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Il numero 4, che raccoglie i comunicati stampa del marzo del 2014. Nel primo abbiamo denunciato la chiusura del centro di ricovero per senzatetto che il comune di Formia aveva aperto tre mesi prima, senza il quale molti senzatetto ritorneranno a dormire all'aperto, in precarie condizioni igieniche e di salute. Nel secondo ci siamo occupati della querelle nata tra maggioranza e opposizione sulla realizzazione o meno del policlinico del golfo, nel mentre continuano i tagli con gravi rischi per la salute dei cittadini. Abbiamo proposto, come forma estrema di lotta perché questo non avvenga, lo sciopero generale. Nel terzo abbiamo raccontato dell'importanza della presentazione della lista “L'altra Europa con Tsipras” alle prossime elezioni europee. La nostra Europa si basa, infatti, sulla fine immediata dell’austerità, “una medicina nociva somministrata al momento sbagliato”, che che ha portato al primato di 27 milioni di disoccupati in Europa e all’ingiustizia di intere generazioni derubate del loro futuro. Nel quarto, insieme al circolo “M. Mandolesi” di Gaeta abbiamo aderito all'appello lanciato da alcune forze sociali del cassinate, per aderire alla contromanifestazione organizzata contro la visita del presidente Napolitano a Cassino Nel quinto abbiamo denunciato il clima di confusione che regna nel Pd, con il circolo “Piancastelli/Diana” che si è più volte smarcato dalle decisione della giunta Bartolomeo, lamentandoci del come sia impossibile continuare in questo atteggiamento schizofrenico, con il quale si critica (a parole) il proprio sindaco, ma poi nei fatti si continua a difenderne l’operato, votando tutti i provvedimenti della giunta comunale in consiglio.Nel sesto ci siamo occupati della variane al P.R.G., di cui non sono stati ancora pubblicati gli elaborati, nonostante la presentazione in pompa magna, presso il centro conferenze del CONI, da parte del sindaco Bartolomeo e della sua giunta.

circolo “ENZO SIMEONE”

partito della Rifondazione Comunista

Formia

La chiusura del centro di ricovero per senzatetto è una bestemmia

29 Marzo 2014

Nulla contro l’ossessione compulsiva con la quale l’attuale amministrazione comunale, sul solco dell’eredità lasciata dalla vecchia giunta Forte, decide di presenziare a eventi pubblici e di inondare le redazione dei giornali di comunicati stampa dai toni entusiastici, ma crediamo che sia solo il tentativo di nascondere sotto il tappeto quelle che sono le sue deficiente nel combattere i problemi che attanagliano la nostra città, la cui soluzione viene lasciata alla buona volontà delle associazioni e non a una adeguata programmazione.

Ultimo in ordine di tempo è il comunicato stampa con il quale il sindaco Bartolomeo celebra la chiusura del centro di ricovero per senzatetto che è stato aperto nei pressi del molo Vespucci e che probabilmente, mentre scriviamo, ha finito di funzionare, lasciando senza un riparo le decine di senzatetto che vi si recavano sicuri di trovare un po’ di quel conforto che la vita ha negato loro e da oggi sono costretti a girovagare nuovamente nella città alla ricerca di un giaciglio ove trascorrervi la notte.

Troviamo insopportabile che il sindaco invece di preoccuparsi di trovare i fondi per tenerlo aperto si produca in un elogio per qualcosa che dovrebbe essere normale in una città che si considera attenta ai bisogni degli ultimi.

Per carità le associazioni coinvolte hanno il diritto di veder riconosciuto il loro impegno ma non basta.

Ci pare veramente difficile che non si possa continuare a tenerlo aperto. Basterebbero poche decine di migliaia di euro per farne un fiore all’occhiello per la città di Formia, un esempio da seguire per molte altre città, visto che nelle intera provincia di Latina ve ne è solo un altro aperto e si trova nel capoluogo pontino.

