A pensare male si fa peccato però spesso ci si azzecca

“A pensare male si fa peccato però spesso ci si azzecca” recita un noto adagio. Lo facciamo nostro commentando i fatti avvenuti durante lo scorso consiglio comunale. Volendo essere in cattiva fede, si potrebbe pensare che quanto avvenuto nell’occasione è solo il completamento di un percorso che vede le due forze politiche egemoni nella nostra città stipulare un accordo per la cogestione del potere, perché come ci hanno raccontato “le problematiche locali che meritano soluzioni efficaci che possono arrivare solo da coalizioni ampie e condivise”. Manca l’ultimo passaggio e cioè una vera e propria alleanza, molto probabilmente bisognerà aspetterà fino alle prossime elezioni perché ciò si realizzi. D’altronde basta volgere lo sguardo nella confinante Gaeta per averne conferma.
Proprio nella città arcivescovile l’attuale primo cittadino Mitrano, nonché esponente di punta di Forza Italia, avrà tra le otto liste che lo appoggiano anche Gaeta Democratica, che è diretta emanazione del partito democratico gaetano, tant’è che al suo interno ha trovato spazio Pina Rosato, esponente di primo piano proprio del partito di Renzi.
E pensare che entrambi i partiti si erano presentati sulla scena politica italiana vantandosi di essere il nuovo ed invece si sono dimostrati essere per quello che sono, degni eredi della peggiore democrazia cristiana, partito che ha fatto – nel corso della lunga vita – del trasformismo la sua arma vincente.
E’ chiaro che al di là delle tante chiacchiere l’unico obbiettivo di entrambe le forze politiche è chiaramente quello di non mollare il ponte di comando e di sistemare cioè che è rimasto in sospeso in questi anni. D’altronde molti sono i cantieri aperti e molti altri quelli che si apriranno qualora dovessero andare in porto i faraonici progetti millantanti dall’attuale amministrazione.
Un libro dei sogni ambizioso, che però rischia seriamente di rimanere tale in assenza del denaro per realizzarli. D’altronde anche quando si è trattato di far approvare progetti a costo zero non si è andati molto più in là di generici impegni. Rimane infatti misterioso il motivo per cui non si è riuscito ad approvare la variante al piano regolatore che è rimasto chiuso nei cassetti dell’amministrazione comunale, nonostante che sono anni che è in fase di ultimazione.
Sarebbe il caso che l’attuale amministrazione comunale faccia sapere quali sono le motivazioni che hanno impedito la sua presentazione in consiglio comunale, nonostante una ormai lunga gestazione.
Eppure prima della crisi la maggioranza l’attuale sindaco aveva i numeri per farlo approvare velocemente ed invece niente. Ritornato in auge invece proprio quando si è trattato di trattare la propria sopravvivenza politica. E’ sotto gli occhi di tutti il fallimento di un centrosinistra incapace di governare la nostra città con le proprie forze, soprattutto a causa di una diffusa litigiosità.
Ora si tratterà di capire quali sono le reali intenzioni dell’attuale alleanza Partito Democratico – Forza Italia.
Lo scopriremo nei prossimi giorni quando verranno al pettine le grandi questioni che riguardano Formia e i suoi cittadini. Solo allora si capirà quali sono i veri obbiettivi delle forze politiche di maggioranza.
Ovviamente noi contrasteremo con forza eventuali scelte, che – con la scusa “per il bene del territorio” – andranno invece a danneggiare la collettività e lavoreremo – con tutte le nostre forze – per dare alla città un’alternativa “comunista” credibile, perché arrendersi sarebbe fare un favore a quanti hanno ridotto in macerie la nostra città.

Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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