Chi fravaca e sfravaca non perde mai tempo
Nel Dicembre 2003 l’allora assessore alle opere pubbliche Michelangelo Gargano informò l’opinione pubblica che “L’amministrazione comunale aveva intenzione di realizzare un progetto a carattere generale che avrebbe consentito di snellire il traffico di Via Vitruvio e della Superstrada Formia – Cassino, attraverso un miglior collegamento della zona est con la zona ovest di Formia. La Via delle Fornaci, che si sarebbe dovuta sviluppare tra la stazione ferroviaria e Via Madonna di Ponza, ne avrebbe rappresentao solo una prima importante tappa”. Allo scopo il comune aveva, con deliberazione di Consiglio Comunale n.338 del 30/9/2002, bandito un concorso nazionale di idee per la realizzazione di “un tratto di strada urbana per il completamento del collegamento tra la stazione ferroviaria, ubicata nel centro cittadino, e la S.S. 7 Bis, ad est del centro abitato”. La partecipazione al concorso era aperta agli architetti e/o ingegneri cittadini italiani o di un altro paese dell’U.E., regolarmente iscritti agli albi dei rispettivi ordini professionali. Ai tre progetti vincitori sarebbero andati i seguenti premi:1° Premio: Euro 15.000; 2° Premio: Euro 7.500; 3° Premio: Euro 3.000. Il 1° Premio venne vinto assegnato al gruppo di progettazione degli architetti Tommaso Brasiliano, Augusto Cosmai, Andrea Grimaldi, Nicolò Sardo dello “Studioteca Associati” di Roma in collaborazione con gli architetti Romolo Tancredi, Claudio Proietti, Giovanni Tommasetti, e la consulenza del Geologo Umberto Clementi di Roma. L’allora dirigente Marilena Terreri lodò il progetto con la seguente motivazione:”La soluzione progettuale dei vincitori è stata particolarmente apprezzata” per aver risolto brillantemente il problema del passaggio carrabile nell’area della sorgente Mazzoccolo, proponendo un cavalcavia che per un tratto corre al di sopra della linea ferrata, bypassando così l’area di tutela assoluta della sorgente, con un buon inserimento ambientale ed una buona qualità architettonica”. Ebbene hanno speso già 25.500euro e non solo nemmeno una pietra è stata posta ma anzi peggio. Il progetto è sparito completamente da qualsiasi elenco dei sogni e ne ci risulta abbia trovato spazio nel piano integrato della mobilità, pomposamente presentato alla cittadinanza come la soluzione ai mali endemici della nostra viabilità. Eppure insieme alla riqualificazione del “Seven up”, da trasformarsi in un centro congressi nel parco, e “Formiae” con la riqualificazione del tratto di costa antistante il centro urbano, faceva parte del pacchetto “Tre idee per Formia” tanto sbandierato dall’allora sindaco Bartolomeo. Hanno cioè preferito buttare tutto a mare e ripartire da capo, legando il destino della nostra città alla realizzazione della “pedemontana leggera”. Della serie “Chi fravaca e sfravaca non perde mai tempo”. Se l’attuale classe dirigente avesse messo lo stesso impegno di tempo e di denaro per risolvere i problemi “reali” di noi cittadini, in particolare delle classi meno abbienti, ci saremmo trovati sicuramente a vivere in una città migliore di quella che è attualmente. D’altronde abbiamo assistito sgomenti alle scorse elezioni comunali, dove nemici di un tempo si sono trovati – fianco a fianco – a sostenere una coalizione che ha promesso molto e mantenuto poco. La stessa variante al Piano Regolatore Generale (P.R.G.), disegnata dall’architetto Purini, è chiusa in cassetto e teniamo che lo rimarrà ancora per molto, spuntando solo in occasione delle prossime elezioni comunali, quando – immaginiamo – la propaganda la farà ritornare, insiema al porto “Marina di Castellone”, un’altro argomento buono da utilizzare al momento di raccattare voti. Di questo e altro racconteremo nei prossimi mesi.
Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia
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