Soldi che si potrebbero recuperare chiedendoli alla provincia di Latina e alla regione Lazio, che sappiano essere di manica larga quando si tratta di finanziare progetti dal dubbio valore culturale e sociale, ma che se ben sollecitati non crediamo si tirerebbero indietro da finanziare progetti di inclusione sociale, soprattutto se riguardano chi non ha veramente nulla. Oppure risparmiando lo stipendio dell’assessore alle politiche sociali, che ha fatto dell’assenza una sua prerogativa.

Eppure i soldi necessari per tenere aperta la struttura sono veramente pochi. Se per 3 mesi sono stati spesi 5mila euro [delibera di giunta comunale n.328 del 20 Dicembre 2013], un anno sarebbero costato 20mila euro. E’ una miseria se pensiamo che per realizzare la pericolosissima rotonda di S.Croce sono stati spesi ben 1milione600mila euro.

Ricordiamo inoltre silenzio della stessa nei confronti della nostra proposta di acquisire l’ex-dormitorio delle FS s al patrimonio comunale con un prestito della cassa depositi e prestiti, per poi trasformarlo in ostello, prevedendo posti letto per i senzatetto e le persone in difficoltà. Sarebbero stati sicuramente soldi ben spesi, perché utilizzati per aiutare i tanti che vivono in questa città e hanno poco o nulla per sé.

Peccato che alla nostra proposta non è seguito nemmeno un rifiuto, ma solo un assordante silenzio.

D’altronde l’insensibilità per certi problemi della giunta Bartolomeo è già nota, preferendo invece impegnare il proprio tempo a elargire soldi ad associazioni amiche e non a risolvere i problemi di chi ha veramente bisogno.

E’ umanità questa? Da parte nostra ci rifiutiamo di crederlo.

Circolo “ENZO SIMEONE”

partito della Rifondazione Comunista

Formia

L’unica risposta ai tagli alla sanità è lo sciopero generale

21 Marzo 2014

Mentre le forze “politiche”, che vanno per la maggiore, si accapigliano tra di loro, divise tra la realizzazione di un nuovo policlinico del golfo e l’ampliamento del vecchio con l’acquisto dell’ex-pastificio Paone, la regione Lazio guidata dal democratico Zingaretti pare non voler scontentare nessuno e quindi decide di continuare nella politica di depotenziamento dell’ospedale “Dono Svizzero”, non solo decidendo la chiusura del centro trasfusionale di Formia, vero fiore all’occhiello della sanità del sud pontino, ma anche semplicemente non fornendo gli strumenti finanziari perché l’ospedale, classificato come DEA di 1° livello, possa continuare a garantire a noi cittadini un’assistenza sanitaria degna di un paese civile.

D’altronde pare che prevalgano i soliti interessi di bottega, che impediscono che si possa avere un’idea chiara di quelle che sono le mancanze e soprattutto di quali debbano essere le soluzioni, affinché si possano superare le difficoltà in cui pare vivere il nostro presidio ospedaliero.

"Zero trasparenza" pare essere anche lo slogan dell’attuale dirigenza ospedaliera, che si è sempre sottragga alle proprie responsabilità e continua a rimanere in silenzio rispetto ai problemi che più di qualcuno ha tirato in ballo e che possiamo riassumere nell’assenza di attrezzature adeguate e nella carenza di personale medico ed infermieristico.

Due fattori che incidono pesantemente sulla qualità dell’offerta dei servizi che l’ospedale “Dono Svizzero” ha l’obbligo di fornire ai tanti pazienti che vi si recano.

La sanità è stato sempre un pozzo senza fondo nel quale i partiti hanno sempre voluto ritagliarsi la propria parte, alimentando clientele e sprechi, ma l’opera di risanamento, che dura da almeno vent’anni, non può essere fatta pagare ai cittadini, riducendo loro il diritto ad avere prestazioni mediche degne di tale nome.

