La miseria del regolamento per l’erogazione di benefici economici a favore di cittadini indigenti
Con deliberazione n.11 del 06.06.2016 il consiglio comunale ha approvato il nuovo “REGOLAMENTO PER L’EROGAZIONE DI BENEFICI ECONOMICI A FAVORE DI CITTADINI INDIGENTI”. Durante il suo intervento l’assessore ai Servizi Sociali informa i consiglieri che: “Per il contributo per l’erogazione ai cittadini indigenti la Commissione all’unanimità ha cambiato dei punti per quanto riguarda i beneficiari. Leggo testualmente il nuovo punto che la Commissione ha votato. Possono beneficiare degli interventi i cittadini italiani e stranieri con residenza anagrafica nel Comune di Formia da almeno tre anni – mentre prima era di due anni – senza reddito di lavoro o da pensione, o comunque nonostante la presenza di tali redditi si trovano in situazioni di emergenza ed indigenza accertata sia da relazioni socio-ambientale del servizio sociale ed in ogni caso con un ISEE relativo al nucleo familiare di appartenenza non superiore al limite stabilito, che prima era di 6500 Euro ed adesso è diventato di 5000 (l’assessore ricorda però male visto che nel nuovo regolamento l’importo è stabilito annualmente dalla Giunta Comunale).
L’altro punto importante che la Commissione ha sottolineato è che in tutti i casi in presenza di un nucleo familiare di persone con handicap certificato gli importi con il massimo possono essere aumentati e per quanto riguarda la disabilità con un aumento del 20 percento. Gli importi sono comunque definiti dalla Giunta entro il 31 dicembre. L’altro punto fondamentale è che sono esclusi dalla carta sociale i nuclei familiari con componenti che usufruiscono di analogo beneficio anche da parte di enti pubblici e dello Stato. Tutte queste variazioni comunque la Commissione l’ha date all’unanimità.’’
Tutto bene? Non ce ne vorrà l’attuale amministrazione se consideriamo assolutamente insufficiente gli importi che verranno erogati ai cittadini che faranno richiesta del contributo.
La tipologia degli interventi previsti sono vari.
Tra di essi ci colpisce la conferma della carta Sociale Acquisti, come strumento di contrasto alla povertà sempre più crescente.
Essa consente la possibilità acquistare generi alimentari diretti e farmaci e nelle seguenti modalità: In presenza di una persona sola massimo € 300,00 annue; in presenza di due o più persone adulte massimo € 400,00 annue; in presenza di nuclei familiari con presenza di un minore in situazione di grave disagio socio economico attestato da relazione socio ambientale massimo € 600,00 annue; nucleo familiare composto da due o più minori in stato di grave disagio socio economico attestato da relazione socio ambientale massimo annuo € 800,00.
In realtà tale strumento è stato già introdotto con deliberazione di giunta n.458 del 31 dicembre 2014, con l’obbiettivo di sostituire graduatamente l’erogazione di contributi economici in denaro a favore dei cittadini indigenti.
Era prevista una fase sperimentale della durata di mesi sei che, attraverso un costante monitoraggio, avrebbe dovuto consentire una opportuna valutazione della nuova misura introdotta; che la carta sociale acquisti sarebbe stata riservata alla fornitura di generi alimentari essenziali, da ritirare presso una rete di esercizi commerciali del territorio appositamente individuati (al momento non sappiamo quali sono).
Inoltre avrebbe dovuto garantire anche l’erogazione di prodotti per l’infanzia, per l’igiene personale e della casa e infine di farmaci, da ritirare presso la farmacia comunale.
Ad un cittadino indigente il comune di Formia si impegna a garantir un tetto massimo di spesa pari a 0,82 euro al giorno.
Più sale il numero degli adulti che compongono il nucleo familiare e più miserevole è la cifra di cui si può disporre.
Ad esempio nel caso di due persone adulte, le stesse avranno diritto a un contributo massimo di 0,55 euro al giorno.
Il rischio di ricevere ancora di meno è evidente, perché non sappiamo qual è la cifra messa a bilancio.
Uno strumento – quello della carta Sociale Acquisti – che non è difficile considerare “umiliante” per il fatto che i beneficiari saranno costretti a presentarla nei supermercati convenzionati, rendendo pubblica la propria condizione di povertà.
Rimane comunque una goccia nell’oceano degli interventi necessari a contrastare la povertà nei quali sono caduti in tanti, talmente misera da non poter essere neanche considerato un vero e proprio aiuto, ma una vera e propria elemosina di stato.
Insomma una vera e propria beffa perpetrata ai danni dei poveri della nostra città.
E’ invece necessario da un lato combattere l’impoverimento dei lavoratori e dei pensionati aumentandone i salari e dell’altro introdurre nuove forme di reddito per chi il salario non ce l’ha.
Perché anche nel nostro Paese i cittadini – soprattutto i meno abbienti – hanno smesso di essere titolari dei diritti costituzionali – per diventare clienti dello Stato. E quando sei cliente, puoi forse contare se hai i soldi per pagare. Pagarti gli studi, il servizio sanitario, pagarti il lavoro. Se no non esisti, e dai fastidio quando alzi la voce.
Circolo “Enzo Simeone”
partito della Rifondazione Comunista
Formia
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