.............................................. Mobilità ................................................

Un elemento marginale del documento è la mobilità, nel senso che a fronte di un elevato dettaglio nella progettazione delle centralità urbane si riscontra un approccio, anche in questo caso poco approfondito, sulle soluzioni da adottare per risolvere i problemi degli spostamenti urbani, che rappresentano un problema enorme.

La pianificazione urbana è un momento decisivo nella riorganizzazione delle direttrici dello spostamento urbano. E’ in questa fase che si scandisce la scala dei valori delle diverse strade, assegnando la giusta importanza alle vie ed ai sistemi a cui sarà affidato il tremendo compito di risolvere uno dei problemi più gravi del comune.

Su questa strada ci saremo aspettati particolare attenzione allo studio delle strade ed alla posizione dei parcheggi, ai quali deve essere dedicata un’attenta attività di studio volta a sperimentare quali siano i percorsi che permettono di abbattere i tempi di spostamento, riducendoli entro limiti accettabili. La necessità di un approccio diverso è reso ancor più urgente; oggi che è chiaro che la Pedemontana non si farà (vedi allegato [La Tragicommedia della Pedemontana]).

Sul tema, va posta particolare attenzione al reperimento degli spazi necessari per posizionare i nodi di scambio tra sistemi di trasporto alternativi all’automobile, come i trasporti pubblici, a cui si aggiungono le diverse forme di condivisione dello spostamento come il car sharing ed il bike sharing.

Al contrario di quanto ci aspettiamo, l’impianto stradale della variante di P.R.G., oltre ad essere un altro duro colpo per il “grande carro”, presenta delle soluzioni al quanto discutibili:

  • la realizzazione della funivia che dovrebbe collegare il parco De Curtis al Redentore, sembra più il capriccio di un potente che la soluzione risultante da un’esigenza manifesta e da uno studio di fattibilità;

  • la realizzazione di una nuova strada Farano (Itaca) – Castellonorato, di nuova costruzione, su una sede che non prevede l’impiego di strade esistenti, appare inspiegabile con il rischio di un impatto devastante sulla zona in cui insisterà.

In questa fase, deve essere compiuto uno sforzo maggiore per quanto riguarda la previsione del potenziamento di strade esistenti, o anche il miglioramento di attraversamenti pedonali inesistenti o pericolosi.

Su questo punto, l’enunciato metodo della perequazione riveste particolare interesse, se impiegato per liberare le aree attraverso cui far passare nuove strade con adeguate caratteristiche volte a smaltire le punte di traffico, quale quello stagionale.

L’unico elemento degno di rilievo è la funivia di cui avremmo voluto apprendere di più rispetto a quanto riportato negli indirizzi, appare il vero e proprio convitato di pietra del documento di indirizzi. Sempre che non ci si voglia convincere che il futuro del trasporto pubblico locale sarà la “funivia del Redentore”





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