Sarebbe ad esempio utile conoscere se la regione Lazio rispetta i Livelli essenziali di assistenza (Lea), cioè l’insieme delle attività, dei servizi e delle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) eroga a tutti i cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza.

Nel rapporto 2013 (dati 2011) sull’erogazione dei Lea del Ministero della Salute, il Lazio non era tra le regioni che li garantivano. Ed oggi?

Nulla può giustificare questi tagli, in quanto si procede a ridurre l’offerta sanitaria a fronte di nessuna certezza presente e futura per l’utenza, che come sempre è l’anello debole del sistema e ne paga le conseguenze.

La deriva verso cui stanno spingendo la sanità pubblica ha come obbiettivo quello di aprire alla privatizzazione selvaggia del settore della sanità, così come stanno facendo con l’istruzione.

Diritti elementari come la salute non possono essere appaltati ai privati secondo logiche clientelari e interessi dei colossi della sanità, con l’unica conseguenza di favorire chi ha i soldi per permettersi le cure, quando invece devono essere assicurati dal governo in maniera universale e indifferenziata, pena il venir meno degli obblighi che la Costituzione italiana impone [Art. 32].

Invitiamo per questo i cittadini e le cittadini del sud pontino alla mobilitazione.

Dobbiamo stare con il fiato sul collo ai tanti che vengono dalle nostre parti in cerca di facili consensi elettorali, ma poi una volta che hanno ottenuto la tanto agognata poltrona, si dimenticano delle promesse fatte.

Una processione di manager che giunti al capezzale del malato (la sanità del sud pontino) ci hanno sempre promesso una pronta guarigione, lasciando però solo macerie.

Se necessario bisognerà bloccare tutte le città del sud pontino, arrivando a dichiarare lo sciopero generale, perché è necessario dare un segnale “chiaro” a chi ci governa e cioè che con la nostra salute non si scherza.

Dovranno passare sui nostri corpi, prima di dare il colpo definitivo alla sanità pubblica e all’art.32 della Costituzione italiana.

Gennaro Varriale

segretario del circolo “ENZO SIMEONE”

partito della Rifondazione Comunista

Formia

Continua la raccolta firme per la lista “L’Altra Europa con Tsipras”

17 Marzo 2014

Continua la raccolta firme perché la lista “L’Altra Europa con Tsipras” possa partecipare alle prossime elezioni europee. E’ necessario raccogliere oltre 150mila firme, di cui 30mila nella circoscrizione centro, di cui fa parte il Lazio. Un traguardo difficile ma non irraggiungibile, perché la sinistra italiana possa avere suoi rappresentanti nel parlamento europeo.

Uno dei nostri obbiettivi principali è quello di dare centralità alle istituzioni elettive come il Parlamento europeo che oggi legifera su alcuni argomenti ma ha un ruolo marginale in altri. E’ il caso dell’economia, dove impera ingiustamente la ‘troika’ (di Banca Centrale europea, Fondo Monetario Internazionale e Commissione Europea) con le sue “politiche di austerity” che hanno determinato un forte attacco allo stato sociale, mentre noi vogliamo un’Europa dei diritti, nella quale trovi spazio il nostro piano per l’uscita dalla crisi.

