Divieto di balneazione, la Salmonella conquista il mare di Gianola-S.Janni

Per quanti nutrissero ancora dubbi circa le reali intenzioni della giunta Forte di condurre una serie politica ambientale tesa alla tutela del mare ed al rilancio del turismo nel comune di Formia l’ordinanza n°89 del 6/9/2011 – che il sindaco che suo malgrado ha dovuto firmare – è la pietra tombale che schiaccia qualsiasi illusione e speranza, dando la misura della distanza che esiste tra la propaganda e la realtà.

Il 6/9/2011, il sindaco – prendendo atto dei rilievi ARPA di Latina – ha ordinato il divieto (temporaneo) della balneazione nella spiaggia libera di Gianola compresa tra Lido Sirene e Lido Celeste (precisamente il tratto che va da 50 metri a destra a 50 m sinistra dello sbocco della condotta di scarico adiacente il lido Celeste); disponendo altresì che gli Uffici Servizi Ambientali e Manutenzione provvedano ad apporre nei tratti interessati i cartelli con l’indicazione del vigente divieto di balneazione, curandone peraltro manutenzione e stato di efficienza, provvedendo alla sostituzione in caso di abbattimento o soppressione.

Se dalla notizia sono occorsi cinque giorni per provvedere con l’ordinanza, dopo cinque giorni le disposizioni del sindaco sono tutt’altro che eseguite visto che nel pomeriggio di domenica 11 abbiamo potuto constatare di persona che dei cartelli non c’è traccia. Il 30/8/2011 con fax prot n°70594 la sezione Latina di ARPA Lazio ha comunicato che le analisi delle acque del prelievo del 01/08/2011 presso il Lungomare Città di Ferrara, in corrispondenza delle acque fuoriuscenti da una condotta tombinata in cemento presente sull’arenile pubblico a confine con il Lido Celeste, hanno evidenziato lievi segni di inquinamento microbiologico oltre la presenza di specie batteriche potenzialmente patogene per l’uomo, tra cui la Salmonella spp.

Un virus che anche in percentuali minime può provocare la salmonellosi, malattia che si manifesta con una enterocolite acuta con sintomi improvvisi, quali mal di testa, dolori addominali/crampi, diarrea, nausea e vomito (talvolta). (Fonte FDA agenzia federale USA, per la regolamentazione di prodotti alimentari e farmaceutici). L’allarme è di una gravità tale da non consentire superficialità o sottovalutazione, considerato il numero di persone che ancora in questi giorni si bagnano in quelle acque. Per cui prima di parlare di economia si deve parlare di sanità pubblica e chiedere che l’ordinanza sia attuata e, aggiungiamo noi, siano posti in essere tutte le verifiche necessarie a capire come sia possibile, dopo tutti i gli investimenti fatti sulle pubbliche fognature, ancora oggi siano possibili scarichi di acque luride in mare!

Constatare il 1 agosto che le acque di parte del lungomare di Gianola non siano adeguate alla balneazione, significa constatare il fallimento di tutti gli annunci fatti dalla giunta in materia. Nel marzo 2011 l’assessore all’urbanistica e al demanio marittimo Benedetto Assaiante ci ricordava che la giunta regionale aveva deliberato per Formia un finanziamento di € 1.850.000 per la difesa delle coste e lo sviluppo sostenibile del litorale Santo Janni-Gianola. Importo poi ripartito nel triennio 2011/2013: 750 mila euro nel 2011; 300 mila euro nel 2012 e 800 mila euro nel 2013.

A questo punto chiediamo: come sono stati spesi 750mila euro previsti quest’anno per il lungomare di Gianola? E non finisce qui. La giunta regionale con decreto n°116 del 19/02/2010 ha istituito l’area sensibile del Golfo di Gaeta e dei bacini drenanti che su di essa insistono, interessando in tal modo il tratto di mare compreso tra la linea di costa e la linea di congiunzione tra il promontorio di Gaeta e Torre di Fico (in località Gianola) ed i comuni di Itri, Spigno e Minturno, in quanto interessati dai bacini drenanti di Rio d’Itri, Canale Acqua Traversa, Rio Capo D’Acqua-Santa Croce.

L’istituzione dell’area sensibile prevede che: 1) entro il 2015 siano realizzati interventi, tra cui l’adeguamento dei depuratori dei comuni del golfo di Gaeta, per l’abbattimento degli agenti inquinanti (azoto, fosforo,….); 2) entro dodici mesi dalla data di pubblicazione della delibera (2011), i Comuni ricadenti nell’area sensibile e nel bacino drenante, dovevano individuare gli scarichi a mare e nei fossi ad esso efferenti non depurati, affinché venissero intercettati o da rete fognaria o adeguatamente trattati. Ragion per cui è lecito pensare che quanto previsto, aldilà dei proclami del momento che non mancano mai, deve ancora essere realizzato, di modo che gli atti delle giunte della destra restano lettera morta, con situazioni di degrado che mettono a rischio la nostra stessa salute.

Ma se gli interventi necessari alla salute pubblica ed alla tutela dell’ambiente faticano ad essere realizzati, quelli volti allo sfruttamento del mare non diminuiscono. Tutt’altro. Ad esempio le licenze di noleggio per ombrelloni e sedie sdraio, i cui tratti in concessione appaiono ben più ampi di quanto assegnato, per cui sarebbe opportuno controllare che i concessionari si attengano alle previsioni del bando di gara evitando che si “allarghino”.

Oppure la realizzazione del pontile ENI per la movimentazione dei prodotti petroliferi all’interno del porto commerciale di Gaeta e nella nostra città la realizzazione dell’ecomostro “porto Ranucci”, per i quali – nonostante gli amministratori locali diano il progetto già esecutivo – non è per niente chiaro quali saranno gli effetti sull’ambiente, visto che a quanto pare ancora devono essere chiuse le necessarie verifiche ambientali. E non siamo i soli a dirlo. Anche il Presidente del Consorzio Sviluppo Industriale Sud Pontino, consigliere comunale, nonché coordinatore del PDL di Formia, avv. Salvatore Forte, rispondendo alle critiche circa l’impatto del pontile ENI sulla spiaggia di Vindicio, ha precisato che: “… per quanto attiene la Marina di Cicerone di cui si è scritto, e che potrebbe portare nocumento sulla stessa spiaggia di Vindicio, sono convinto che il progetto, attualmente in sede di conferenza dei servizi e in futura verifica di VAS e VIA, potrà individuare tutte quelle (ove ci fossero) indicazioni tecniche tese ad eliminare eventuali problematiche sulla spiaggia di Vindicio”. Prospettando l’inizio di uno scontro tra progetti vicini e tra interessi economici che galleggiano in mare.

Tanto da ritenere che presto si scatenerà una vera e proprio guerra, fatta di attacchi e ricatti, con buona pace del progetto della “città del golfo”, così tanto sbandierato dalla famiglia Forte e discepoli. Se prima di pensare ai progetti faraonici, si comincia a pensare alla salute dei cittadini, forse anche il turismo e l’economia potrebbero cominciare a star meglio. Infine, invitiamo quanti affermeranno la strumentalità dei nostri interventi, a chiedersi se hanno fatto quanto avrebbero dovuto per evitare quanto accade.

Gennaro Varriale
circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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