La legge e l'”intuitu personae” di Michele Forte

Il clamore suscitato nei mesi scorsi dagli scandalosi affari urbanistici che sembrano ormai trovare la loro sede naturale nel consiglio comunale di Formia, non ci ha fatto dimenticare che, in qualche cassetto del comune di Formia, giace la variante al Piano Regolatore della nostra città.

Una storia iniziata con il piede sbagliato da subito, tanto da guadagnare spazio nelle cronache nazionali, in particolare del giornale “Italia Oggi”, che in data 22 Febbraio 2010 ha pubblicato un articolo nel quale ha reso noto il contenuto della delibera n°45 dell’AUTORITÀ PER LA VIGILANZA SUI CONTRATTI PUBBLICI del 28 maggio 2009. La delibera, attivata da una segnalazione dell’Oice (Associazione delle società di ingegneria e architettura), tratta proprio dell’incarico di progettazione della variante di PRG, conferito all’illustre architetto Purini dall'”intuitu personae” del sindaco Forte, alla “modica” cifra di 206mila Euro. L’autorità, respingendo la difesa del comune nascosto dietro la foglia di fico del contratto d’opera intellettuale sottratto al codice dei contratti pubblici, ha affermato il principio secondo cui consulenze e collaborazioni professionali debbano essere affidate con procedura comparativa e selettiva improntata a PRINCIPI DI MERITOCRAZIA E IMPARZIALITÀ, vietando di fatto l’affidamento «disposti su base fiduciaria, ossia secondo intuitu personae».

Gli incarichi professionali affidati dai Comuni per la redazione dei piani regolatori o di loro varianti sono appalti di servizi e devono essere affidati nel rispetto delle norme del Codice dei contratti pubblici, con procedura ad evidenza pubblica. L’AFFIDAMENTO IN VIA DIRETTA È ILLEGITTIMO E PUÒ DETERMINARE UNA RESPONSABILITÀ PER DANNO ERARIALE DI FRONTE ALLA CORTE DEI CONTI. L’ennesima “magra” figura raccolta dal sindaco e dai suoi ragazzi pone l’accento su diversi aspetti della politica del centro-destra, ed in particolare dell’urbanistica.

Il primo riguarda l’affidamento su base fiduciaria di un servizio da affidare in regime di mercato, quindi di concorrenza.

Il secondo riguarda il principio della meritocrazia, spesso tristemente afflitto sui muri della città da quanti da un lato si dichiarano favorevoli al merito, dall’altro salgono a chiamata a Palazzo.

Il terzo riguarda la “comparazione” che il mercato impone e l’urbanistica richiede in tema di scelte strategiche quali una variante generale di PRG.

Potrebbe apparire strano che il sindaco Forte, paladino di Acqualatina e difensore strenuo della privatizzazione dei servizi pubblici, si contraddica sottraendosi alla disciplina del mercato. Invece, il caso dell’architetto Purini dimostra la malafede, la fallacia ed il reale obiettivo del sindaco, che nulla ha a che vedere con la gestione del territorio e la qualità urbana. L’urbanistica, per queste persone, rappresenta il campo su cui si realizza il consenso e si perpetua il potere del sindaco e della sua gente.

Come tale, deve essere affidato a persone fedeli, che devono lavorare affinché quanto rischia di essere seriamente dannoso per il territorio, perché avulso da un disegno complessivo, sia nascosto dietro parole fascinose apparentemente profonde, di fatto prive di significato. Incuranti del danno erariale, ossia dell’aggravio di spese accollato alle nostre casse, a costo di incorrere addirittura nell’inchiesta della Corte dei Conti.

La cooperativa “Luci sul Golfo”, la lottizzazione di Acquatraversa, la riqualificazione del Pastificio Paone, da un lato; il degrado del parco de Curtis e delle periferie, l’abbandono delle coste e l’incapacità di intervenire sulla mobilità, dall’altro; danno la reale dimensione dell’incapacità di questi amministratori, bravi solo a raccontare un futuro pieno di milioni, cui credono solo loro e la propria “claque”. Ad ulteriore conferma di ciò, basta leggere l’elenco triennale (2012-2014) delle opere pubbliche che interesseranno la nostra città, cosa che abbiamo fatto e che sarà oggetto di un successivo comunicato. L’architetto Purini è stato accolto con rispetto ed attenzione, concedendo il tempo necessario a lui per lavorare e a noi per capire.

Oggi, dopo aver esaminato il documento di indirizzi e la relativa zonizzazione risulta chiara la marginalità del suo ruolo ed il prezzo che costa a noi in termini di maggiori oneri ed a lui in termini di fama. Se vorrà essere ricordato come un professionista serio e dedito alla sua arte, sarebbe meglio se rifiutasse di continuare un lavoro dall’esito assai incerto, che sta assumendo sempre più chiaramente i tratti di un enorme pasticcio. In alternativa, potrà continuare, ma sarà ricordato come l’architetto di corte a cui, a fronte di un lauto compenso, è stato affidato il compito di disegnare acriticamente gli scarabocchi del suo capo. Formia merita altro che essere amministrata da chi ha a cuore solo i propri interessi e non quelli dell’intera collettività.

Gennaro Varriale
segretario del Circolo “Enzo Simeone”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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