La nostra Europa si basa, infatti, sulla fine immediata dell’austerità, “una medicina nociva somministrata al momento sbagliato”, che ha portato al primato di 27 milioni di disoccupati in Europa e all’ingiustizia di intere generazioni derubate del loro futuro; su di un programma di ricostruzione economica, finanziato direttamente dall’Europa tramite i prestiti a basso tasso d’interesse, e centrato sulla creazione di posti di lavoro, sullo sviluppo di tecnologia e infrastrutture; sulla sospensione del patto di bilancio europeo (Fiscal Compact), che attualmente impone il pareggio di bilancio anche ai paesi in gravi difficoltà economiche, e che deve invece consentire gli investimenti pubblici per risanare l’economia e uscire dalla crisi; su di una Conferenza europea sul debito, simile a quella che nel 1953 alleviò il peso del debito che gravava sulla Germania, e le consentì di ricostruire la nazione dopo la guerra; su una vera banca europea, che in caso di necessità possa prestare denaro anche agli stati e non solo alle banche, e che fornisca prestiti a basso tasso di interesse agli istituti di credito, a patto che accettino di fornire credito a costi contenuti a piccole e medie imprese e su di una legislazione europea che renda possibile tassare i guadagni che derivano dalle operazioni finanziarie, oggi fiscalmente colpite molto meno del lavoro. Tsipras, il nostro candidato alla presidenza della Commissione europea, ha detto che “per ricostruire l’Europa è necessario cambiarla. E dobbiamo cambiarla adesso, perché sopravviva. Mentre le politiche neo-liberiste trascinano indietro la ruota della Storia, è il momento che la sinistra spinga avanti l’Europa”.Tutto questo è in netta contrapposizione tanto al Partito Popolare europeo e ai liberal-democratici, quanto al PSE di Schulz, corresponsabili delle politiche di rigore e sacrifici finora adottate.

Per questo saremo di nuovo a piazza della Vittoria, Sabato 22 Marzo, dalle ore 17.00 alle ore 20.00.

E’ inoltre possibile firmare presso il comune di Formia, durante l’orario di apertura degli uffici.

Circolo “ENZO SIMEONE”

partito della Rifondazione Comunista

Formia

Cassino invasa: “tutti in piazza contro Napolitano e le politiche di austerity”

13 Marzo 2014

Il 15 Marzo 2014 il Presidente della Repubblica Italiana verrà a Cassino per presenziare alla cerimonia celebrativa che si terrà in Piazza de Gasperi in occasione dell’anniversario del bombardamento che durante la seconda guerra mondiale rase al suolo l’intera città. Verrà a Cassino per fare la sfilata di consuetudine in cui si racconterà alla popolazione di come sia importante in questo momento “tirare la cinghia”, in attesa di tempi migliori!

Giorgio Napolitano è tra i principali responsabili del susseguirsi di governi “illegittimi” succedutisi negli ultimi anni: da Berlusconi a Monti, passando per Letta e oggi Renzi.

L’attivismo di Napolitano, orientato a quella che si dice essere la stabilità e la continuità, si è tradotta nei fatti in conservazione e in subordinazione alle politiche di austerity della Troika che puntano allo sfruttamento finanziario del Paese, al suo complessivo impoverimento, e all’aumento della disoccupazione.

I Circoli del Partito della Rifondazione Comunista di Formia e Gaeta aderiscono pertanto al presidio di protesta convocato per Sabato 15 Marzo alle ore 9:00 presso piazza 14 Febbraio a Cassino, e invitano a partecipare anche le reti studentesche, le forze progressiste del Sud Pontino, il sindacalismo di base e alternativo, i cassa integrati e gli operai delle fabbriche in crisi, i comitati per la ripubblicizzazione dell’acqua e per il diritto alla casa ed ad un lavoro utile e dignitoso, i comunisti e gli anticapitalisti tutti, e chiunque voglia manifestare la propria indignazione di fronte allo spettacolo che incombe: il 15 marzo disertiamo la parata di regime e scendiamo in strada per gridare forte che Giorgio Napolitano non ci rappresenta.

Circolo PRC “Mariano Mandolesi” di Gaeta

Circolo PRC “Enzo Simeone” di Formia

Comitato degli Inquilini per il diritto alla Casa di Gaeta

Formia

Il PD di Formia in preda a una crisi di nervi

8 Marzo 2014

Ancora una volta una parte del PD prende le distanze dal sindaco Bartolomeo. La prima volta avvenne con la pubblicazione dell’elenco di dipendenti assunti dalla Formia Servizi, con vicino a ognuno di essi il nome dello “sponsor politico” che li aveva segnalati all’allora amministratore delegato Vernetti.

