......................................... Spazi Pubblici...........................................

Se la carenza di abitazioni spinge verso la costruzione di nuovi volumi, l’altrettanto scandalosa carenza di spazi pubblici non sembra destare grave preoccupazione negli indirizzi di P.R.G.. Eppure circa 560 000 mq in meno di parchi pubblici attrezzati, sacrificati sull’altare del dio mattone dai sacerdoti del voto di scambio, è un dato che incide pesantemente sulla qualità urbana del Comune.

Le centralità, i grandi magneti predisposti sul territorio dalla variante, sembrano concepiti per attrarre persone dall’esterno, per concentrare in un luogo una gran quantità di persone e quindi creare i presupposti di un interesse che sia anche commerciale.

D’altro canto, in una concezione duale dei progetti pubblico – commerciale, c’è il rischio che gli spazi costruiti con una dichiarazione di interesse pubblico, diventino mezzi ad uso prevalentemente commerciale. Continuando l’equivoco che la socialità si sviluppi attraverso il commercio, inganno che vorrebbe dare ad intendere che le nuove piazze siano nei centri commerciali.

Noi rifiutiamo questo assunto, opponendo ad esso il senso originario della piazza, intesa come “agorà – aghéiro”, ossia come luogo di riunione dove discutere e decidere le vicende collettive. Il confronto pubblico deve riscoprire la funzione fondamentale di insegnare alle nuove generazioni una sensibilità etica ed estetica, che attraverso la espressione del pensiero consenta lo sviluppo delle proprie passioni in armonia con un nuovo senso civico che pone il suo centro nella valorizzazione del bene comune. Una forza politica democratica, degna di questo nome, accetta la sfida del confronto politico, aprendo le piazze per affermare il suo pensiero attraverso il confronto con quello alternativo. Purtroppo tutto ciò, nonostante l’enunciazione di buone intenzioni è e sarà al di là da venire.

Il sistema delle piazze è fondamentale per un sistema civico valido, in quei luoghi deve avvenire il confronto tra i cittadini, opposto ed alternativo alle piazze commerciali finalizzate al consumo “mordi e fuggi”, relegando ai margini ogni forma di socialità. Su questa linea è da ritenere fondamentale la previsione di una piazza in ogni circoscrizione, mediante interventi di riqualificazione urbana. Al contrario di ciò, nella zonizzazione gli spazi pubblici, sono stati localizzati in aree decentrate e lontane dai quartieri ad alta densità abitativa dove più di ogni posto è necessario con urgenza reperire spazi ad per recuperare gli standard urbani attualmente assolutamente insufficienti. Invece nulla di tutto questo accade ed allora non stupisce che nell’elencazione delle centralità appaiono: il parco agricolo della porta di Cicerone, il parco della cultura di cui non è dato sapere nulla se non che è la centralità n°5, il parco urbano di “Monte Campese”.

Sullo stesso piano delle piazze sono i centri polivalenti e gli spazi pubblici che invece di essere resi fruibili alla cittadinanza, attualmente, sono chiusi e resi accessibili a pagamento. In contrasto al significato di apertura, di accoglienza, l’attuale maggioranza ha chiuso ed escluso parte della cittadinanza dagli spazi pubblici, con l’intenzione precisa di emarginare qualsiasi forma di pensiero alternativo.

Nel documento la contrapposizione tra edificazione residenziale e riqualificazione urbana è resa evidente dall’attenzione assegnata all’edilizia residenziale ed ai grandi progetti commerciali, rispetto agli altri standard urbani. Al contrario, l’analisi statistica degli standard dimostra che la città ha un eccesso di vani residenziali ed è carente, in termini di superfici dedicate all’istruzione, alle aree attrezzate a verde e sport e gli ospedali, vale a dire proprio quelle utili a rilanciare il progresso collettivo.

L’importanza degli spazi e dei servizi pubblici può sfuggire ha chi ha come unico interesse quello di garantire profitto. Contro questa scuola di pensiero, assai diffusa nel nostro comune, sosteniamo l’importanza della qualità ambientale e urbana, con queste, della cultura, della scuola e della ricerca, come valori aggiunti necessari per garantire la crescita sana del cittadino, successivamente chiamato a contribuire al progresso del suo territorio.

Per cui è necessario pensare un modello di sviluppo alternativo ed opposto a quello affermatosi negli ultimi anni, che produce figli prigionieri di nuove forme di schiavitù, privati delle capacità di incidere sui processi decisionali che apparentemente avvengono all'interno del palazzo comunale, ma che invece avvengono, lontano da occhi indiscreti, nelle “segrete” stanze del palazzo dove, insieme ai rendimenti degli investimenti, si decidono i nostri destini di individui.

L'attuale classe politica, ostinata nella propria convinzione, intende “la gente” bisognosa esclusivamente di beni materiali utili a soddisfare i bisogni primari, come il diritto all'abitare, da garantire con la costruzione di case, con poca attenzione al resto. Il risultato di questa politica miope è quello di contribuire a volte alla diffusione di fenomeni criminali, prodotti dalla violenza che si genera in contesti urbani degradati.

In fondo interessa a pochi se in Italia le possibilità di promozione sociale sono assai scarse per cui ormai è appare normale che non vi sia promozione sociale, ossia che il figlio del contadino resti contadino, o che il figlio del professionista erediti la professione del padre, principio più volte enunciato da Silvio Berlusconi e che chiarisce l'idea di società che ha in mente il centrodestra.



Standard urbanistici


Dotazione al 2010

Fabbisogno al 2010

Carenza al 2010


mq*ab

A

B

C=(A-B)

Parcheggi

2,5

110.950

93.708

17.242

Istruzione

4,5

99.100

163.674

-64.574

Attrezzature civiche

2,0

112.640

74.966

37.674

Verde e sport

9,0

211.130

337.347

-126.217

Totale


533.820

674.694

140.873

Fonti: dati elaborati per la redazione della variante al P.R.G.


Standard territoriali


Dotazione al 2010

Fabbisogno al 2010

Carenza al 2010


mq*ab

A

B

C=(A-B)

Istruzione superiore

1,5

49.495

56.255

17.243

Attrezzature ospedaliere

1,0

19.450

37.483

-69.574

Parchi pubblici urbani e territoriali

15,0

-----

562.245

-562.245

Totale


68.945

674.694

-587.008

Fonti: dati elaborati per la redazione della variante al P.R.G.

 



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