Dalla strada utile alla ennesima inutile ristrutturazione di una piazza

Dopo i recenti annunci dalla Pisana in materia di strade, circa 160 milioni di euro che il Governo ha messo sul piatto per la Pedemontana di Formia, vogliamo ritornare a parlare di un opera ben più contenuta per lunghezza e costi, il cui stato di avanzamento da la cifra di quanto valgono i nostri governi e di quante possibilità hanno i nostri figli di percorrere le nuove strade.
Il “NODO DI SCAMBIO E COLLEGAMENTO SS 7/BIS – VIA SOLARO – STAZIONE FF.SS. DI FORMIA” è un tratto di strada di 526 metri, di cui 180 m su viadotto, che collega la stazione (piazza IV novembre) con via Solaro, nonché con la SS7/bis attraverso via Madonna di Ponza. Un’opera utilissima alla mobilità della città, la cui apertura avrebbe l’effetto di raddoppiare l’accesso alla stazione e dimezzare le auto costrette a percorrere via XXIV Maggio. Una manna per ambiente, automobilisti e pendolari, tale da far rivedere le scelte sul collegamento bus Formia – Gaeta.
Il nodo aveva un valore stimato di € 2.830.000,00 già garantito con finanziamento concesso da Regione Lazio (delibera di G.R. n. 561 del 05/09/2006) e finanziamento da fondi del PRUSST denominato “Area del Golfo di Gaeta e Monti Aurunci” per € 1.330.000,00 circa, concesso da Ministero LL. PP. La campagna geologica geotecnica sembra sia avvenuta nel marzo 2007. Nel Maggio 2010, sono scaduti i termini per la presentazione di offerte per i servizi di ingegneria per un valore complessivo di € 387.578 euro. Ma da allora il progetto infrastrutturale è stato diviso in due lotti uno relativo alla strada ed uno alla piazza della stazione. Il primo messo su un binario morto, il secondo è andato a sbattere nella riqualificazione di piazza IV Novembre con tutti i disagi e sollevazioni che ha provocato.
Nel 2011 la Giunta Forte con delibera di G.C. 436 del 20.12.2011 approvava il progetto definitivo esecutivo I° stralcio dell’0pera di “REALIZZAZIONE NODO DI SCAMBIO E COLLEGAMENTO SS.7 BIS – STAZIONE FF.SS. DI FORMIA – 2° LOTTO – I° STRALCIO per la spesa complessiva di € 1.322.603,00 IVA. Il primo stralcio, doveva favorire “un collegamento intermodale (sic!) mediante l’introduzione di sistemi di trasporto quali il People Mover, parcheggi di scambio tra la Stazione FS, la SS 7 bis e il nuovo porto. Una connessione funzionale e diretta tra l’asse Piazza 4 Novembre e la marina. Mentre con il secondo stralcio si sarebbe realizzata la gradinata che affaccia sulla marina e la scala mobile tra il piazzale della stazione e Via Miele, con un percorso pedonale meccanizzato fino al nuovo porto, vicino l’area archeologica dell’anfiteatro romano.
Parole senza senso visto che People Mover e scale mobili sono rimasti nella fantasia dei politicanti, mentre i reali effetti di quello che doveva essere il nuovo collegamento intermodale sono sotto gli occhi di tutti. Di certo è stata privilegiata la pedonalità visto che chi intende accostarsi alla stazione in altro modo è fortemente sconsigliato pena ingorghi e ritardi. Per il vergognoso disastro e disservizio che ci hanno causato tra servizi di progettazione e lavori sono stati spesi circa un milione di EURO (noi ne abbiamo contati almeno € 968.819,36), un terzo di quanto valeva quella strada che deve correre al fianco della ferrovia, per ottenere il niente.
Ora, se buona parte dei soldi di una strada da tre milioni di euro sono finiti in un inutile restyling. Quante possibilità ci sono che le centinaia di milioni di euro della pedemontana siano buttati in inutili opere a latere? Se chi governa vuol essere credibile, prima di inutili proclami, deve dimostrare di essere capace di realizzare un opera da tre milioni di euro, invece di prenderci in giro con fascinazioni a cui nessuno più crede. Ma per vedere quanta cura si ha dei nostri soldi basta aprire la tavola P_TEC_4 del PRG, per vedere una serie incredibile di errori e refusi, il nome di AmAdeo Bordiga storpiato, ed una serie di copia e incolla tali da far vergognare anche uno studente di architettura. Invece sono le tavole della variante al nostro PRG (pagato profumatamente) a quanto pare pubblicate senza che nessuno si sia curato di rivederle. Noi siamo qui. Poveri noi.

Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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