Il destino della Formia Rifiuti Zero è in pericolo? I lavoratori attendono chiarimenti

Il destino della Formia Rifiuti Zero è quanto meno a rischio visti gli ultimi fatti accaduti. Prima le dimissioni della responsabile alla Trasparenza e all’Anticorruzione dottoressa Carmen Carrillo, assunta appena tre mesi prima, e dell’impiegato amministrativo Mario Martone, che ha resistito appena tre mesi dall’aver vinto l’apposita selezione pubblica. Poi il licenziamento del responsabile tecnico della società, Claudio Sperduti, con i suoi probabili strascichi giudiziari. Fatti che non possono lasciare indifferenti chi – come noi – ha a cuore le sorti della società che si occupa della gestione dei rifiuti, perché dalla sua riuscita dipende il destino dei suoi lavoratori, che inevitabilmente sono coinvolti quanto meno perché rischiano di pagare sulla propria pelle, questo terremoto interno. A questo si aggiungono poi le voci sempre più insistenti – che giungono da Latina – circa l’acquisizione da parte del comune capoluogo di provincia di una quota societaria della Formia Rifiuti Zero e la nascita quindi di un’unica azienda per la gestione dei rifiuti nei due capoluoghi pontini. Ebbene si realizzerebbe quanto disciplinato dall’articolo 1 dello statuto della società, che prevede la possibilità “dell’ingresso di nuovi soci nella società sarà riservato solamente a Enti Locali o ad altri Enti pubblici”.
Un impegno da non da poco da parte della società guidata dall’amministratore unico Raphael Rossi, che ci lascia perplessi per tutta una serie di motivi, tra cui: il silenzio dell’amministrazione comunale di Formia sull’operazione. Ci saremmo aspettati almeno la convocazione di un consiglio comunale per spiegare meglio l’operazione; il possibile spostamento del baricentro decisionale da Formia a Latina, perché ci pare ovvio che l’ingresso da parte del comune di Latina non sarebbe indolore, visti i nuovi equilibri che si andrebbero a determinare (ovviamente nel caso in cui l’operazione andrà in porto); L’operazione è lecita? L’articolo 4 – comma 1 è in questo senso poco chiaro in quanto sottolinea che “La società ha per oggetto la gestione di servizi di pubblica utilità nel settore dell’igiene ambientale a partire dallo svolgimento del servizio per il Comune di Formia”, quindi in realtà non autorizza esplicitamente la gestione del ciclo dei rifiuti in altri comuni, ma lo lascia intendere possibile. Sarebbe quindi il caso di chiarire quanto meno i passaggi che verranno compiuti nei prossimi mesi; la solidità finanziaria e la solidità gestionale del nuovo soggetto, in quanto la nuova società passerebbe dal gestire il servizio rifiuti di una città di 38mila abitanti ad una connurbazione urbana di 157mila abitanti, senza tra l’altro nessuna continuità territoriale. E’ come se un topolino provasse ad ingoiare un elefante. Rischierebbe almeno di morire di indigestione. D’altronde non abbiamo accolto con entusiasmo alcuno la costituzione di una società anche se completamente pubblica, in quanto eravamo per la costituzione di un’azienda speciale, che avrebbe sicuramente offerto maggiori garanzie, ma ora che il danno è fatto temiamo che questa operazione sull’asse Formia-Latina possa essere un salto nel buio e mettere a rischio il futuro dei lavoratori.
A rendere ancora più incerto il futuro della Formia Rifiuti Zero – o di come diavolo si chiamerà la nuova società – è la possibile presenza nella sala comandi dell’amministratore unico Raphael Rossi. Un uomo solo al comando che ha di fatto reso la vita impossibile ai lavoratori, facendoli lavorare in condizione estremamente difficili, tanto da suscitare più di un malumore tra gli stessi.
La cosa ancora più grave è l’assenza della politica. Abbiamo l’impressione che si voglia continuare a sottovalutare non solo il malessere dei lavoratori, ma anche i messaggi di allarmi che a più livelli sono stati lanciati dagli organi di controllo.
Nulla è stato detto infatti dall’amministrazione comunale – ad esempio – sulle critiche della commissione per il controllo analogo – che ha il compito di controllare che tutto fili liscio – che ha espresso sull’operato dell’amministratore unico.
Un tirare a campare che pone numerosi interrogativi sul futuro della gestione del servizio rifiuti. Vorremmo che qualcuno smentisca i nostri dubbi, ma che lo si faccia quanto prima.

Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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