Piano sanitario: Di male in peggio!
Non a caso il nostro partito aveva già coinvolto personale medico e comitati di lotta in un presidio di protesta tenutosi il 23 dicembre sotto la sede della Direzione Generale ed ha avviato una lunga campagna per informare cittadini del reale contenuto del Piano e delle responsabilità unanimi del mondo politico nel sostenerlo, dal Pd e Sel a Forza Italia, culminata nella stampa di un manifesto recentemente affisso in molte città della provincia.
Il parere della Commissione appare sorprendente ed in gran parte contraddittorio. Si esprime un parere favorevole rispetto all’impostazione generale del Piano, alla contrazione dei servizi e ai tagli previsti, alla crescente carenza di personale. Ciò in un quadro già drammatico nel quale ogni giorno apprendiamo di denunce e testimonianze riguardanti una condizione insostenibile al Goretti di Latina, con particolari ricadute sul Pronto Soccorso, al Dono Svizzero di Formia, che risente di una carenza strutturale di spazi e personale oltre ad una progressiva perdita di autonomia ed ai Presidi di Fondi e Terracina, che ormai vivono un rapido e inesorabile smantellamento con conseguenze particolarmente gravi sui servizi di Ostetricia e Chirurgia.
Insostenibile risulta anche la condizione del personale medico, che per ammissione dello stesso Piano diventa sempre più anziano o precario, sottoposto a ritmi di lavoro crescenti e straordinari imposti, con la conseguente richiesta di trasferimento in altre sedi da parte di numerosi medici. Sempre più complessa e carente si mostra la gestione delle emergenze con crescenti rischi per la vita di molti pazienti.
Malgrado questo la Commissione regionale conferma e sottolinea quanto già affermato nel Piano rispetto alla carenza di risorse da destinare al potenziamento di servizi e dei due poli ospedalieri del Nord e del Sud della provincia, già allo stremo e destinati a supportare un peso crescente. Gli appunti mossi riguardano anche l’istituzione di Dirigenze amministrative (UOC) di nessuna utilità, attribuite con evidente logica clientelare. Ciò tuttavia senza alcuna proposta di reintegro delle ben più importanti dirigenze mediche soppresse. Rispetto ad un piano già supino alle logiche dell’austerità, in altre parole, si propone di accentuare ulteriormente la linea dei tagli alle risorse senza alcun riferimento all’efficienza dei servizi.
L’intenzione della Regione è chiaramente quella di modificare il Piano in senso ulteriormente peggiorativo, dando però l’idea di averlo approvato per evitare che si debba riprendere l’iter di coinvolgimento dei territori e ripetere il voto dell’assemblea dei Sindaci. Alla luce dei numerosi appunti mossi dalla Commissione Regionale Rifondazione Comunista chiede invece che il Piano venga nuovamente sottoposto agli amministratori locali coinvolgendo comitati, associazioni e dipendenti. Solo cosi, alla luce del quadro drammatico emerso, delle modifiche apportate e dei chiarimenti ricevuti i cittadini potranno vedere con i propri occhi ancora una volta chi continua a sostenere lo smantellamento della sanità pontina e chi invece cerca di ostacolarlo.
Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Latina