Enzo Simeone “Zigone”: a dodici anni dalla sua scomparsa il suo ricordo vive nelle nostre lotte

Sono passati ben dodici anni dalla scomparsa del compagno Enzo Simeone “Zigone”. Negli anni trascorsi insieme a lui abbiamo imparato che cosa significa essere comunisti e che cosa significa la politica come servizio e non come strumento di arricchimento personale. Dunque un comunista al servizio degli strati sociali meno abbienti, che spiccava per le sue doti di apertura, di umanità, di solidarietà e di sensibilità e soprattutto per la sua capacità di convincere anche i più riluttanti – tra di noi – sulla necessità di esserci sempre, anche alle iniziative più difficili. Anche quando la sua salute ha iniziato a dare i primi segni di cedimento, ha continuato il suo instancabile lavoro di diffusione degli ideali comunisti, al fine di edificare una diversa umanità. Un comunismo mai di maniera, ma sempre chiaro negli obbiettivi. Di certo ci manca la sua capacità di anticipare i tempi e di denunciare il marcio che si nascondeva dietro certe scelte. Lo fece ad esempio quando il centrodestra e il centrosinistra si accordavano per svendere l’acqua ai privati. Fu infatti tra i primi a sottolineare il pericolo che correvano i cittadini nel cedere la gestione del servizio idrico – fino ad allora pubblico – al mostro “Acqualatina”. Il tempo gli ha dato ragione. Non era di certo un visionario, ma un uomo che sapeva fiutare il pericolo dell’imminente crollo del mondo, per il quale lui stesso e tanti come lui avevano lottato tenacemente. D’altronde erano quelli i tempi in cui gli ex-eredi del partito comunista iniziavano a sposare le tesi dei poteri forticirca l’impossibilità di tenere in piedi lo stato sociale. Iniziava a soffiare il vento della reazione con i primi segni del neoliberismo.Non è stata ovviamente l’unica battaglia a cui ha partecipato – quasi sempre in prima fila, perché lui sapeva che non bastava essere un semplice spettatore, per cambiare i rapporti di forza. Egli è stato sempre a fianco dei lavoratori, cercando di scuoterli dal torpere nel quale erano caduti, ricordando loro che era necessario organizzarsi per impedire che ai padroni fosse permesso di mettere mano allo smantellamento dello statuto dei lavoratori. In prima fila nelle battaglie contro le guerre imperialiste e contro i governi che le sostenevano apertamente, contro il disfacimento delle amministrazioni locali e contro i primi segni delle contaminazioni tra camorra e politica, contro la regressione politica e culturale della nostra città, che la trasformata in un “non-luogo”. Siamo certi che il mondo di oggi non gli sarebbe piaciuto, ma questo non gli avrebbe impedito di esserci nelle lotte, perchè se è vero che il movimento operaio è stato sconfitto, è anche vero che non è morto. Caro Enzo il sol dell’avvenire ancora non è calato all’orizzonte. Noi faremo di tutto per dimostrarti di essere all’altezza dell’eredità di valori che ci hai lasciato. Lo ricorderemo Mercoledì 28 Marzo – dalle ore 19.00 in poi – – con la proiezione del film-documentario “Sono un uomo tra milioni…” che si terrà in via Maiorino 31, sede del Partito della Rifondazione Comunista, del Comitato Spontaneo di Lotta Contro Acqualatina, della Fondazione “Enzo Simeone” e dello sportello di Segretariato Sociale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Partito della Rifondazione Comunista
circolo “Enzo Simeone”
Formia

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