Lo stato delle scuole di Formia non ci fa dormire sonni tranquilli

Nei giorni scorsi la regione Lazio ha pubblicato sul proprio sito istituzionale un comunicato stampa nel quale informa che ha messo a disposizione dei comuni laziali ben 76,5 milioni di euro che serviranno per finanziare opere davvero utili per gli studenti, i docenti e la struttura scolastica.
Lo stanziamento, che interesserà ben 340 comuni del Lazio, viene definito: “Una risposta concreta ai tanti problemi che ci sono nelle scuole della Regione: dai tetti all’agibilità, e alla messa in sicurezza. I fondi saranno destinati ai comuni, proprietari degli edifici scolastici, in proporzione al numero di alunni”.
Non abbiamo potuto verificare se nell’elenco dei comuni beneficiari dei finanziamenti regionali è incluso anche quello di Formia, poiché non è stato possibile recuperare tale elenco dal sito istituzionale della regione, né tantomeno abbiamo potuto appurare quali siano stati i criteri con i quali sono stati assegnati tali fondi, visto che il comunicato stampa non lo specifica in alcun modo. Non vorremmo che si trasformi in realtà nell’ennesima trovata “pubblicitaria” del presidente Zingaretti, avvezzo ormai a trasformarsi nel peggior venditore di pentole sulla piazza, pur di far ritagliarsi un minuto di celebrità sui quotidiani e far dimenticare i danni che sta procurando ai cittadini, con la sua politica infarcita di tagli e mancata erogazione dei servizi essenziali.
D’altronde nel caso in cui questi soldi arrivino veramente crediamo che sia difficile che questi soldi si trasformino in qualche di utile per gli alunni che frequentano gli istituti scolastici di proprietà comunale, visti i risultati disastrosi ottenuti con la realizzazione di quelli nuovi, che a pochi anni dall’apertura si trovano in condizioni disastrose.
In particolare ci ha lasciato senza parole l’allagamento che, nel dicembre 2014, ha coinvolto la scuola materna “Arcobaleno” di Penitro, inaugurata nel settembre dello stesso anno (al termine dei lavori iniziati nel 2011), ma non è finita qui purtroppo.
Agli inizi del 2014 si sono registrate delle infiltrazioni piovose anche presso la scuola elementare “Italo Calvino”, di Gianola, coinvolte due aule.
La stessa scuola di cui ci occupammo, nel 2012, quando denunciammo i danni provocati dalle infiltrazioni di pioggia all’interno della mensa scolastica da poco ristrutturata.
Non ci rimane che sperare che i soldi pubblici vengano sottratti dalle mani di chi ha tollerato questo andazzo e che finalmente si metta in discussione il sistema delle opere pubbliche, da sempre occasione di sperpero.
Eppure sono tante le cose che non vanno nelle scuole pubbliche della nostra città, soprattutto a causa dei tagli di cui è stata vittima l’istruzione pubblica.
Per risparmiare, vengono continuamente calpestate norme di legge, contratti, regolamenti. La qualità della scuola pubblica viene ridotta in condizioni sempre più penosa, tanto da far pensare che lo si faccia apposta per favorire le scuole private, che in questi anni sono state al contrario sommerse di finanziamenti pubblici.
La politica dei tagli invece sta portando le scuole italiane al collasso. Quest’anno, ai tagli degli organici degli anni precedenti, si aggiungono ulteriori tagli ai finanziamenti per il funzionamento didattico e amministrativo e in particolari tagli dei fondi per le supplenze del personale assente e in particolare per gli insegnanti di sostegno, con la riduzione del monte ore.
Tutto ciò calpesta il diritto allo studio e alla sicurezza dei nostri piccoli studenti. Diritti fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione e che invece continuamente vengono calpestati, con la scusa che è necessario ridurre le spese, quando invece ben altre sarebbero le spese da ridurre, come quelle legate ad una corruzione ormai diventata un marchio di fabbrica della società italiana.
Purtroppo il presidente del consiglio, nonché segretario del Pd, Matteo Renzi da questo orecchio pare non ci voglia proprio sentire e allora si accanisce contro la scuola pubblica, pur di vendersi come “l’uomo del fare” ai suoi colleghi europei.
Ovviamente a pagarne le conseguenze sono i ceti meno abbienti, privati dei servizi essenziali.

Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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