Manutenzione, i conti non tornano
Nel 2008 il comune di Formia affida i servizi di manutenzione (global services), tramite bando di gara, all’A.T.I. composta, in qualità di capogruppo mandataria, dalla COFETEHC SERVIZI SPA (Conduzione, manutenzione ordinaria impianti di riscaldamento e condizionamento e assunzione della figura di terzo responsabile; servizio energia; adeguamento normativo delle centrali termiche; Manutenzione e gestione degli impianti antincendio;Manutenzione e gestione degli impianti elevatori; Manutenzione e gestione degli impianti antincendio) e dalle imprese mandanti CNS CONSORZIO NAZIONALE SERVIZI (Servizio pulizia edifici comunali e Servizio di manutenzione verde pubblico), FURLAN COSTRUZIONI ITALIA SRL (Manutenzione ordinaria strutture edili edifici scolastici), PALAZZO BITUMI SRL (Servizio manutenzione strade e piazze).
Nel 2009 la COFETEHC SERVIZI SPA diventa COFELY ITALIA S.P.A.
Il contratto, del valore complessivo di 14,4 milioni di euro, ha la durata di nove anni (scade nel 2017).
Nel maggio 2012 il contratto esistente viene modificato, con l’aggiunta di ulteriori servizi che fanno salire ancora l’importo iniziale, ad una cifra che non è dato sapere.
Tutto finito? Invece pare proprio di no, tant’è che oltre ai soldi per pagare la COFELY ITALIA S.P.A. e le sue sorelle, il comune di Formia decide di spenderne altri, affidandosi ad altre società per lavori di manutenzione ordinaria (e straordinaria).
L’ultimo in ordine di tempo è l’INTERVENTO DI DECESPUGLIAMENTO E PULIZIA DI STRADE ED AREE COMUNALI affidato alla ditta VIVAI BARRETTA SRL per un valore di 20mila euro (l’aggiudicazione è stata effettuata con la determinazione n.236 dell’11 giugno 2015).
Leggendo invece il capitolato d’appalto (determinazione n.255) troviamo citati i seguenti elaborati: 01 Relazione illustrativa – QTE – Elenco aree d i intervento, 02 Computo metrico, 03 Elenco prezzi, 04 Schema contratto.
Peccato che poi non siano stati pubblicati, così come vorrebbero le norme che disciplinano la trasparenza amministrativa ma anche semplicemente il buon senso.
Il colpo di teatro è però quando nella stessa determina si parla del fatto che questi lavori non sono compresi nel contratto di affidamento del servizio di global services.
Un appalto di global services che però non è global service, perché ci sono dei servizi esclusi dall’appalto. Sarà verò?
Così come pare paradossale che il comune di Formia, dopo aver ceduto colposamente la gestione dell’acqua ad un privato, abbia deciso di stanziare 300 mila euro di fondi comunali per opere idriche e fognarie che spetta realizzare al privato stesso.
D’altronde le giunte le comunali che in questi si sono succedute hanno sempre avuto un occhio di riguardo nei confronti di Acqualatina (tanto pagano i cittadini).
Basti pensare che nel 2013 l’allora sindaco Michele Forte ci informò che per sistemare il collettore fognario di Via Unità d’Italia, nella zona di Largo Paone, si sarebbe fatto ricorso ad un finanziamento regionale di 200mila euro, che è solo una parte parte di un finanziamento regionale già assegnato ed utilizzato di tre milioni e 850mila euro, destinato ad interventi di disinquinamento ambientale sul territorio comunale di Formia, che riguarda il rifacimento di ben 17 tratti fognari del territorio comunale, tra cui Via Gesso Paradiso, Via Abate Tosti, Via Farano, e gli impianti di sollevamento nella zona di Vindicio.
Da sempre abbiamo affermato la necessità di una gestione pubblica dei servizi, perché a nostro avviso, se fatta scrupolosamente, è l’unica in grado di abbattere veramente i costi e di garantire che i soldi dei cittadini siano ben spesi.
Invece assistiamo al solito scambio dei ruoli tra opposizione e maggioranza, per cui il dibattito sulle scelte sane verso cui devo orientarsi l’amministrazione comunale risulta ingessato dal fatto che entrambe sono colpevoli del disastro nel quale versa la nostra città.
Ed allora non ci resta che lavorare per una vera alternativa che sappia mettere al centro gli interessi dei cittadini, in particolare degli ultimi.
La politica deve ritornare ad essere l’arte del conflitto e non della poltrona a tutti i costi.
Deve cioè essere in grado di creare gli scenari di resistenza alla gestione pure e semplice dell’esistente.
Il disastro sociale vissuto quotidianamente da migliaia di persone necessità di scelte radicali, che nulla hanno a che fare con la guerra di poltrone che in queste settimane ha caratterizzato l’attuale amministrazione. Un tutto contro tutti che è l’ennesima dimostrazione del fallimento di decenni di politiche affaristico-clientelari.
Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia