Il motto “chi fravaca e sfravaca non perde mai tempo” applicato alla nostra città
15 Luglio 2017
Nell’ottobre 2013 venne inaugurato alla presenza delle autorità il nuovo Auditorium di via Olivastro Spaventola, intitolato a Vittorio Foa, ma come succede ogni volta che si realizza un’opera nella nostra città si finisce per parlare di sprechi e di inefficienze amministrative.
La struttura – di circa 800 metri quadrati – è costata 600mila euro incluse “le imposte, la progettazione, le opere di urbanizzazione e tutte le dotazioni tecnologiche interne (luci, fonica quintaggi, etc). Ha una capienza di 280 posti ed uno stage di 10 x 10 metri. E’ composto da una sala teatrale con gradinata retraibile, uffici, magazzini foyer + caffetteria e un ampio garden esterno”.
L’auditorium fu realizzato tra il 2007 e il 2008 e rimase chiuso per cinque anni senza alcun motivo plausibile. Nei giorni precedenti all’inaugurazione – avvenuta nel 2013 – l’attuale sindaco Bartolomeo annunciò in pompa magna: “Quanto all’apertura dell’auditorium, penso chiuda una brutta fase per la cultura di questa città. Per aprire l’impianto e metterlo finalmente al servizio di Formia sono bastati interventi per poche migliaia di euro. L’iter era a posto. La verità è che si è preferito tenerlo chiuso per cinque anni e il perché qualcuno dovrà spiegarlo alla città. Da domenica l’auditorium sarà messo gratuitamente a disposizione di scuole, società sportive e associazioni, fornendo tutti quegli spazi di cui il teatro Remigio Paone non dispone. Abbiamo chiesto all’Ipab Santissima Annunziata di aiutarci a gestirlo e hanno risposto positivamente. In cambio l’Ipab avrà lo spazio per realizzare la propria sede presso l’ex colonia Di Donato”.
L’apertura dello stesso durò fino al Marzo 2015, quando venne chiuso perché qualcuno scrisse che risultò avere il sistema antincendio fuori uso. E da allora niente più. Difficile pensare che non si siano trovati i soldi per ripristinare il sistema antincendio, vista la maniacale attenzione con la quale l’attuale amministrazione si è occupata di cultura, non lesinando sforzi economici per soddisfare la sete di cultura della nostra città.
E infatti non si tratta solo del cattivo funzionamento dell’antincendio a leggere un po’ di carte.
Partiamo dalla DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE n.236 del 2/8/2016, avente come oggetto “OPERE DI COMPLETAMENTO AUDITORIUM FOA – FORMIA – PROGETTO DEFINITIVO”, nella quale vengono previste spese per 300mila euro (€ 157.182,04 per LAVORI A MISURA – corpo SOMME A DISPOSIZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE € 142 817,96, di cui per lavori (Forniture e lavori in economia solo € 83.580). Lavori da pagare con un finanziamento da chiedere in parte (€ 100mila) alla Cassa Depositi e Prestiti con la contrazione di mutuo; in parte (€ 200mila) alla Regione Lazio. Le spese per il SITAS (Sistema Informatico Trasparenza Autorizzazioni Sismiche) valgono €750. All’inizio.
Le previsioni dell’A.C. non sono corrette, quindi si corre ai ripari con la DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE n.311 del 18/10/2016, avente come oggetto “OPERE DI COMPLETAMENTO AUDITORIUM FOA – FORMIA – APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO 1° STRALCIO – RETTIFICA ED INTEGRAZIONE DELIBERA G.M. 236/2016”. Con essa si vuole “predisporre uno stralcio funzionale dell’opera per realizzare comunque la struttura di collegamento tra i due edifici e le opere ad essa connessa incluso l’acquisizione del NO sismico nonché aggiornare il NO antincendio”. Il quadro economico cambia per cui si prevedono Lavori a misura per € 55.036,04, spariscono i lavori in economia mentre le forniture si riducono a € 9.027,44. Le spese per il SITAS salgono a 5.000€.
L’aspetto più inquietante è che su una stima di Lavori per € 55.036,04 le Spese di progettazione valgono € 44.936,96. In altre parole per ottenere un Nulla Osta sismico ed antincendio, l’incidenza delle spese progettazione valgono l’81,6% dell’importo dei lavori. Qualcosa non torna.
In primo luogo quell’aumento della pratica SITAS (poi con aggiunta VVF) da €750 a €5.000. Un aumento di spesa del 667% per una voce che dovrebbe essere compresa nel progetto. Altrimenti non si capisce perché si pagano €12mila di progettazione.
Premesso con concordiamo sul fatto che il lavoro dei tecnici deve essere pagato il giusto prezzo, in quanto spesso oggetto di brutale sfruttamento ad opera di “pochi ammanicati”.
All’assessore Zangrillo ed all’arch. Della Notte, che hanno sottoscritto tutto ciò, vorremmo ricordare che questi lavori, sono dovuti alla riparazione di danni subiti dal COMUNE per difetti di progettazione o di costruzione verificatisi nella prima realizzazione dell’opera. Dunque non capiamo perché si avalli un quadro economico talmente strano!
Naturalmente gli altri, consiglieri e assessori, continuano ad avere l’anello al naso, visto che fanno passare – senza colpo ferire – questi conti salati che di certo non sfuggirebbero al buon padre di famiglia impegnato a far quadrare il bilancio. Infatti ad uscire male da questa storia infatti è proprio il nostro bilancio comunale gravato di debiti – che cicciano fuori bilancio – anche per lavori, spesso fatti male, che i cittadini – in generale – pagheranno con le tasse e quelli bisognosi – in particolare – saranno privati dei servizi di cui necessitano, sentendosi rispondere con l’insopportabile scusa del “Non ci sono i soldi”.
Lasciamo ai lettori la morale della storia. Di certo la nostra città ne esce ancora una volta con le ossa rotta.
Circolo “Enzo Simeone”
Partito della Rifondazione Comunista
Formia