Che succede a San Giulio?

Il quartiere di San Giulio vive un momento difficile. Nei giorni scorsi è stata staccata la corrente al campo polivalente di Via Palazzo e questo ha comportato anche lo spegnimento dei lampioni della vicina villa comunale, creando una situazione di disagio per chi la frequenta abitualmente e sappiamo sono in tanti a farlo.
Sicuramente è un altro di quei quartieri ad alta tensione abitativa trascurati dai nostri amministratori, che infatti non hanno previsto alcun intervento di riqualificazione, tanto da presentare spazi pubblici limitati e soprattutto senza alcuna continuità.
Il quartiere necessita invece di un minimo d’attenzione. La stessa villa Pimentel Fonseca, destinata ad orto botanico, ma da sempre abbandonata a sé, potrebbe essere invece oggetto di un intervento di riqualificazione, ricavando – ad esempio – al suo interno uno spazio da destinare ad essere un centro anziani.
Così come l’ultimo intervento di riqualificazione – se così si può chiamare – dello spazio esterno della scuola “Gianni Rodari” appare un semplice palliativo di scarsa durata se, come sembra, la pavimentazione inizia a dare già segni di degrado.
Nemmeno se la passa bene quel che po’ di arredo l’urbano disseminato qua e là nel quartiere. Probabilmente andrebbe risistemato.
Ma non finisce qui. Basta spostarti qualche centinai di metri – ed atterrare sul tratto di spiaggia dell’ex-salute – per trovarsi di fronte ad un altro disastro.
Eppure sono circa 100 passi da riqualificare. Tanto lungo è quel tratto di spiaggia sotto la rotonda dei carabinieri, che, diversamente da quanto pensano i nostri amministratori, costituisce – da sempre – un importante un punto di accesso “libero” al mare per gli abitanti della zona di Mola e di San Giulio, in particolare per quanti preferiscono non spostarsi in macchina.
Formia ha purtroppo il grande difetto di avere pessimi accessi al mare, sia per l’effetto di una sfortunata costruzione della litoranea, sia per una gestione allegra della fascia fronte mare, che nel passato ha concesso troppo all’edificazione privata, senza ottenere il rispetto degli standard urbanistici e delle convenzioni, tra cui si comprendono le strade pubbliche.
Un segno di un inizio di inversione di tendenza potrebbe essere la riqualificazione degli accessi esistenti, che diversamente sono lasciati abbandonati al degrado ed all’assalto dei bagnanti interessati a sfruttare occasionalmente il territorio.
Non si chiede molto, una pavimentazione degna di un percorso ciclo – pedonale, con un passaggio adeguato – magari un ponticello – sul fosso che dovrebbe scaricare le acque a mare, in modo da consentire l’accesso alla spiaggia in tutta sicurezza.
Un breve tratto che va riqualificato anche per consentire inoltre un cammino anche a quanti hanno difficoltà di movimento o bisogno di adeguate protezioni per accedere alla spiaggia in tuttà libertà.
La bella stagione è ormai alle porte, invitiamo l’amministrazione comunale a non farsi trovare impreparata lasciando i propri cittadini senza servizi – soprattutto quelli che non possono permettersi di spendere – perché sarebbe l’ennesima dimostrazione del fatto che al governo della città non c’è una classe politica all’altezza della situazione.

Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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