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Sul nuovo porto turistico dell'imprenditore
Ranucci, nonché senatore della Repubblica, confermiamo la nostra
contrarietà alla sua realizzazione, soprattutto per i pericoli di
erosione costiera che causerà una vera e propria alterazione degli
ecosistemi (fauna e flora) dovuto ai nuovi apporti inquinanti, a
variazioni del regime delle correnti sul litorale, oltre
all’inquinamento generale delle acque della rada da non sottovalutare. Tutto ciò per la inconcepibile decisione di
concedere a privati una larga parte di superficie marina e portuale,
per ben 50 anni, con un irrisorio vantaggio economico per la
collettività. Rifondazione Comunista ritiene, invece, che un
sensibile aumento della ricettività dei natanti vada ricercato con la
ristrutturazione e la completa utilizzazione dell’attuale scalo
commerciale, il cui specchio d’acqua potrebbe contenere oltre 600 posti
barca, come La stessa proposta, avanzata da più parti, di
costruire ex novo, un porto turistico nella zona costiere di levante,
diventa ancora più problematica, in presenza della normativa regionale
n. 24 e 25, del 6/7/98 e del piano regionale paesistico, (ambito
territoriale n. 14). In questa zona, riteniamo sia possibile, un
modesto allargamento dell'area, per le già esistenti attività per la
nautica di diporto, utilizzando le superfici demaniali tuttora occupate
da attività commerciali prevalentemente e di deposito, che
potrebbero agevolmente essere trasferite nell'area industriale di
Penitro, riservandone una parte a parcheggio gratuito, a servizio degli
operatori della zona e degli utenti e visitatori del limitrofo ospedale. E' inoltre necessario dotare la nostra città di posti barca per i piccoli produttori di natanti, perché li possano utilizzare per le loro necessità professionali.
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