Formia al tempo delle occupazioni

Qualcuno che occupa un posto che non gli spetta li ha accusati paragonandoli ai dei. Invece i nostri ragazzi e le nostre ragazze dimostrano ancora una volta che quando si tratta di lottare per qualcosa di importante, come il diritto allo studio, non attendono né suggerimenti né raccomandazioni, ma fanno ciò che serve. Occupano.

Le proteste che nelle ultime settimane hanno invaso tutte le città d’Italia, con manifestazioni e occupazioni di scuole ed università, lanciano un chiaro messaggio alla politica. E’ il chiaro segnale della volontà di un’intera generazione di studenti, insegnanti, genitori, precari e lavoratori della conoscenza, di scardinare politiche europee e nazionali volte a rendere l’istruzione privilegio per pochi anziché diritto per tutti, così come scritto nella nostra Costituzione. La conoscenza deve essere libera dalle logiche aziendali di cui oggi è schiava la politica.

La consapevolezza dell’importanza del difficile momento che stiamo attraversando è dimostrato dallo sciopero europeo del 14 novembre e la grande manifestazione del 24 Novembre, che ha avuto una sua propaggine anche a Formia con oltre un migliaio di ragazze e ragazzi scesi in piazza a dire no ai tagli, no alla “scuola di classe”, con cui si vuole ipotecare il loro futuro.

E’ il segno che ampie fette della popolazione europea si oppone alle politiche di austerity del governo Monti e dei suoi alleati, convinta di come cambiare si può, di come sia possibile una diversa uscita dalla crisi. Gli episodi di repressione violenta dei cortei evidenziano la volontà politica del governo di annichilire sul nascere l’opposizione sociale. Reprimere la protesta significa condannare le piccole ma forti speranze di chi crede nell’istruzione come occasione di riscatto.

C’è anche chi che va dicendo in giro che occupare le scuole non cambierà le sorti di questo paese, che è solo un modo per sottrarsi a lezioni e pericolosi compiti in classe. Oppure chi sostiene che sia una pratica dannosa, al limite illegale.

Ricordiamo a questa gente che ben altre e più gravi sono le illegalità in questa città. Basta pensare all’occupazione della città da parte della criminalità organizzata, un tempo a torto ritenuta occasionale, oggi radicata e tollerata da schiere di politici e professionisti, tanto da dare l’impressione di un governo ombra.

Ecco che da questo punto di vista, siamo convinti che la migliore risposta la stanno dando proprio gli studenti che con consapevolezza e maturità gestiscono occupazioni e si autogestiscono, dimostrando maturità e responsabilità.

In tal modo a grandi passi, cresce la consapevolezza dell’importanza della scuola pubblica, contro malgoverno e degrado economico e sociale, ragion per cui ad ogni costo deve essere difesa dalla mannaia impazzita dei tagli, che fanno strage di studenti, insegnanti, genitori, precari e lavoratori della conoscenza.

A tutti loro la nostra solidarietà e l’impegno a lavorare perché i luoghi della democrazia e del sapere non vengano chiusi.

Gennaro Varriale
segretario del circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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