolare – saranno privati dei servizi di cui necessitano, sentendosi rispondere con l’insopportabile scusa del “Non ci sono i soldi”.

Lasciamo ai lettori la morale della storia. Di certo la nostra città ne esce ancora una volta con le ossa rotta.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Dove finita Formia in modalità «Smart City»?

6 Luglio 2017

In questi giorni la Cgia di Mestre ha denunciato che due pubbliche amministrazioni locali su tre non erogano alcun servizio completo tramite il web. Il dato è ottenuto dalla rielaborazione dei dati Istat riferiti all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione da parte dei nostri Enti locali. Una delle più note associazioni degli artigiani e delle piccole imprese con base a Mestre ricorda infatti che “soltanto due comuni su cento permettono di svolgere tutto l’iter relativo alla denuncia e al pagamento della Tassa sui rifiuti online; diventano quasi quattro se si parla di imposte sugli immobili come l’Imu, ma scendono a uno su cento per l’iscrizione al nido a nemmeno mezzo se si tratta della pratica per l’ottenimento o il rinnovo della carta d’identità”.

Chissà cosa ha da dirci sull’argomento l’assessore Marciano che ha ricevuto dalle mani del sindaco Bartolomeo anche la delega all’innovazione digitale e «città intelligenti» (in inglese «Smart City») e che sappiamo molto impegnato a presenziare ad iniziative nelle quali raccontare la sua esperienza – in qualità proprio di assessore – sull’argomento.

Durante il forum internazionale dell’innovazione “Technology for All” – tenutosi a Roma nel Maggio 2015 e dedicato al tema delle «Smart City» – illustrò il progetto di Formia, in particolare due iniziative che avrebbero portato particolari benefici alla città: lo sportello telematico e il cruscotto degli indicatori. “Il primo – spiegò Marciano – consentirà ai cittadini di compiere online molte pratiche amministrative, dai tributi all’edilizia, dal commercio ai rifiuti. Il secondo, su cui stiamo ancora lavorando in termini di progettazione, conterrà dati importanti sulle performance della città, dalla sicurezza all’inquinamento. Non appena avremo le bozze definitive di entrambi gli strumenti, avvieremo una consultazione sia con il personale comunale sia con i cittadini, perché saranno loro a doverli utilizzare, ed è giusto che intervengano anche nella fase di progettazione”.

Nel frattempo – a suo dire – sarebbe partito il conto alla rovescia per la realizzazione degli interventi di digitalizzazione dei processi amministrativi previsti dal piano “PLUS – Appia via del mare” e dal valore di 1milione di euro (su di un totale di circa 6milioni di euro).

A detta dell’assessore Marciano nel giro di breve tempo, il cittadino avrebbe avuto accesso a importanti servizi senza bisogno di raggiungere fisicamente gli uffici del Comune. Tra i servizi disponibili online: SUAP, SUE, Lavori Pubblici, Patrimonio, Ambiente e rifiuti, servizi cimiteriali, sicurezza e protezione civile, urbanistica, anagrafe stradale, viabilità e trasporti).

Manca meno di un anno alla fine di questa consiliatura e – a meno di colpi di scena dell’ultimo minuti – delle tante promesse dell’assessore Marciano rimarrà traccia solo in qualche vecchio articolo in internet.

D’altronde lo stesso si può dire delle promesse contenute nel programma del sindaco Bartolomeo e della sua coalizione di centrosinistradestra.

Le premesse furono:“Abbiamo bisogno quindi di una Formia diversa, consapevole, giusta, innovativa, sviluppata nelle sue potenzialità e grazie alle sue caratteristiche paesaggistiche, archeologiche e storico-culturali, rappresentata da un’Amministrazione sana, trasparente, diretta che interagisca con il cittadino e le sue necessità”.

D’altronde lo stesso si può dire delle promesse contenute nel programma del sindaco Bartolomeo e della sua coalizione di centro-sinistra-destra. rinnovate ad aprile di quest’anno all’indomani del ribaltone (PRG, Pedemontana, Policlinico del Golfo, etc.) che – al netto del solito democratico psicodramma – non ha fatto altro che far uscire allo scoperto i sostenitori occulti del sindaco, ovvero Picano & co, senza alterare di una virgola il “modus operandi” dell’amministrazione comunale.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

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