La trasparenza negata

In attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, il legislatore delegato ha emanato il decreto legislativo n. 150 del 27 ottobre 2009. Questi provvedimenti normativi sono conosciuti agli occhi dell’opinione pubblica con il nome di riforma Brunetta della pubblica amministrazione.
L’art.11 comma 8, lettera h) impone la pubblicazione dei Curricula e delle retribuzioni di coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico-amministrativo, ma purtroppo non è stato possibile verificarle, in quanto sul sito del comune manca qualsiasi riferimento alle retribuzioni di tali soggetti.
Va un tantino meglio per  la pubblicazione delle retribuzioni annue del segretario generale e dei dirigenti.
Visitando il sito del comune di Formia, scopriamo che i 9 dirigenti ed il segretario comunale in carico alle casse comunali ci sono costati oltre 820mila euro nell’anno 2009 (lo presumiamo facendo riferimento all’anno in cui è stata erogata la voce “altri compensi accessori”).  E’ ovvio che sarebbe obbligatorio pubblicare anche i dati degli anni successivi e non esiste privacy che tenga.
Il Consiglio dei Ministri ha inoltre approvato in via definitiva, su proposta del ministro della Pubblica amministrazione e semplificazione, Filippo Patroni Griffi, il decreto legislativo sulla trasparenza delle informazioni delle pubbliche amministrazioni, con i quali
dovranno essere pubblicati sui siti internet di istituzioni locali e statali i compensi ed i redditi dei politici (e dei loro consanguinei fino al secondo grado).
Veniamo poi ad un altro capitolo e cioè la pubblicazione degli atti amministrativi del comune di Formia sul proprio albo pretorio, partendo da una semplice definizione.
L’articolo 32 della legge 69/2009 recita  “A far data dal 1° gennaio 2010 (termine prorogato al 1° gennaio 2011 n.d.a.) gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione nei propri siti informatici da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici obbligati.”
L’attività dell’albo pretorio consiste nella pubblicazione di tutti quegli atti sui quali viene apposto il “referto di pubblicazione”: deliberazioni, ordinanze, determinazioni, avvisi, manifesti, gare, concorsi e altri atti del Comune e di altri enti pubblici, che devono essere portati a conoscenza del pubblico come atti emessi dalla pubblica amministrazione. Le regole con le quali funziona l’albo pretorio on line non sono quindi cambiate, è cambiato solo lo strumento: “il luogo dove venivano affissi i documenti stampati è stato sostituito da un sito web”.
Il comune di Formia dà una sua interpretazione alla legge per quanto riguarda la pubblicazione delle determinazioni, infatti si limita a pubblicare un elenco di esse, indicando il numero, la data, l’oggetto e l’ufficio, ma senza il testo allegato. Vi è solo l’indicazione per chi vuole visionarle di recarsi presso i settori competenti o la segreteria generale. Molte determinazioni riguardano impegni di spesa, insomma soldi.
Probabilmente non si rende accessibile al pubblico e non lo si informa per il motivo opposto per cui sui siti web dei comuni limitrofi e non solo [e qui approfitto per citare il Comune di Itri] si trova tutto il materiale pubblico (consultabile e scaricabile) in formato elettronico, quali: tutta la modulistica per le varie richieste-domande di certificazioni ecc. (che in un paese iper burocratizzato come è l’Italia non è poco!) e poi, magia delle magie, tutta la documentazione degli uffici tecnici (PRG, Norme tecniche, Piani Particolareggiati, tutti i vari piani urbanistici con le relative varianti, progetti vari di concorsi, tavole dei vincoli, fotogrammetrie eccetera eccetera eccetera…).
Tale scelta non può essere nemmeno giustificabile da qualche norma presente nel regolamento comunale, perché questo non può andare contro la legge.
D’altronde, se così non fosse, la tanto sbandierata “trasparenza della Pubblica amministrazione” andrebbe a farsi benedire, lasciando pesanti ombre sull’operato della stessa.
Cosa rischia il comune con questa pubblicazione diciamo incompleta? A nostro avvisto che  gli atti siano privi di efficacia.
Abbiamo anche sollecitato la prefettura ad esprimere un parere, con una nostra nota del 13 aprile 2011, sottolineando nell’occasione come ben diverso, e continua a esserlo, è l’atteggiamento della provincia di Latina, sul cui albo pretorio viene pubblicato, come prevede la legge,  il testo integrale delle determinazioni.
Allora si tratta di capire se esistono due leggi, una che vale per gli altri e un’altra che vale per il comune di Formia.
Attendiamo una risposta.

Gennaro Varriale
segretario del circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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