Il mondo di sopra si mangia il mondo di sotto

Il nostro signor presidente della regione Lazio, nonché esponente di punta del partito democratico, Nicola Zingaretti, preso dalla foga di aderire alla vulgata del “va tutto bene” di renziana memoria ci racconta – con grande orgoglio – che “ con una media di 90,9 treni puntuali su 100 il Lazio migliora nettamente gli standard e l’offerta a disposizione dei 400 mila passeggeri che quotidianamente si muovono sui treni regionali”.
Il nostro caro presidente trascura alcuni ritardi topici accaduti nell’ultimo mese. Uno tra tutti? Il dì 10/06 ultimo quando un incendio sviluppatosi nei pressi della ferrovia tra le stazioni di Pomezia e Campoleone ha di fatto bloccato la linea per quasi quattro ore tra le 17:00 e le 21:00, quando i primi treni hanno potuto riportare a casa le migliaia di persone bloccate alla stazione termini nel caos assoluto, in attesa che i VV. FF. mettessero in sicurezza la Linea.
Per tutta la durata del black – out Trenitalia non ha assolutamente dato assistenza ai cittadini rimasti in attesa di capire come tornare a casa, assistiti solo da un messaggio registrato che terminava con il più odioso “ci scusiamo per il disagio”. Gli intercity, dirottati via cassino, sono stati fatti fermare direttamente a Napoli; senza prevedere una fermata a Cassino ed uno spostamento in autobus Formia – Cassino utile a moltissime persone.
Diversamente dopo ore di spasmodica attesa, i geni di Trenitalia hanno consigliato di prendere i regionali per Cassino, e scendere a Ciampino, dove prendere il servizio sostitutivo Ciampino – Campoleone. Alcuni sfortunati che hanno seguito lo sciagurato consiglio, giunti nella stazione di Ciampino sono dovuti ritornare indietro in quanto i bus del servizio sostitutivo era terminato.
Dopo le 20:30 è stata ripristinata la linea ed i primi treni a partire sono stati i TAF del servizio regionale all’interno dei quali si sono silenziosamente inscatolati le migliaia di lavoratori, determinati a raggiungere la propria abitazione per le pochissime ore di riposo, rimaste a disposizione grazie ai prodigi di Trenitalia.
I tifosi dell’Italia che avrebbero voluto vedere la partita dell’Italia in streaming nemmeno lo hanno potuto fare visto che il segnale sulla linea è scadente.
Non è la prima volta che il servizio sulla linea Roma – Formia salta in modo cosi drammatico, molti ricordano il 20/03/2015 quando l’investimento del cavallo avvenuto nei pressi della stazione di Cisterna di Latina ha causato ritardi di cinque ore, dovuta all’agonia del povero animale, agonizzante sulla linea senza l’intervento dei veterinari; molti pendolari sono stati fatti scendere nella stazione di Campoleone senza alcun servizio sostitutivo.
Oppure il disastro ferroviario del 25/06/2013 quando alle 2:30 di notte un treno bisarca proveniente da Torino è deragliato sul binario 5 della stazione di Formia, spezzando la linea ferroviaria e la giornata dei pendolari. Alle prese con la dannazione dei servizi sostitutivi, che alla fine non sostituiscono un bel niente!
Lo conferma ciò che è accaduto il 13 luglio 2016, quando dalle 8.25 la circolazione ferroviaria fra Torricola e Pomezia-Santa Palomba (linee Roma – Napoli, via Formia, e FL8, Roma – Nettuno) è stata sospesa per l’investimento di una persona.
I primi treni sono arrivati con 248 minuti di ritardo ma comunque prima dei bus sostitutivi che sono iniziati a partire da Pomezia alle 11.40.
Sarebbe il caso di pensare ad una ferrovia Formia – Cassino, tale da creare un by-pass nella circolazione ferroviaria. Ma appena si pensa alla linea Formia – Gaeta ed al tempo passato da quando, tutti i politici di qualsiasi colore ne hanno invocato l’apertura! Allora sovviene lo sconforto, che solo la infinita pazienza del pendolare, può superare.
Ma tutto questo il nostro signor presidente della Regione Lazio non lo sa, evidentemente lui ed i pendolari laziali viaggiano in due regioni diverse: una dove i treni arrivano in orario, l’altra dove se il treno inizia ad avere qualche minuto di ritardo si inizia a guardare con terrore l’orologio temendo di essere ancora una volta all’inizio di una giornata infernale.
Eppure ci sarebbe tanto da lavorare sulle infrastrutture ed invece niente di tutto questo avviene.
La lentezza delle risposte che il sistema da al bisogno dei cittadini di disporre di servizi pubblici efficienti è una precisa volontà di chi si vuole continuare ad arricchirsi a danno della collettiva, altrimenti non si spiegherebbe come mai la qualità degli stessi è così bassa.

Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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