Il sindaco si difese dalle accuse, che vennero da un ampio fronte di forze politiche e sociali, sostenendo, in maniera molto originale, che non erano raccomandazioni ma semplice segnalazioni che un sindaco ha il dovere di effettuare, soprattutto quando ci sono di mezzo persone in difficoltà da aiutare. Le critiche più dure vennero paradossalmente dal circolo “Piancastelli/Diana” del Partito Democratico di Formia, che invece condannò duramente questo malcostume, come una forma di degenerazione della politica. Lo stesso circolo aveva pubblicamente annunciato la propria costituzione come parte civile nel processo per il fallimento della Formia Servizi, al contrario del sindaco Bartolomeo che aveva deciso, invece, deciso di non farlo, secondo una sua personale interpretazione, cosa che aveva suscitato molte perplessità anche in altri esponenti della maggioranza di centro-destra-sinistra.

La conferma della schizofrenia che regna nel partito democratico viene dalla posizione dalla diversa posizione assunta sulla realizzazione del nuovo policlinico del golfo, con il sindaco Bartolomeo che vuole acquisire l’ex-pastificio della famiglia Paone, per “ospitare tutte le attività diagnostiche, ambulatoriali, territoriali e amministrative attualmente presenti nella sede dell’ospedale”, così da liberare ampi spazi nell’attuale ospedale “per migliorare la degenza ristrutturare completamente la piastra dell’emergenza”.

Di tutt’altro avviso il coordinatore del circolo Pd Piancastelli – Diana di Formia Francesco Carta, che invece aveva una volta ribadito la posizione del suo partito e quindi favorevole alla realizzazione del policlinico del Golfo, “quale unica vera soluzione rispetto alle gravi carenze tecniche e operative che vive proprio l’attuale nosocomio formiano, punto di riferimento dell’intero Lazio meridionale”.

Ad aggiungere sale sulle ferite è intervenuto il capogruppo PD Ernesto Schiano, con un comunicato dal titolo altisonante “Il mare, una risorsa per tutto il Golfo a costo di superare gli egoismi”, nel quale sottolinea in particolare la necessità (per la politica) di sedersi tutti intorno ad un tavolo per discutere come portare off-shore il pontile petroli e gli impianti di itticoltura. E sulla necessità di sviluppare un piano regolatore del mare che eviti la nascita di porti, porticcioli e marine, in maniera selvaggia, senza un’idea organica, sostenibile, ecologica ed economica di sviluppo, che possa determinare concrete prospettive di lungo termine.

Come non pensare al porto Ranucci, eco-mostro che al pari del probabile spostamento del pontile ENI più vicino a Vindicio, è il vero incubo per i tanti che credono ancora nella possibilità che si possa porre freno alla distruzione del golfo di Gaeta, sempre più preda degli appetiti dei grandi speculatori. Opere che fortunatamente sono ancora nella fase embrionale ma che probabilmente, prossimi mesi, subiranno una brusca accelerazione, visti gli imperi economici che si celano dietro a queste due importanti operazioni.

Ed allora il circolo “Piancastelli/Diana” e i consiglieri comunali democratici ci dicano chiaramente con chi stanno. Con i cittadini oppure con chi vuole distruggere il golfo di Gaeta. E ovviamente ne tragga le conseguenze, perché crediamo che sia impossibile continuare in questo atteggiamento schizofrenico, con il quale si critica (a parole) il proprio sindaco, ma poi nei fatti si continua a difenderne l’operato, votando tutti i provvedimenti della giunta comunale in consiglio.

Insomma nel Pd non sono assolutamente d’accordo su niente, tanto meno sulle grandi opere che a medio e lungo termine stravolgeranno in peggio la fisionomia della nostra città.

Rimane però un fatto grave da rimarcare e cioè il silenzio, da parte dei “contestatori democratici”, sull’assenza di provvedimenti che combattano “concretamente” il disagio “sociale” che si avverte sempre più forte nella nostra città, ma di questo scriveremo dettagliatamente in un prossimo comunicato stampa.

