Il «sistema Formia» non esiste? Ce lo dica il prefetto di Latina
Nel maggio del 2014 abbiamo sollecitato il prefetto di Latina, tramite inoltro a mezzo R. A/R, con copia alle DDA di Napoli, Roma ed al ministero dell’interno, affinché provvedesse, nell’ambito dei suoi poteri, alla nomina di una commissione di accesso agli atti per valutare eventuali condizionamenti delle organizzazioni criminali sull’operato dell’amministrazione comunale di Formia, per i fatti che si sono determinati in questi anni nella nostra città, molti dei quali attualmente oggetto dalle cronache delle testate giornalistiche locali, tra cui spicca l’indagine della procura della repubblica di Latina, condotta dal P.M. Miliano, che coinvolge esponenti politici e dirigenti del nostro comune.
Da allora son trascorsi due mesi ed a metà di Luglio il prefetto di Latina ancora tace sulla nostra richiesta. Dalla prefettura non è tornato neanche l’avviso di ricevimento della raccomandata A/R, a differenza degli invii alle DDA ed al ministero. Speriamo che ciò sia dipeso solo da un disguido postale.
Ciò tuttavia, considerando che avrà appreso della richiesta dalla stampa, non impedisce all’illustrissimo prefetto D’Acunto di giustificare l’assenza di una risposta alla nostra sollecitazione. Quanto meno per non avvalorare quella strana sensazione di trovarsi in una città dove tutti sanno e nessuno parla. Simile a quanto accade in altri territori devastati dalle mafie. Pratiche contro cui lottiamo consapevoli che l’indifferenza della gente e delle istituzioni, nei confronti dei fenomeni criminali finisce per concedere loro una sorta di impunità che degrada la società e distrugge il futuro.
Se la prefettura ritiene noi Comunisti indegni della sua attenzione, forse riserverà un diverso trattamento al coordinamento Provinciale di Libera che – vogliamo ricordarlo – ha più volte espresso tutto il suo sdegno per quanto accade, ribadendo con forza la necessità che “tutti i cittadini si facciano parte attiva nell’opporsi a quanti, attraverso minacce ed aggressioni, tentano di instaurare nel nostro territorio le modalità di agire tipiche della camorra, per affermare il dominio del crimine sulla convivenza civile. E’ quindi necessario un impegno quotidiano da parti di tutti, per cacciare via questo male dalla nostra città, un impegno per affermare la supremazia dei diritti e della legalità, che parta dai cittadini e solleciti le istituzioni che devono vigilare ed intervenire per spezzare le trame che incessantemente le mafie tessono nel nostro territorio.
E se ciò non bastasse, magari potrà prestare un minimo di attenzione al lavoro di analisi e di denuncia dell’associazione Caponnetto, capace come poche di svelare il legame, ormai alla luce del sole, tra politica e crimine organizzato, che muove capitali enormi capaci di comprare tutto, anche intere città, ma non la dignità delle persone con la schiena dritta.
Esempi da tenere presente! Che i cittadini “perbene” di Formia dovrebbero seguire, prima denunciando quanto vedono, poi e soprattutto isolando quegli esponenti dei clan che sempre più spesso decidono di trascorrere la loro vita qui entrando nella nostra quotidianità, visto che molte attività commerciali sono nelle loro mani e spesso il fascino degli ambienti “cool” e della “bella gente” porta a dimenticare il rischio che la criminalità organizzata rappresenta per la salute di un territorio.
La mafia – come la camorra – è una montagna di merda! Questo concetto occorre ricordarlo e praticarlo ogni giorno. Non basta limitarsi a partecipare alle celebrazioni del sacrificio di Paolo Borsellino e di Giovanni Falcone e poi chiudersi dentro casa in attesa.
Bisogna essere presenti. Su questo punto le istituzioni hanno il dovere e l’obbligo morale di fare la propria parte, a prescindere.
Fatte salve le garanzie degli imputati E’ necessario, lo ribadiremo fino alla noia, che il prefetto di Latina chieda, al ministro dell’interno, la nomina della commissione di accesso agli atti per valutare eventuali condizionamenti delle organizzazioni criminali sull’operato dell’amministrazione comunale di Formia.
Infatti, al di là del coinvolgimento delle singole persone, è di estrema importanza per la città conoscere il livello di penetrazione che gli agenti delle mafie hanno raggiunto nelle nostre istituzioni, affinché anche Formia possa iniziare a produrre gli anticorpi necessari per sconfiggere questa terribile infezione.
Circolo “Enzo Simeone”
Partito della Rifondazione Comunista
Formia