............................ URBANISTICA - CASA – EDILIZIA..............................
Riteniamo che variante al piano regolatore
predisposta dall'architetto Purini sia completamente riscritta, in
quanto figlia della volontà del centrodestra di cedere il futuro della
nostra città ad una manciata speculatori e faccendieri. Invece noi riteniamo importante che la città
si doti di uno strumento urbanistico in grado di razionalizzare il
territorio e che sia aggiornato secondo i moderni principi della
pianificazione urbanistica, nonché, adeguato ai reali bisogni della
collettività. Vogliamo che vengano colmate le carenze in termini di standard urbanistici (scuole e verde e sport) e territoriali (ospedali e parchi pubblici urbani e territoriali), come già evidenziato in precedenza. Le volumetrie e le superfici possono essere recuperate anche nei siti industriali dismessi da riqualificare, dell'ex D'Agostino e l'ex Salid , prevedendo che le stesse siano, prevalentemente, destinate a parchi pubblici e a limitati insediamenti per altre strutture e servizi pubblici, al servizio e come luoghi di aggregazione, per gli abitanti dei relativi quartieri (Mola, Scacciagalline, S. Giulio - S. Pietro). Questi parchi, tra cui il parco De Curtis, vanno dotati di piste ciclabili, strutture per l'infanzia e per gli anziani e, possibilmente a S. Janni, di un altro ostello per la gioventù e di ritrovi per attività ricreative e culturali. Vogliamo, inoltre, un P.R.G. che garantisca a
tutti la prima casa, dove l’edilizia popolare, economica, convenzionata
e sovvenzionata abbia un ruolo primario e che non mascheri
speculazioni, soddisfi le esigenze reali della popolazione, che vada a
colmare gli squilibri del passato. Una edilizia popolare che non venga relegata in ghetti dormitorio, ma pienamente integrata con l’edilizia privata. In quest’ottica proponiamo di ripartire gli le volumetrie di progetto secondo le seguenti aliquote: 70% edilizia sovvenzionata; 20% edilizia convenzionata; 10% edilizia privata/familiare. Il P.R.G. Deve salvaguardare l’ambiente e non
incidere negativamente su quanto di verde è rimasto, in particolar modo
sulla fascia a nord della Variante Appia Formia – Garigliano dove
rimangono gli ultimi uliveti e dove si voleva realizzare un cimitero
monumentale. E' necessario che Castellonorato e la località
denominata “Pella” siano inglobati nella perimetrazione del Parco
Regionale dei Monti Aurunci. Proponiamo inoltre di realizzare un parco suburbano autonomo che inglobi almeno il Monte Campese. Per l'urbanistica, è necessario chiedere alla
regione, la revisione del piano casa adottato dalla precedente giunta,
che prevede assurdi e indiscriminati aumenti di cubature per i
fabbricati esistenti. Diversamente da questo obbrobrio chiediamo, così
come meglio descritto nella Proposta di Legge popolare sul diritto alla
casa e all'abitare frutto di un serio confronto con le associazione di
chi vive il disagio abitativo, depositata presso la regione
Lazio, la ripresa di una seria politica di edilizia residenziale
pubblica rivolta a quanti hanno la "reale" necessità di un alloggio. A questa politica devono essere affiancati
degli interventi volti al recupero dell'edificato esistente ed al
consolidamento dei nuclei urbani all'interno dei quali - anche
attraverso l'autorecupero e l'autocostruzione - devono essere reperiti
nuovi alloggi, da destinare a chi ne ha veramente bisogno. Anche dando
impulso ai piani di recupero dei centri storici. Intendiamo impegnarci in un confronto con la
Regione Lazio volto a recuperare, nell'ambito dei piani previsti dalla
legge n.457/1978, gli immobili, destinati a finalità diverse da quelle
di edilizia residenziale pubblica, rimasti inutilizzati da più di tre
anni e/o in evidente stato di degrado, al fine di recuperarli
anche in concorso con cooperative di autorecupero (L.R. 55/1998) e
autocostruzione, con particolare attenzione alla riconversione
ecologica degli edifici. Allo stesso tempo, nell'immediato, proponiamo ai cittadini del nostro territorio la costituzione di laboratori (osservatori) di quartiere perché possano partecipare già nelle fasi iniziali della formazione delle scelte. Infine, occorre contrastare ogni ipotesi di
“edilizia contrattata” ed opporsi ad ogni ipotesi di sanatoria o
condono da un lato e dall'altro intensificando i controlli e
sanzionandoli duramente, fino alla demolizione di ogni forma di
abusivismo edilizio. In sostanza, con l'approvazione definitiva
della "variante", si deve tendere, seppure in ritardo, a limitare i
danni del passato, con la formazione di progetti tesi a riqualificare
la città, dotandola di spazi e servizi pubblici, dove la società possa
trovare la sua espressione fisica e la sua dimensione esistenziale, con
particolare attenzione ai quartieri periferici quali Gianola e Penitro,
con la realizzazione ad esempio di sportelli comunali multifunzionali e di librerie di quartiere.
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