Gennaro Varriale

segretario del circolo “ENZO SIMEONE”

partito della Rifondazione Comunista

Formia

Una variante del P.R.G. al quanto misteriosa

3 Marzo 2014

Dopo la presentazione in pompa magna, presso il centro conferenze del CONI, da parte del sindaco Bartolomeo e della sua giunta, ci saremmo aspettati l’immediata pubblicazione, sul sito del comune, di tutta la documentazione inerente la variante del piano regolatore generale disegnata dall’architetto Purini. Ed invece, nonostante siano passati molti giorni, ancora niente, nonostante anche una nostra email all’indirizzo del nuovo responsabile all’urbanistica arch. ASTARITA.

Insomma si promette trasparenza e partecipazione ma quando si tratta di passare dalle parole ai fatti, iniziano i dolori per noi cittadini.

D’altronde è lo stesso sindaco che, durante un dibattito televisivo avvenuto in campagna elettorale, promise di farci avere copia della documentazione riguardante il porto turistico della società Marina di Castellone spa, di cui maggiore azionista è una società del senatore democratico Raffaele Ranucci. Peccato poi che noi questa documentazione non l’abbiamo ancora ricevuta.

Il porto “Marina di Castellone ” dovrebbe essere costruito nei prossimi anni nella nostra città, ma ci risulta che ancora sia mancante della valutazione di impatto strategica, autorizzazione necessaria per opere così devastanti dal punto di vista ambientale.

E’ molto curiosa la storia della nostra richiesta di accesso agli atti per tentare di ottenere la documentazione sulla nuova struttura portuale.

Infatti nel luglio del 2011, l’arch. Eleonora Daga, responsabile del procedimento, ci comunicò che la società costruttrice, ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. n.184 12 aprile 2006, aveva espresso parere negativo alla nostra richiesta, datata 30 Maggio 2011, di accesso agli atti, essendo il procedimento in itinere. Rimaneva la possibilità di una semplice visione, senza estrazione di copia degli atti approvati con Delibera di Consiglio comunale. n.26 del 06 giugno 2011, escludendo comunque gli elaborati con particolare costruttivi con soluzioni tecnologiche d’avanguardia proposti dalla stessa società (chissà perché!!!).

Ovviamente declinammo l’invito, visto che la nostra intenzione era di rendere pubblica l’intera documentazione e con una semplice visione non sarebbe stato possibile.

Ciò non ci ha ovviamente impedito di formulare le nostre osservazioni contro la realizzazione di tale mostruosità, osservazioni che sono ancora valide.

Quello che però ci preme sottolineare è come sia un vero peccato che la trasparenza amministrativa venga sbandierata in campagna elettorale come uno dei pilastri della propria azione di governo e poi invece nei fatti si fermi fuori dal palazzo, quando invece sarebbe necessario che l’operato dell’amministrazione comunale fosse sempre improntata al rispetto di tale “regola”, soprattutto quando ci sono in ballo temi quali lo sviluppo della nostra città.

Noi però non demordiamo e quindi nei prossimi giorni depositeremo una richiesta di accesso agli atti per avere copia della documentazione della variante al piano regolatore e quindi poter entrare nel merito della questione e dando quindi il nostro contributo, affinché noi si possa finalmente disegnare un piano regolatore generale a misura d’uomo, in particolare per quanto riguarda il recupero di aree dove realizzare alloggi di edilizia popolare, capace di soddisfare i bisogni delle tante famiglie, e sono molte, che non hanno soldi per costruirsi un alloggio privato.

Vogliamo evitare inoltre che la redazione della variante al P.R.G. si possa trasformare in uno strumento per appagare gli appetiti dei soliti “palazzinari”, che si stanno spolpando la città da quaranta anni, grazie alla compiacenza di chi ci governa.

Gennaro Varriale

segretario del circolo “ENZO SIMEONE”

partito della Rifondazione Comunista

Formia

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