L’estate formiana, la caccia agli extracomunitari, gli abusi edilizi

L’estate formiana si caratterizza, ormai da anni, dalla caccia agli extracomunitari, colpevoli del gravissimo reato di vendere sulle spiagge la loro mercanzia, all’interno della quale trovano sicuramente anche spazio prodotti contraffatti.

Il dispiegamento di forze dell’ordine, così come ci è stato raccontato da chi ha assistito a tali scene, è notevole, figlio probabilmente dell’equazione, che sembra tanto andare di moda di questi tempi, aumento dell’immigrazione = aumento della criminalità, che fa il paio con la diffusa vulgata per cui si devono perseguire le piccole infrazioni, in special modo le straniere, indulgendo verso le grandi, probabilmente perché convinti che nessuna coscienza si scomoderà in difesa dei poveri extracomunitari, considerati alla stregua di pericolosi criminali.

Eppure, nessuno ce lo toglie dalla testa, siamo convinti che, se tanta forza fosse impiegata nel contrasto agli abusi edilizi qualcosa cambierebbe sul serio.

La nostra è qualcosa di più di una convinzione. E’ la constatazione del silenzio seguito alla nostra richiesta di controlli su attività edilizie suscettibili di possibili abusi edilizi. Segnalazione argomentata e circostanziata, inviata il 20/05/2011 al comando di polizia municipale di Formia, dove abbiamo denunciato la presenza di numerosi cantieri edili privi del cartello di cantiere, come prevede l’attuale normativa, con l’ipotesi per nulla infondata che fossero in corso degli abusi edilizi, vista l’intenzione di tenere nascoste informazioni che devono essere di dominio pubblico.

Tra i cantieri in contrasto con il regolamento comunale, c’è un parco in costruzione di grandi dimensioni, che difficilmente sfugge all’occhio altre volte attento dei nostri tutori dell’ordine, visto che invece del cartello di cantiere ne espone un altro ben più grande con una pubblicità ben in vista (chissà se sono state ottenute tutte le autorizzazioni degli uffici comunali).

Nonostante abbiamo espressamente fatto presente di essere pronti a dimostrare con le fotografie quanto scritto, non è successo nulla, non un diniego, non una lettera, né la richiesta di chiarimenti. Nel timore che un disguido avesse precipitato la richiesta in un anonimo cassetto, il 5/6/2011, via fax, abbiamo inoltrato, un’altra comunicazione con cui si chiedeva copia degli atti successivi alla prima richiesta di controllo per i possibili abusi edilizi. Anche in questo caso il comando di polizia municipale, ad oggi, non ha dato nessun riscontro, forse impegnati oltre ogni modo a dare la caccia agli extracomunitari, che tentano di guadagnare un pezzo di pane sul nostro litorale.

Probabilmente il fenomeno dell’abusivismo edilizio è colpevolmente sottovalutato.

Per dare un idea dell’intensità del problema nel nostro comune basta osservare che da Marzo 2011 ad oggi, le richieste di sanatoria approvate dal comune sono state circa 119 (una sola respinta). Dato che significa quanti hanno costruito in difformità dalla legge vigente e solo dopo aver compiuto l’abuso e con un successivo intervento legislativo gli è stato consentito di ritornare nella legalità. A questi sono da aggiungere tre sequestri di cantieri di opere eseguite in senza permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali in zone vincolate. Un po’ pochini ci sembrano se si pensa all’estensione della costa ed a quei cantieri di cui s’è parlato prima.

Un tale atteggiamento ha consentito da un lato ad una parte degli imprenditori di continuare a galleggiare, dall’altro ad alcuni politici di ottenere voti a chi si è stato “tollerato”. Il piano casa nella versione Polverini – Ciocchetti è la conferma delle “liaisons dangereuses”, per terra e città, tra politica e mattone. Quello che prima era possibile ed oggi non più, causa l’esaurimento del territorio ed una maggior consapevolezza della cittadinanza in materia edilizia, oggi viene consentito per legge, pur di assicurare oggi il profitto a coloro che domani dovranno garantire voti. Possono agitarsi quanto vogliono i signori Ciocchetti e Forte, ma la loro promessa di vani a buon mercato per tutti.

Allora, per distrarre il popolo ed acquietare la sua sete di Giustizia, acuita da una destra ed un centro tanto populista quanto faccendiere, ecco che si sbatte il mostro in prima pagina. Così, gli stessi extracomunitari che si spezzano la schiena nei campi della nostra provincia, che lavorano dentro le fabbriche o nei cantieri della nostra città, consentendo lauti profitti alle stesse persone che politicamente ne approvano l’espulsione, che lavorano in cambio di un tozzo di pane, senza che gli venga riconosciuto uno straccio di diritto.

Questi ultimi non ricevono lo stesso benevole trattamento degli amici degli amici, nonostante abbiano molto più bisogno di violare la legge di chi costruisce una casa, specie se per profitto, bensì l’amaro destino di restare intrappolati nel recinto degli esclusi, tra quanti che sono additati come la rovina della città, con la colpa di rovinarne l’immagine, sullo sfondo di un paesaggio abbrutito a volte da palazzi tanto brutti quanto inutili.

E tutti sembrano cadere nel tranello teso da chi vuole confondere le acque, eppure avremmo tanto bisogno di un pensiero libero, incondizionato, critico, vigile, mai allineato, mai compiacente con i potenti, capace ancora di indignarsi per ciò che succede agli ultimi.

Gennaro Varriale
circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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