Il sindaco «somaro» e l’inutile riunione provinciale del 17 settembre

L’intenzione del sindaco Forte di indire una riunione del consiglio provinciale per discutere della crisi idrica che ha colpito il sud pontino è il tentativo di un uomo disperato che non sa più cosa fare per evitare di essere travolto dalle “colpose” inefficienze di Acqualatina.

In consiglio provinciale si dovrebbero discutere «le azioni di coordinamento di tutti i Comuni della provincia volte alla programmazione di interventi immediati al fine di impedire che le problematiche riscontrate nell’anno in corso possano riproporsi»

Peccato che nel proporre ciò dimostra, ancora una volta, la sua totale incompetenza, cosa gravissima visto che stiamo parlando di acqua e non di soldi da assegnare a sagre o associazioni pseudo-culturali, senza alcun ritorno positivo per la collettività.

Ma lo sa o no il nostro sindaco che il consiglio provinciale non ha nessuna competenza in materia di servizio idrico? L’idea di avere un sindaco «somaro», nonostante tutto, ci imbarazza.

Ricordiamo, quindi, al sindaco Forte, che l’unico organismo deputato a prendere decisioni sulla materia è l’assemblea dei sindaci dell’ATO4, a cui egli stesso partecipa in qualità di massimo rappresentante del comune di Formia.

Nell’occasione avrebbe, comunque, dovuto tutelare gli interessi della sua città, ma tutti hanno purtroppo potuto verificare che questo non è stato fatto, con l’assurdo risultato che un territorio ricco di acqua si è trovato a vivere una pesantissima crisi idrica.

E’ la solita storia: «quando si è trattato di decidere se difendere la sua città o di posticipare gli investimenti di Acqualatina, i sindaci hanno deciso sempre di optare per la seconda ipotesi».

Basterebbe leggersi i resoconti dei lavori delle precedenti assemblee dei sindaci per rendersi conto che la difesa degli interessi di Acqualatina da parte dei sindaci, o dei loro delegati, è assoluta.

Ad esempio, l’11 novembre del 2011, ignorando i risultati dei quesiti referendari, 21 sindaci, il nostro compreso, hanno deciso per aumenti medi delle bollette dell’acqua del 9%.

Non che tale assemblea sia stata negli anni sinonimo di efficienza, visti i pessimi risulti che ha avallato, e la crisi idrica è uno di questi, ma che almeno si salvi la forma e non si prendano in giro i cittadini inventandosi soluzioni inesistenti dal punto di vista contrattuale.

Le elezioni si avvicinano e quindi, probabilmente, il sindaco Forte teme di vedere ridotte al lumicino le probabilità di essere rieletto, stante la situazione di disagio che si vedranno costretti a vivere l’anno prossimo i suoi concittadini.

Siamo sicuri, infatti, al di là delle favolette che ci vengono raccontate, che la crisi idrica si ripeterà con le stesse modalità di quest’anno, in quanto il vero motivo per il quale la situazione si sia normalizzata non è la pioggia, che è caduta in questi giorni in quantità insufficiente a riempire gli invasi, ma il fatto che migliaia di turisti abbiano abbandonato il nostro territorio.

Per evitare che il fenomeno si ripeta, forse dobbiamo sperare che gli stessi turisti scappati a gambe levate, non tornino più, visto il trattamento a loro riservato.

Crediamo, infatti, che difficilmente i turisti maltrattati ritorneranno al pensiero di avere a disposizione l’acqua solo nelle prime ore della giornata e che per il resto della giornata debbano invece arrangiarsi alla meno peggio.

Certo che, se il turismo lo vuole incentivare in questo modo, possiamo solo dirle: «lasci perdere».

Per noi l’unica soluzione praticabile non è continuare a mantenere in piedi un sistema clientelare ed inefficiente, ma la ripresa in carico degli impianti e delle reti da parte del comune di Formia. Siamo sicuri che tutti apprezzerebbero tale scelta.

Gennaro Varriale
segretario del Circolo “Enzo Simeone”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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