Formia Rifiuti Zero:«Sorvegliare e punire»
Mentre c’è chi non la smette di incensare la dirigenza della Formia Formia Rifiuti Zero per il coraggio con la quale porta avanti la battaglia perché Formia non sia invasa dai rifiuti, un’altra battaglia viene condotta ai danni dei lavoratori, trattati come un gregge che ha bisogno di tre cose: del pastore (la dirigenza), del cane (i responsabili del servizio) e del bastone (provvedimenti disciplinari per le sciocchezze più disparate).
L’aria si è fatta sempre più pesante e basta molto poco perché un lavoratore venga sanzionato con un provvedimento disciplinare.
E mentre al lavoratore succede questo, alla dirigenza invece è consentito di tutto, come mandare il proprio personale in giro per la città, senza garantirne la sicurezza.
E non siamo solo noi a pensarlo.
Infatti nel maggio scorso la federazione di Formia del sindacato USB scriveva: “Vengono mandate squadre a tagliere l’erba alle 5;30 del mattino lungo le carreggiate delle strade a scorrimento veloce, senza valutare il pericolo, senza tener conto del transito dei mezzi pesanti, senza tener conto della scarsa illuminazione pubblica, non vengono fornite alle squadre le segnaletiche idonee di prevenzione ecc.ecc..
Nonostante le segnalazioni e le preoccupazioni dei lavoratori comunicate alla società, la stessa risponde che stava tutto a posto!! La società impiega il mono operatore senza aver tenuto conto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori come per esempio, strade a scorrimento veloce, traffico intenso, numero di prese elevato ecc. ecc. Più volte siamo dovuti intervenire per far rispettate le norme contrattuali come per esempio il riposo settimanale, doppi turni ecc. ecc. Il noleggio dei nuovi mezzi , a costi duplicati rispetto il vecchio appalto ( come da informazione verbale ricevuta durante l’incontro del 09/05/2016) sono di capienza inferiore e attualmente costringono gli operatori a fare più di un viaggio.
La mancanza dei mezzi costringe i lavoratori dello spazzamento ad attendere la disponibilità di altri operatori per essere accompagnati sulle zone di lavoro assegnate con ritardi notevoli. In altri casi, sempre per la mancanza dei mezzi, i lavoratori attendono anche 2 ore per aspettare la disponibilità del mezzo per andare ad eseguire la raccolta porta a porta”.
Ebbene sono gli stessi problemi che i lavoratori continuano a denunciare, senza però che qualcuno si dia da fare per risolverli, forse nell’attesa che qualche lavoratore si faccia male seriamente (la morte per chi lavora è sempre in agguato a differenza di chi rimane in ufficio).
E non è finita qui, perché esiste anche un gravissimo problema igienico-sanitario nella zona del Mamurrano, dove è localizzato sia il depuratore di Acqualatina che il deposito rifiuti della Formia Rifiuti Zero, e riguarda i cattivi odori sprigionati dai due siti.
Lo conferma un esposto – datato Settembre 2016 – di alcuni residenti indirizzato alla procura della Repubblica, al Noe (Nucleo di tutela Ambiente, all’Arpa Lazio e all’ASL, nel quale denunciano “i nauseabondi odori che si sprigionano per tutta la giornata dai siti del depuratore di Acqualatina e della raccolta rifiuti, odori che si diffondono per centinaia di metri”.
Secondo l’esposto il problema potrebbe dipendere un errato trattamento dei fanghi del depuratore oppure dell’umido nel sito di raccolta rifiuti.
Ebbene sono gli stessi odori che devono sopportare i lavoratori dei rifiuti durante i loro orari.
D’altronde le condizioni igienico-sanitario del sito sono al quanto compresse, vedi il modo con il quale viene gestito il percolato.
Un problema che pare pare non interessi a nessuno, men che meno all’amministrazione comunale, che va in giro per l’Italia ad autocelebrare il suo modello vincente.
E il problema sono i lavoratori? Ma fateci il piacere.
Nell’epoca nella quale il lavoro è diventato una merce come un’altra, è forse diventato un lusso quello di chiedere migliori condizioni di lavoro? Lo chiediamo all’assessore Claudio Marciano, che una volta difendeva i lavoratori ed oggi è passato dall’altra parte della barricata.
Da parte nostra siamo sempre più convinti che saranno tante le guerre da combattere per far valere i propri diritti ed è ora che i lavoratori si armino per vincerle.
Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia