A Formia la camorra non solo esiste ma ci sta benissimo
Gli arresti e i sequestri effettuati dalle forze delle ordine – su mandato della magistratura – confermano il racconto di quanti hanno segnalato più volte l’invasiva presenza di esponenti apicali della camorra nella nostra città.
D’altronde l’elenco dei criminali che hanno soggiornato – e soggiornano – nella nostra città è sterminato, tanto da non farlo apparire come un fenomeno occasionale, ma anzi come una strategia a lungo termine per occupare la nostra città.
Lo abbiamo scritto ripetutamente che è un fenomeno non di oggi, ma ha le sue origini nella disponibilità con la quale una parte del tessuto sociale della nostra città si è offerto ad essa, ricevendone in cambio ricchezza e potere.
Nel corso di un convegno – tenutosi nel 2005 – l’allora Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Latina, Francesco Lazzaro, ebbe a dire: “esiste un’infiltrazione camorristica endemica tra Formia, Gaeta e Minturno e nella zona di Fondi”.
E questo mentre ancora c’era chi continuava a diffondere le proprio tesi negazioniste e questi sono i risultati e lo ha fatto fino ai giorni nostri.
E’ ovvio che la partita non si vince con la sola repressione, sarebbe da stupidi pensarlo, ma è necessaria la mobilitazione della società e la ricostruzione di un’idea di democrazia diversa dall’attuale, prosciugando – in particolare – il brodo culturale nel quale essa si riproduce, come ad esempio il diffondersi del mito del camorrista presso i giovani.
Un moderno eroe che ha tutto per piacere: droga, macchine di grossa cilindrata, vestiti firmati, potere e soprattutto una spaventosa disponibilità economica.
Devastante dal punto di vista dell’immaginario di un giovane, che vede nell’adesione al modello della criminalità organizzata una rapida occasione per affermarsi in una società modellata sul capitalismo più sfrenato, nel quale conti se hai, altrimenti sei considerato spazzatura.
D’altronde a camorra, come la n’drangheta e la mafia, si è data la forma delle multinazionali, avendo – da un lato – dalla loro l’ampia disponibilità di denaro per fare investimenti, soprattutto nell’edilizia, negli appalti e nei servizi e dall’altro potendo contare su una numerosa lista di politici sul proprio libro paga.
Insomma i nuovi padroni si stanno sostituendo ai vecchi e per farlo hanno bisogno di catturare il consenso dei cittadini ostentando il loro potere criminale, favoriti in questo da una devastante crisi sociale-economica (disoccupazione, emergenza casa, il pessimo stato dei servizi pubblici), a cui la politica di palazzo risponde con provvedimenti che non fanno che esasperare lo stato di malessere che colpisce soprattutto i strati più poveri della popolazione.
E’ ovvio che la lotta alla criminalità organizzata non è di per sé cosa facile, ma è una battaglia che va combattuta, non fosse altro che per non darla vinta ai tanti che con la camorra sono scesi a patti e ora tacciano.
Così facendo hanno condizionato lo sviluppo in senso veramente democratico del nostro paese e questo glielo rinfacceremo per tutta la vita.
Non basta semplicemente urlare onestà, ma è necessario proporre un modello di società alternativa. Noi lo abbiamo fatto aderendo ad un partito comunista, che si propone di lottare per una società socialista, nella quale tutti abbiano il giusto e non ci siano padroni a cui ubbidire. Solo allora i fenomeni criminali saranno un lontano ricordo.
Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia