Formia, nuovo appuntamento per la raccolta firme contro i vitalizi dei consiglieri ed assessori della regione Lazio
Prosegue a ritmo serrato la campagna referendaria promossa dal Partito della Rifondazione Comunista e dall’intera Federazione della Sinistra Lazio per abrogare i vitalizi dei consiglieri e degli assessori regionali a partire dall’attuale legislatura. Sono oltre 500 le firme raccolte nella nostra città, ma non basta.
Il prossimo appuntamento è per Sabato 1 Settembre, dalle ore 18.00 alle ore 22.00, presso il gazebo che allestiremo in prossimità di piazza della Vittoria (Formia). Per chi invece non potrà esserci, ricordiamo che è possibile firmare presso gli uffici dell’URP che si trovano al piano terra del palazzo comunale.
Attraverso il referendum abrogativo, che sta prendendo il via con bacchetti per la raccolta firme dislocati nelle cinque province laziali, la Federazione della Sinistra vuole restituire equità sociale e porre fine ad un privilegio particolarmente insopportabile in un momento in cui le condizioni di vita di gran parte della popolazione peggiorano sempre di più, a causa di una gestione della crisi che penalizza i più senza intaccare i privilegi di pochi.
Solo in questa legislatura, sono 85 i consiglieri e gli assessori a cui viene operata la trattenuta per il cosiddetto “Fondo di Previdenza”, meglio conosciuto come vitalizio. Un’uscita che mensilmente costa al Consiglio Regionale 128.521 euro, per un importo annuo pari a euro 1.542.000, a cui si aggiunge il costo sopportato da questa istituzione per il pagamento del vitalizio agli ex consiglieri che godono già di tale privilegio, che ammonta a 1.218.000 euro al mese. In vitalizi, gli attuali consiglieri regionali costeranno ulteriori 4.500.000 euro annui, una volta raggiunta l’età per l’accesso al beneficio.
Questo costo si andrà ad aggiungere ai 17.000.000 di euro già spesi annualmente dal Consiglio regionale per i 221 ex consiglieri che attualmente ne usufruiscono.
Quindi, a partire dai 50 anni e per tutto il resto della loro vita, questi consiglieri percepiranno un vitalizio mensile di 4.400 euro per una sola legislatura, che potrà essere riversato – in caso di morte del beneficiario – alla moglie, oppure al figlio fino ai 26 anni, oppure alla convivente.
La posta in gioco è alta perché la vittoria del referendum porterebbe a un risparmio di più di 4 milioni di euro l’anno, solo eliminando i vitalizi dei consiglieri attualmente in carica. Si tratta di fondi pubblici che potrebbero essere reinvestiti in sanità, cultura, servizi sociali.
Ricordiamo che servono 50.000 firme per dire Stop ai privilegi di una classe politica sempre più dissoluta
Gennaro Varriale
segretario del Circolo “Enzo Simeone”
partito della Rifondazione Comunista
Formia
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