Legittima difesa. Ennesima arma di distrazione di massa per scopi elettorali

Ormai la politica più che migliorare le condizioni di vita dei cittadini è diventato un mezzo per garantire la sopravvivenza dei politici stessi. Dunque i politici più che elaborare provvedimenti utili all’economia pensano quelli utili a soddisfare la pancia del popolo, anche contro la alta cultura giuridica italiana.

Cosi dal giornale IlSole24ore – organo tutt’altro che comunista e sovversivo – si può apprendere che la Cassazione in tema di legittima difesa in casa e nei luoghi di lavoro ha fissato paletti che sanciscono la scarsa efficacia della riforma gialloverde, anche perché le nuove regole si aggiungono a quelle già modificate nel 2006 dal Governo Berlusconi proprio per rafforzare la legittima difesa “domiciliare”.

Ma a far scoprire l’imbroglio – ovvero l’inutilità della riforma e lo scopo elettorale – sono i numeri. Infatti in questi anni i casi sono stati molto pochi!

Secondo i dati del ministero di Giustizia, nel 2017 i procedimenti iscritti in dibattimento sono stati cinque!, nel 2016 due! e nel 2015 tre! E comprendono anche la legittima difesa non domiciliare. Molti degli episodi che passano per legittima difesa in realtà infatti non lo sono (da ultimo quello dell’imprenditore Peveri, i cui avvocati hanno sostenuto l’innocenza con altre tesi). Fra il 2015 e il 2017 sono invece diminuite sia le denunce per rapine in abitazione(-28%) e negli esercizi commerciali (-26%), sia quelle per i furti (- 23% nelle abitazioni e -16% nei negozi).

A dimostrazione del fatto che il problema in materia di legittima difesa è un fatto puramente mediatico – al pari del tema delle migrazioni – sta una ricerca sulla sicurezza dell’Università La Sapienza di Roma, da cui si apprende che dal 2007 al 2017, gli omicidi per eccesso di difesa personale sono stati il 2,7% (3,8 per le cose). I dati sono quindi assai distanti dal ricorrente allarme sociale, che invece viene evocato dall’ampia risonanza mediatica data dall’efferatezza di alcuni episodi.

L’inutilità della riforma sta nel fatto che anche riducendo – come fanno le nuove norme – la presunzione di proporzionalità non vengono meno gli altri limiti imposti dalle norme che definiscono la legittima difesa in generale sulla base di pericolo attuale, dell’offesa ingiusta e della reazione inevitabile. Soprattutto la Cassazione ha sottolineato che attualità vuol dire assenza di desistenza. In altre parole: non si può colpire chi sta fuggendo, che diciamolo è un gesto vigliacco. Tant’è che i casi di condanna hanno spesso riguardato proprio episodi in cui si è sparato al ladro in fuga. Dunque atti sproporzionati rispetto alla concretezza del pericolo.

Il governo gialloverde già caratterizzatosi per la criminalizzazione dei migranti e delle lotte sociali, colpite duramente dal Decreto Sicurezza, cerca di ergersi a paladino della sicurezza intervenendo inutilmente – come sostiene il Sole 24ore – su norme già adeguate. Diversamente si astiene dal dire come intende provvedere per recuperare circa 7-8 miliardi di euro di risorse spariti nel momento in cui l’ISTAT ha certificato la recessione dell’economia italiana, contro le ottimistiche previsioni del Governo che aveva previsto la crescita del PIL prima al 2.40%, e poi al 2.04% per camuffare il cedimento di fronte alla Commissione Europea.

In tutto questo l’informazione, pubblica e privata, fa la figura della serva prona al volere di chi ha sostenuto il provvedimento sulla legittima difesa e cioè Salvini. Infatti il ministro dell’interno è il politico che parla di più nei tg. Il più loquace, il più presente sui canali RAI e su SKY. Insomma la stato della democrazia e dell’informazione nel nostro paese è veramente pessimo. Dunque riteniamo che solo l’organizzazione di una nuova forza comunista può contrastare la deriva populista e fascista che ha preso piede nel paese.

circolo “ENZO SIMEONE”

partito della Rifondazione Comunista

Formia

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