Il conferimento della cittadinanza onoraria a Vincenzo Capasso

Nel Novembre 2012 Vincenzo Capasso, 52 anni originario di Napoli, dipendente della ditta CSG Ponteggi e Costruzioni di Napoli, stava lavorando alla ristrutturazione di una palazzina in via Palazzo a Formia, quando è morto a causa di una caduta dall’impalcatura su cui si trovava. Un volo di oltre dieci metri che purtroppo non gli ha lasciato scampo.
Probabilmente la caduta dall’alto è dipesa dall’assenza dei dispositivi di protezione individuale, necessari proprio ad impedire il verificarsi di tale disgraziata ipotesi.
Già allora esprimemmo ai suoi cari il nostro cordoglio per una sorte così tragica, resa ancora più insopportabile dalla consapevolezza che quel triste epilogo si sarebbe potuto evitare.
Riteniamo infatti che la morte, e gli infortuni nei cantieri edili, non siano il frutto della sola sfortuna, ma che dipendano dal mancato rispetto della normativa vigente, che impone una lunga serie di prescrizione e che invece non vengono rispettate, facilitato ciò dall’assenza di controlli.
La procura di Latina aprì un inchiesta, di cui però si sono perse le tracce, tant’è che non se ne saputo più niente.
Probabilmente archiviata come l’ennesimo caso di operaio morto sul lavoro, una forma di terribile assuefazione a cui molti si sono abituati e che trasforma la vita di un operaio in un niente.
E invece noi crediamo che la morte dell’operaio Vincenzo Capasso non debba cadere nell’oblio, motivo per il quale chiediamo all’amministrazione comunale di sollecitare la conclusione delle indagini e al consiglio comunale di Formia di concedere all’operaio Vincenzo la cittadinanza onoraria della nostra città.
Sarebbe un gesto pieno di significato, che sicuramente non riporterà in vita Vincenzo Capasso, ma che ci permetterà di onorarlo degnamente.
In Italia il numero delle morti sul lavoro è elevatissimo. Non possiamo continuare ad assistere a questo agghiacciante fenomeno, senza mettere in campo una strategia per arginarlo. Le vite dei lavoratori vanno tutelate.
La vita di un operaio non vale sicuramente meno di quella di altri, soprattutto se pensiamo di quale miseria di sede accontentare a fronte di lavoro così gravoso come quello dei tanti che popolano i cantiere edili.
Perché tali morti non si ripetano è essenziale l’istituzione di una task-force interforze che controlli i settori più delicati, quali l’edilizia e agricoltura, in modo da combattere il lavoro sommerso, vera piaga della nostra società, in particolare quando il lavoro si trasforma in una vera e propria schiavitù, fino a trasformarsi purtroppo in morte.

Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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