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Formia, come del resto l'intero paese, vive una situazione occupazionale drammatica.

Le aziende del settore industriale sono quasi del tutto scomparse. La crisi ha investito anche il commercio, l'artigianato ed ampie fasce del turismo, nonché le piccole e medie imprese edili.

Sappiamo bene che il comune, da solo, non è in grado di dare adeguate risposte al problema occupazionale. Riteniamo, però, che in materia possa operare ed intervenire con maggiore impegno, attivando progetti capaci di far scendere in campo anche altri soggetti
istituzionali, coinvolgendoli su uno sforzo sinergico dà far attivare e mobilitare forze capaci di mettere a frutto potenzialità e risorse, verificando con esse le cose da fare a livello istituzionale credito, formazione, imprenditoria, allo scopo di trovare intese per la realizzazione di importanti progetti che siano di utilità per l'intera collettività.

Ad esempio, incentivare l'insediamento di aziende di tipo informatico, agevolando il reperimento di locali idonei ed i costi d'impianto. Concentrare con altri enti di formazione  lo sviluppo dei corsi di formazione rivolti al settore turistico; attività da sviluppare non solo nel periodo estivo, tenuto conto delle particolari condizioni climatiche delle nostre zone, il che consentirebbe un deciso sviluppo delle strutture ricettive con prezzi accessibili, compreso ostelli per la gioventù (valutando la possibilità di acquistare l'edificio di proprietà delle ferrovie che si trova di fronte al Liceo classico e ristrutturando la struttura che si trova nel parco de Curtis, salvandolo al contempo da eventuali mire speculative di soggetti privati ).

Ciò, considerato che operano nella nostra città, prevalentemente, alberghi a 4 e 3 stelle (con oltre 400 posti letto) ed un centinaio di letti di quelli a 2 stelle, mentre sono  completamente scomparse le pensioni e le locande.

Particolare attenzione va riservata ai settori del commercio, artigianato, pesca ed agricoltura, attività che scontano anch'esse i riflessi estremamente negativi della crisi in atto.

Ad esempio per l'agricoltura è prioritario l'istituzione dei mercati rionali che favoriscano  chi vende i prodotti biologici.

Gli imprenditori e gli addetti a tali settori, costituiscono una notevole parte della popolazione residente ed una linfa vitale per la nostra economie, che vanno quindi salvaguardati, così come vanno introdotte salvaguardie per i dipendenti che vi lavorano.

Tutto questo richiede un forte impegno dell’amministrazione comunale per assicurarne la vita ed il loro sviluppo, mediante anche la realizzazione di percorsi di utilizzazione delle risorse turistico-ambientali sempre più di qualità e non solo di quantità, elaborando  una seria proposta, che abbia come riferimento il rispetto e la valorizzazione dei patrimonio artistico , storico , archeologico , culturale e ambientale.

Gestire, infine, oculatamente il patrimonio disponibile, terriero,boschivo, immobiliare.

L’amministrazione comunale deve, inoltre, svolgere un ruolo significativo nel gestire le situazioni di crisi aziendali e per la definizione dei piani di riassetto economici e ambientali orientati alla riqualificazione produttiva nell’ambito delle compatibilità ambientali.

Contrastare, inoltre, con decisione, ogni tipo di illegalità, di abusivismo, specie nel campo commerciale ed edilizio, dove si annidano i tentacoli della criminalità organizzata, come la cronaca sta continuamente registrando.

E' necessario, altresì, un continuo monitoraggio ed il sostegno per difendere i diritti dei lavoratori pubblici e privati, per la piena applicazione dei contratti collettivi, per il puntuale versamento dei contributi sociali e previdenziali e per la salute e la sicurezza dei
lavoratori (specie nel caso di appalti pubblici ) e il superamento di ogni genere di precariato, introducendo delle norme “chiare” nei regolamenti interni per l'affidamento degli appalti.

Per le categorie più deboli (quali disoccupati, pensionati al minimo, invalidi totali, disabili,ecc.) introdurre forme di agevolazioni attraverso la esenzione o la riduzione del pagamento di alcune prestazioni e servizi comunali (acqua, rifiuti, asili, trasporti, ecc.), ed
intensificare l'assistenza a tali categorie, con l’apporto delle organizzazioni del terzo settore.

Sull’IMU, per quanti hanno un’abitazione in proprietà, proponiamo di ridurre dal 4 al 2 per mille, l'attuale aliquota base, a condizione che l'immobile abbia una rendita catastale base non superiore a 800,00 euro.

Le minori risorse, possono essere recuperate con un più deciso controllo per scovare gli evasori e limitando al minimo le consulenze esterne, i contenziosi e la progettazione di opere pubbliche con finanziamenti incerti.



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