La storia del parco de Curtis non smette mai di sorprendere
Sembrava giunta la fine, invece per un’altra stagione, il parco previsto fin dal 21/01/1980, data di approvazione del PRG, sarà occupato da un enorme parcheggio e un’area camper. Un anno è trascorso dalla protesta dei cittadini contro la scellerata delibera della giunta Forte che, invece di 2000 mq, ha dato in concessione oltre 9000 mq su 37000 mq di parco– divisi tra 4300 mq di area camper e 4910 mq di parcheggio – occupando circa 150 di 250 m del fronte mare di Santo Janni.
Dove sono state realizzate dei servizi igienici con lavatoio incluso, senza sapere, ancora oggi dopo un anno, se vi sia stato un atto ricognitivo del comune o della ASL per accertare la loro regolarità.
Ricordiamo tutti il clima di tensione in città e la grande manifestazione del 16/06/2012 indetta dai cittadini di Formia per il ritiro della delibera. Come ricordiamo l’interrogazione del 31/05/2012 dell’attuale vice-sindaco Manzo, ora delegata alla Cultura, Tutela del Patrimonio Ambientale e Naturalistico, quella del 1/06/2012 del sindaco Bartolomeo e l’intervento del 4/06/2012 dell’ex assessore alle politiche giovanili Marciano, ora assessore alla sostenibilità urbana e alla mobilità, contro l’occupazione illegale del parco, per la sua restituzione alla città.
Oggi la nuova giunta, invece di restituire il bene alla città, lo affida nuovamente in concessione, ma almeno il sindaco Forte aveva salvato la faccia, essendosi fatto autorizzare dalla regione Lazio e aver firmato con l’occupante un contratto, poi disatteso in vari aspetti (accesso al parcheggio di automobili e mancato ripristino del luogo).
La vivibilità del quartiere di Gianola-Santo Janni, l’emergenza, la buona riuscita della stagione balneare iniziata, sono giustificazioni che non reggono di fronte alla gravità degli abusi realizzati sull’area. Un tentativo maldestro di far passare come un luogo privato qualsiasi, l’area di alto valore storico ed ambientale concessa a parcheggio.
La gravità degli atti, che si sono succeduti nel tempo, sta nel fatto che il complesso già di proprietà Caracciolo-Carafa, poi ex GIL, nel PRG ricade nella sottozona F3, è destinato a parco pubblico di interesse paesaggistico e archeologico, in particolare “parco alberato con la tassativa esclusione di ogni attività edificatoria anche se a carattere pubblico”.
L’area è tutelata da vincolo paesistico, ai sensi dell’articolo 33 del PTPR e dell’articolo 142 del codice Codice dei beni culturali e del paesaggio (D. Lgs. n°42/04), perché dista meno di 300 metri dalla linea di battigia.
Inoltre la stessa è tutelata dal vincolo archeologico su una villa risalente al periodo Imperiale di Formiae, indicata con il n°421 – Villa loc. S. Janni – nello studio del ‘97 “Formiae – Ipotesi resitutiva della città e del suo territorio nei primi secoli dell’Impero” realizzato dall’archeologo S. Ciccone con la Soprintendenza Archeologica del Lazio – dott.ssa N. Cassieri. Nelle zone di interesse archeologico ogni modifica dello stato dei luoghi è subordinata ad autorizzazione paesistica come previsto dall’articolo 41 delle NTA del PTPR e dagli articoli 146 e 159 del codice.
Il silenzio dei neo-delegati alla tutela del Patrimonio Ambientale e della sostenibilità urbana, che appena un anno fa sostenevano le ragioni dei cittadini, oggi appare sconcertante, così come troviamo paradossale il silenzio di chi doveva provvedere a verificare la correttezza degli atti che hanno portato alla concessione a un privato del parco “De Curtis”.
Un altro atto di dubbia regolarità, passato sotto il silenzio della Manzo, peraltro già presidente della commissione Trasparenza, che rappresenta davvero un brutto segno in un territorio dove si sta combattendo una dura battaglia sulla legalità e sulla trasparenza nella pubblica amministrazione, considerato le numerose illegalità che caratterizzano il nostro territorio.
L’anno prossimo, quando, forse, finalmente, i cittadini si vedranno restituiti la restante parte del parco, sicuramente non sarà una concessione o una vittoria, caduta dall’alto verso il basso, sarà la restituzione di un diritto che anche questo sindaco e questa giunta hanno contribuito a negare per un altro anno.
Rete dei valori
Rifondazione Comunista – Circolo “ENZO SIMEONE”
Un’altra città