La gestione fallimentare di Acqualatina e le complicità dell’attuale amministrazione
Nelle scorse settimane il Comitato Spontaneo di lotta contro Acqualatina di Formia ha segnalato una perdita consistente di acqua nel quartiere di Castellone, perdita poi riparata con grave ritardo (alla faccia della tempestività e dell’efficienza promessa).
Tutto bene ciò che finisce bene? Purtroppo no, infatti una nuova perdita è stata segnalata, ancora più grave come evidenziano le foto allegate, proprio in prossimità di quella precedente.
Non è la prima perdita e non sarà di certo l’ultima che i cittadini della nostra città dovranno sopportare a causa della gestione targata Acqualatina.
Evidentemente nonostante i tanti investimenti dichiarati dalla società Acqualatina, nulla funziona nella rete idrica, simile ormai più ad una gruviera.
Diventa quindi inevitabile domandarsi dove sono andati a finire i soldi che ha incassato Acqualatina in questi anni e quali sono stati gli effetti investimenti effettuati.
Probabilmente hanno preso altre strade, viste la notevole quantità di disservizi che in questi anni i cittadini hanno dovuto subire.
D’altronde in questa colossale opera di sottrazione di ricchezza dal nostro territorio la dirigenza della società mista italo-francese è stata favorita dai sindaci dell’ATO4, che hanno abdicato al loro ruolo di difensori degli interessi della collettività, pur di non dispiacere il socio privato (la multinazionale francese Veolia), vero padrone della nostra acqua.
Nemmeno il nostro sindaco non si è sottratto a questa logica perversa, figlia dell’adagio “mi costerno, m’indigno, m’impegno, poi getto la spugna con gran dignità”, facendo finta che il problema Acqualatina si risolva “magicamente” da solo.
Tant’è che nonostante le sue innumerevoli dichiarazioni circa la necessità di sbarazzarsi della gestione idrica targata Acqualatina, nulla di concreto è stato fatto in tal senso.
Lo conferma il fatto che ci risulta che non sia stato preso dal consiglio comunale nessun serio provvedimento, con il quale si dichiara la città di Formia libera da Acqualatina.
Probabilmente la stessa deliberazione contro il distacco dei contatori è stata votata solo allo scopo di far sbollire la rabbia dei cittadini.
Ma non finisce qui, perché la politica vuole aiutare Acqualatina ed allora si sostituisce al gestore e interviene con investimenti pubblici, cioè dei cittadini.
In tal senso va letto l’aiutino da 37 milioni di euro che la regione Lazio (maggioranza PD,SEL e ectoplasmi vari) ha regalato ad Acqualatina per la realizzazione dei dissalatori di Ponza e Ventotene, nonostante che i costi siano stati inseriti già in tariffa dall’anno 2003.
Nemmeno a Formia va meglio purtroppo.
Infatti la giunta comunale (maggioranza PD,SEL e liste civiche varie) con la delibera n.173 del 23 Giugno 2016 ha approvato una proposta di deliberazione, firmata dall’architetto Astarita (dirigente del settore urbanistica e lavori pubblici) e dall’assessore ai lavori Pubblici Eleonora Zangrillo, con la quale si è dato l’incarico al sindaco Bartolomeo di richiedere alla Regione Lazio, ai sensi della legge regionale n. 48/90 (reti idriche e fognanti), un finanziamento di Euro 1.300.000 per “la realizzazione per i lavori di realizzazione e completamento tratti di condotta fognaria del territorio comunale con il ripristino di tratti fatiscenti di condotte esistenti” e ha dato inoltre mandato al Settore Lavori Pubblici di “trasmettere successivamente tutta la documentazione necessaria per l’ottenimento del finanziamento alla regione Lazio”.
L’ennesimo regalo che viene fatto al gestore e questo nonostante le salatissime bollette che i cittadini sono costretti a pagare, pena la riduzione del flusso idrico.
Il povero cittadino si trova a dover pagare due volte: la prima con le bollette e la seconda con le tasse.
Purtroppo nemmeno l’approvazione della delibera di iniziativa popolare contro il distacco/la sospensione della fornitura idrica è servita a tranquillizzare i cittadini che infatti continuano a pagare.
La paura di un intervento da parte di Acqualatina è ancora forte, visti i modi spicci utilizzati dal gestore, ma deve essere chiaro che all’arbitrio di Acqualatina si può rispondere solo con il boicottaggio totale delle bollette, perché solo allora i predoni dell’acqua capiranno di non essere più i benvenuti e ritorneranno da dove sono venuti.
Fino ad allora i cittadini continueranno ad essere sottoposti ad un vero e proprio massacro e di certo non sarà l’attuale amministrazione a dare loro una mano.
Si tratta infine di decidere in quale direzione deve andare la lotta: piegarsi agli interessi dei mercanti dell’acqua oppure dare loro una lezione di quelle da ricordare per tutta la vita?
Nemmeno ci rassicura quella che è la discussione in atto per la “ripubblicizzazione” dell’acqua. La solita bufala estiva? Attendiamo di conoscere quali saranno le scelte degli “amici del giaguaro” ma di sicuro saremo pronti a denunciare eventuali future magagne.
Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia