Il mistero dei due pesi e delle due misure

Nel mese di Agosto abbiamo inoltrato varie richieste di accesso agli atti. Due in particolare ci premevano: La prima riguardava l’appalto – del valore complessivo di 14,4 milioni di euro – denominato “global service” aggiudicato all’A.T.I. composta, in qualità di capogruppo mandatario, dalla COFETEHC SERVIZI SPA (poi divenuta COFELY ITALIA S.P.A) e dalle imprese mandanti CONSORZIO NAZIONALE SERVIZI, FURLAN COSTRUZIONI ITALIA SRL e PALAZZO BITUMI SRL. La seconda riguardava la convenzione tra il COMUNE DI FORMIA e il CIRCOLO NAUTICO CAPOSELE – con sede a Formia in via Porto Casposele n.37 – per la gestione dell’area del porticciolo Caposele. Con nostra grande sorpresa entrambe le richieste sono state respinte dalla dirigente del settore lavori pubblici , dott.ssa Della Notte, a seguito del parere – poi risultato negativo – richiesto all’avv.to Domenico Di Russo, dirigente dell’avvocatura comunale.
Eppure in altri casi simili non c’è stato posto nessun rifiuto, tant’è che i documenti sono arrivati velocemente nelle nostre mani.
Nell’occasione si è proceduto in maniera diversa, infatti utilizzando l’art. 25, comma 2 della legge 241/90 – che prevede che le richieste di accesso agli atti debbano essere motivate – l’avvocato Domenico Di Russo ha scritto:“ L’istanza di cui in oggetto è priva di motivazione, non consentendo così alla amministrazione destinataria della richiesta di compiere le predette verifiche. Peraltro tale motivazione era tanto più necessaria nel caso di specie in quanto gli atti a cui si chiede di accedere sono stati pubblicati a suo tempo in sede di gara per l’aggiudicazione, e ad essi è stata data dunque ampia pubblicizzazione.
Deve pertanto concludersi per l’impossibilità di accogliere allo stato l’istanza di estrazione di copia dell’appalto, in difetto della indicazione delle motivazioni che giustificano l’accesso”.
Vorremmo capire meglio le vere motivazioni che si nascondano dietro questo diniego che non nascondiamo ci sorprende, proprio perchè le nostre precedenti richieste di accesso agli atti sono state accolte senza alcun problema da parte dei destinatari delle stesse.
In particolare due di esse le vorremmo porre nuovamente all’attenzione dell’opinione pubblica: la prima riguardava la convenzione decennale firmata nel novembre 1999 tra il comune di Formia e l’associazione sportiva CASSIO CLUB per la gestione dell’impianto sportivo di via Cassio e la seconda invece riguardava la convenzione per la gestione della struttura comunale dei campi da tennis “ex-americani” di via Ponteritto, prima data in gestione al Centro Sociale Culturale di Gianola e all’associazione socio-culturale “A. Simeoni” e poi passata all’allora neocostituita associazione Gianola 95.
In entrambi i casi abbiamo ricevuto la documentazione che volevamo e fin qui tutto bene, meno bene l’assenza di risposte alla nostra richiesta di sapere “perché, sebbene le convenzioni siano di fatto scadute da anni, le strutture sportive menzionate non siano ritornate nella disponibilità della collettività”.
Abbiamo inoltre chiesto di conoscere se “sono state attivate proroghe alle due convenzioni che non conosciamo (Cosa tra l’altro vietate espressamente dalle stesse)” e se “qualcuno ha mai fatto quattro conti per sapere a quanto ammonta il danno della casse comunali per i mancati introiti derivanti da canoni di concessioni veramente miserevoli, a fronte di guadagni astronomici per i gestori, segnalando eventualmente la cosa alla Corte dei Conti”.
Ad oggi queste domande sono ancora rimaste senza alcuna risposta, perché probabilmente le domande che abbiamo posto imbarazzano i piani alti del palazzo comunale.
Ammettere di aver tollerato la sottrazione di strutture pubbliche alla collettività può creare
più di un problema a qualcuno che tali sottrazioni ha tollerato, se non facilitato.
Il fatto certo è che nel nostro lavoro di controllo e verifica – dell’operato delle varie amministrazioni che si sono alternate in questi anni – abbiamo potuto constatare che all’interno della nostra città si nascondono purtroppo sacche di privilegio che nulla hanno a che fare con il bene della collettività, ma che sono di fatto tollerate, perché questo “dare e avere” fa comodo tantissimo alla classe politica che ha dominato la città in questi anni.

Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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