E’ arrivato il grande gelo e di un riparo per i senzatetto nemmeno l’ombra
Il calendario scorre inesorabile. Passano le primavere, le estati, gli autunni e infine arrivano i gelidi inverni. E con l’arrivo di questi ultimi purtroppo le temperature iniziano a calare vistosamente. Questo succede tutti gli anni. Peccato che ad accorgersene poco siano da sempre le amministrazione comunali del sud pontino, che infatti si fanno trovare impreparate, tanto che nessun serio piano anti-gelo viene messo in campo repentinamente per dare sollievo a quanti vivono per strada.
In questi anni l’unico provvedimento preso è stato l’allestimento di un campo di accoglienza “provvisorio” nell’area del Molo Vespucci, gestito dai volontari della Croce Rossa italiana, nel quale le persone senza fissa dimora hanno potuto – durante le fredde notti invernali – trovare un letto dove dormire al caldo, ma lo si è fatto sempre con notevole ritardo, come se le persone che abitano per strada potessero attendere pazientemente i comodi di amministrazioni pubbliche attente a cose francamente ben più futili che a questa.
Lo scorso anno i 25mila euro vennero prelevati dai fondi dell’integrazione socio sanitaria.
Lo conferma la lettura del piano di zona – anno 2017 – del distretto socio-sanitario Formia-Gaeta, che comprende i nove comuni del sud pontino.
Facevano parte della misura “SOS SOCIALE DISTRETTUALE (emergenza freddo-accoglienza minori non accompagnati)” che disponeva di un finanziamento per complessivi 50mila euro.
Anche quest’anno probabilmente andrà a finire così, a meno che le dimissioni del sindaco di Formia non blocchino l’iter del provvedimento che autorizza la realizzazione della struttura e sarebbe un fatto gravissimo.
Nulla in confronto ai circa 160mila euro che verranno spesi dal nostro comune per le prossime vacanze natalizie e di cui ben 80mila euro solo per l’affitto delle luminarie.
Con i soldi spesi per le luminarie a Gaeta invece avremmo potuto ospitarli in un albergo a cinque stelle.
D’altronde è chiaro che c’è sicuramente bisogno di un progetto di più ampio respiro, che sia in grado di predisporre interventi per il superamento dell’emergenza, che poi emergenza non è, visto che puntualmente ogni anni è necessario predisporre delle misure per evitare che il freddo faccia dalle vittime.
In questi anni non è stata mai nemmeno minimamente preso in considerazione la nostra proposta – se pur minima – di dotare Formia, di un dormitorio pubblico, in modo da dare la possibilità ai senzatetto di trovare un rifugio accogliente per passare la notte, predisponendolo per renderlo il più confortevole.
Sono tante infatti tante le persone – italiane e non – che nella nostra città sono costretti a vivere per strada e a dormire su di un giaciglio di fortuna.
Non possiamo più lasciarli soli. Ormai gran parte delle città italiane hanno avviato piani di aiuto e di recupero psico-fisico di questi concittadini meno fortunati.
Nulla in contrario nemmeno all’ipotesi di accantornare l’idea del dormitorio pubblico, per importare invece nel nostro territorio progetti in grado di dare forma a nuove forme di socialità, creando luoghi dove gli ospiti possano vivere degnamente.
Non sarà la paura di qualche senzatetto in più – attratto da un luogo accogliente – a rendere improvvisamente timidi i nostri sindaci?
Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia