Torre di Castellone, buttati 300mila euro di soldi dei cittadini
Negli ultimi anni si sono riempite pagine di giornali, quasi a farne un libro da migliaia di pagine, sulla necessità di fare del turismo uno dei pilastri dell’economia della nostra città.
Ovviamente nulla di tutto questo si è trasformato in moneta sonante per la nostra città, nonostante i nostri politici si siano sempre dichiarati pronti a stracciarsi le vesti.
Però di soldi ne sono stati spesi per illudere i cittadini che qualcosa si stava facendo.
Prendiamo ad esempio il caso della Torre di Castellone.
Nell’aprile del 2011 il consiglio comunale di Formia approvò il piano triennale delle opere pubbliche 2011/2013, con il quale si stanziavano 100mila euro per il restauro della torre di Castellone. Non sappiamo se poi questi soldi sono stati realmente spesi.
Ma non finisce qui.
Infatti nel 2012 la giunta Forte acquistò, grazie ad un mutuo di 300mila euro contratto con la Cassa Deposti e Prestiti, l’appartamento adiacente alla Torre di Castellone.
L’obiettivo dichiarato era “di intervenire con opere di manutenzione e restauro non solo sulla parte archeologica della Torre, ma anche sulla struttura immobiliare confinante con il monumento simbolo del quartiere di Castellone”.
L’appartamento sarebbe dovuto essere oggetto di riqualificazione per essere attrezzato in modo da consentire lo svolgimento di attività culturali.
Peccato che siamo all’inizio del 2015 e nulla di tutto ciò è stato realizzato, ma vi è ben altro.
Infatti l’acquisto dell’appartamento da parte della giunta Forte ha trovato un suo spazio all’interno dell’inchiesta denominata “Sistema Formia”, di cui si occupa il sostituto procuratore della Repubblica di Latina Giuseppe Miliano e che ha visto il rinvio a giudizio di esponenti di primo piano della precedente amministrazioni e di dirigenti, ancora in servizio, a cui sono addebitati una lista interminabile di reati.
Secondo le accuse della procura di Latina infatti “l’ex sindaco avrebbe esercitato pressioni sugli uffici comunali, perché redigessero una perizia sovrastimata dell’immobile da acquisire al patrimonio comunale facendo assegnare allo stesso un importo pari a 320mila euro poi ridotto a 300mila euro (nonostante una valutazione iniziale di 280mila euro)”.
Aggiungiamo a ciò il fatto che l’immobile era gravato da una procedura di demolizione per una serie di abusi realizzati dai proprietari e a cui non si era dato mai seguito.
Inoltre nel febbraio del 2011 era stato stilato un verbale che, se considerato diversamente, avrebbe consentito al comune di Formia un’acquisizione dell’appartamento a prezzi molti inferiori a quelli poi pattuiti con i vecchi proprietari.
Ci risulta inoltre che sia stato chiesto alla regione Lazio un ulteriore finanziamento di 600mila euro per restauro e la valorizzazione della Torre dell’Orologio e della Torre di Castellone. Così come ben 2 milioni di euro per prolungamento della Piazza Sant’Erasmo e
realizzazione del parcheggio.
Peccato che siamo ancora all’anno zero, visto che ci pare che i progetti di cui si è tanto parlato sono rimasti tutti sulla carta, e quelli realizzati hanno attirato l’attenzione della magistratura.
D’altronde l’elenco delle opere che dovrebbero interessare la nostra città, in particolare quelle per la valorizzazione dell’immenso patrimonio archeologico della nostra città, è infinito. Un libro dei sogni che fa a pugni con le reali necessità di noi cittadini.
Non siamo contrari a che vengano spesi soldi in tal senso, siamo solo contrari a che ciò divenga, come al solito,occasione di spreco e di indebito arricchimento, senza ovviamente che questo significhi la soluzione dei problemi che caratterizzano il nostro vivere quotidiano.
Un dato di fatto è certo e cioè che ai nostri politici interessa solo a parole il bene comune, interessa di più lo stipendio, la poltrona ed il potere ad essa collegato, se ritengono di potere gettare al vento centinaia di migliaia di euro come se niente fosse, soldi che sono presi dalle tasche, sempre più dissanguate, delle famiglie.
L’unica certezza e che ad oggi la Torre di Castellone è ancora chiusa e probabilmente lo sarà ancora per molti anni.
Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia