Il mistero dello stadio di Maranola e tanto altro

Abbiamo appreso dalla lettura degli organi di stampa che lo stadio di Maranola è inutilizzabile, perché il comune di Formia – proprietario dell’impianto – dal 1 agosto 2016 ad oggi non ha provveduto ad espletare tutti gli oneri di omologazione dello stesso. La Società ASD UNIONE SPORTIVA FORMIA 1905 CALCIO – che ha in concessione temporaneamente l’impianto – appena appresa la notizia ha chiesto spiegazioni agli Uffici Comunali di competenza, che hanno riferito di poter risolvere tale problema attorno all’11 settembre. Non sappiamo quale sia la procedura per ottenere l’omologazione, ma di certo sappiamo che ogni anno gli uffici comunali ha autorizzato il pagamento di circa 4mila euro alla LND per ottenerlo. Quest’anno evidentemente qualcosa è andato storto. Così come molte sono le cose andate storte nella realizzazione del nuovo stadio, visto che – nonostante i fiumi di soldi spesi – è ancora un’opera sostanzialmente incompleta, mancando ad esempio di un ampio parcheggio per ospitare le autovetture dei tifosi. Nel 2015 l’opera in questione è stata inclusa nell’ELENCO INDICATIVO DEI LAVORI DA AFFIDARE MEDIANTE PROCEDURA RISTRETTA SEMPLIFICATA. Costo 800mila euro, che immaginiamo saranno presi interamente dal bilancio comunale. A cui vanno aggiunti 1milione e 300mila euro per la COPERTURA TRIBUNA EST e 500mila euro per l’IMPIANTO SPORTIVO POLIVALENTE COMUNALE DI MARANOLA. Alla fine il trasferimento dello stadio dalla vecchia struttura di S.Pietro a quella di nuova – se pur incompleta – di Maranola, costerà alla collettività formiana un importo stratosferico, tra l’altro difficilmente quantificabile visto che non siamo ancora riuscito a capire bene cosa doveva essere di competenza del CONI e cosa del comune di Formia. Ebbene a noi non interessa tanto il fatto in sé, ma il metodo truffaldino utilizzato per appioppare l’ennesima “sola” alla nostra città. “Sola” è stato – ad esempio – aver regalato alla nostra città Acqualatina, con i risultati drammatici che ne sono conseguiti. Da città ricca d’acqua siamo diventati una città che deve elemosinarla. E questo nonostante bollette con costi arrivati alle stelle con danno in primis per i semplici cittadini e poi per le strutture pubbliche, le piccole attività e i turisti, quest’ultimi diventati da anni la motivazione per il tentativo di stravolgimento urbanistico di Formia. “Sola” è stato il porto turistico “Marina di Cicerone”, che si sono palleggiati il centrosinistra e il centrodestra, con il risultato – e ne siamo contentissimi – che nemmeno uno pietra è stata messa. Eppure su di esso si sono giocate almeno due campagne elettorale. Un ottimo specchietto per le allodole per catturare il consenso degli strati più poveri della nostra città, che sono alla disperata ricerca di un posto di lavoro per sé e per i propri figli e che vedevano nel porto turistico un’ottima occasione. “Sola” è stato fino ad ora l’aver promesso la realizzazione del nuovo Ospedale del Golfo – l’aver speso 180mila euro per la progettazione preliminare (fonte L’Azienda Unità Sanitaria Locale di Latina). L’opera avrebbe dovuto avere un costo iniziale di 75milioni di euro (fonte regione Lazio). Usiamo il condizionale, perché come abbiamo imparato – nella nostra città – nulla è più volatile del costo delle opere pubbliche. E se invece di continuare a costruire il nuovo provassimo a risanare il vecchio? Troppo difficile? Evidentemente si vuole continuare a procedere trattando la città come la gallina d’oro per sé e i propri amici, senza preoccuparsi minimamente dei bisogni reali dei cittadini, che speriamo smettano di farsi prendere in giro.

circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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