La sicurezza delle strutture pubbliche esistenti va garantita ad ogni costo

Oggi si parla molto di prevenzione, parola quanto mai sconosciuta nella nostra povera Italia, ma da tempo le norme tecniche per le costruzioni del 14/01/2008 e la circolare esplicativa del 2/02/2009 – del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – dedicano un capitolo specifico anche alle “Costruzioni esistenti”, il numero 8.
Nel capitolo viene spiegato chiaramente come effettuare le valutazioni di sicurezza (paragrafo 8.3) per realizzare gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, distinguendo tra interventi di miglioramento, volti ad aumentare la sicurezza strutturale senza raggiungere il livello di sicurezza di norma, ed interventi di adeguamento, atti a conseguire i livelli di sicurezza di norma.
Le stesse norme chiaramente prevedono: 1) l’analisi storico critica, 2) il rilievo, 3) la caratterizzazione dei materiali; che sono elementi imprescindibili per comprendere quanto sicura è una costruzione. Se queste procedure possono essere onerose per l’edilizia privata, non possono esserlo per l’edilizia pubblica. Quindi, gli interventi commissionati sul patrimonio pubblico dovrebbero esplicitamente contenere questi riferimenti nelle liste documenti che i tecnici incaricati consegnano al Comune.
Nel caso di dubbi, sempre le Norme tecniche per le costruzioni (note con l’acronimo di NTC) danno le dovute indicazioni, stabilendo quali sono le costruzioni per le quali è essenziale conoscere il livello di sicurezza, ovvero l’accelerazione al suolo massima che un edificio può sopportare senza subire crolli o danni. Le costruzioni principali per cui la valutazione di sicurezza dovrebbe essere già stata fatta sono costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti (Classe uso 4), oppure gli edifici che prevedono affollamenti significativi (classe uso 3).
Dubitiamo che la nostra classe politica si sia posta il problema di quali siano le costruzioni comunali che devono garantire le funzioni importanti, quali sono, vogliamo ricordarlo: il Comune, l’Ospedale, le scuole di tutti gli ordini e grado, le principali vie di collegamento (in particolare i ponti e le gallerie).
Se un operazione del genere fosse compiuta potremmo scoprire che molte delle principali costruzioni di Formia sono insicure. Ma comunque sarebbe un inizio da cui partire per spendere bene i soldi dei contribuenti. Infatti, si avrebbero gli elementi per capire quali sono le parti d’opera su cui intervenire con maggior urgenza.
La valutazione di sicurezza, con la descrizione della costruzione, potrebbe far scoprire che oltre ai solai, per cui è stata recentemente effettuata una campagna di indagini e interventi nelle scuole comunali, occorre mettere in sicurezza anche i paramenti murari, interessati da fenomeni di ribaltamento mortali, simili a quelli a cui siamo stati costretti ad assistere in questi giorni.
Speriamo che i responsabili del Comune di Formia ci abbiano pensato, visto che hanno candidato tre degli edifici scolastici di proprietà comunale (Dante Alighieri, Vitruvio Pollione, E. De Amicis) per un finanziamento di circa 33mila euro a valere sul fondo “La buona scuola” (Delibera Giunta Municipale n. 287 del 17/11/2015) per indagini diagnostiche sui solai di quegli edifici.
Poi all’esito della campagna d’indagini e delle “relazioni con indicazioni dei lavori” dei tre tecnici incaricati il Comune, con verbali di “somma urgenza” del 29/07/2016 ha affidato a tre imprese (TATA, FURLAN e D’URSO) “Lavori di messa in sicurezza solai della scuola” per ogni edificio; per una “somma presunta” di 256mila euro (Delibera Giunta Comunale n°239 del 02/08/2016).
Speriamo che questi interventi e le strutture degli edifici siano state adeguatamente descritte e documentate, in modo tale da ritrovare il lavoro fatto e procedere alla completa messa in sicurezza delle scuole.
Perché non si sopporta più di vedere soldi pubblici buttati inutilmente, per poi, nel momento del bisogno, scoprire che quello che occorreva fare non è stato fatto! Nel nostro Comune gli amministratori farebbero bene a pensarci bene! Visti i soldi spesi nell’arredo urbano, nel fare e disfare piazze e pinete, che appaiono solo uno spreco di fronte all’importanza della sicurezza e della vita dei cittadini.

Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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