Il mistero della variante del piano regolatore continua
Lo scorso 6 Ottobre il comune di Formia ha affidato l’incarico – dal valore di circa 20mila euro + IVA – per l’attività di supporto alla redazione del nuovo Piano Regolatore Generale (PRG) all’architetto Alessandro Abaterusso. Un nome non nuovo visto che è lo stesso a cui l’ente comunale ha affidato lo stesso incarico ben due volte: la prima con Determinazione n° 27 del 13.03.2014 (20mila euro + IVA) e la secondo con deliberazione di giunta comunale n.87 del 24.04.2015 (24mila euro + IVA). Lasciando perdere il fatto che si tratta di una variante all’esistente PRG e non di un nuovo PRG, vogliamo soffermarci sui tempi, che hanno trasformato l’atto nell’ennesima opera incompiuta della politica di palazzo. Partiamo dall’aprile 2015 quando il professor Franco Purini consegnò nelle mani preziosi del sindaco Bartolomeo la bozza di variante al Piano Regolatore Generale. Nell’occasione il sindaco Bartolomeo promise che le tavole sarebbero state pubblicate sul sito istituzionale del Comune. Le avete viste voi? Noi no. Eppure le abbiamo cercate con il massimo dell’impegno di cui siamo capaci. D’altronde tutta l’operazione è nata male e probabilmente finirà peggio. Ricordiamo infatti che nel conferimento dell’incarico (da 200mila euro) fu commessa un’illegittimità da parte dell’amministrazione comunale – allora guidata dal defunto sindaco Michele Forte. Infatti trattandosi di un importo superiore a 100mila euro si sarebbe dovuto procedere obbligatoriamente con la procedura del bando pubblico e non come fu fatto con un conferimento diretto. A quel punto per evitare una figuraccia – e anche un reato – l’amministrazione comunale – diede all’architetto Purini non più l’incarico di redigere il piano regolatore, ma quello di «alta consulenza e studio». Ovviamente non cambiò l’importo. Eravamo agli inizi del 2009 quando una pezza venne messa ad un provvedimento amministrativo di fatto illegittimo. Ebbene sono passati più di otto anni da quando è iniziato l’iter per dotare la nostra città di una variante al PRG e ancora non se ne vede la conclusione. D’altronde la storia amministrativa della nostra città è piena di improvvisazioni e promesse mancate. Nell’ordine ricordiamo: la Pedemontana (divenuta poi leggera), il porto turistico, il policlinico del golfo, una migliore gestione del servizio idrico con la sua privatizzazione, la modernizzazione della macchina amministrativa, un potenziamento dell’offerta turistica capace di attrarre migliaia di turisti, la valorizzazione dell’immenso patrimonio archeologico, lavoro per tutti. Tutti temi – che insieme proprio all’adozione della variante al PRG – saranno sicuramente nuovamente al centro della prossima campagna elettorale. Nel frattempo i nostri giovani scappano per non morire di morte certa e chi rimane rischia di trovarci di fronte all’ennesimo sacco edilizio, che continuerà a fare di Formia una discarica di cemento a cielo aperto, senza servizi per la collettività. D’altronde sono decenni che denunciamo la deriva speculatrice che domina la nostra città e i legami tra i «palazzinari» e il mondo della politica. Un modello, quello neoliberale, al quale va opposto un altro modello, quello della città intesa come “bene comune”, inclusiva e partecipativa. Da questo punto di vista siamo ancora all’anno zero.
Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia
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