La mannaia della giunta Polverini sul trasporto pubblico
Continua l’opera demolitrice dei servizi pubblici da parte della regione Lazio, guidata dalla Polverini. Apprendiamo da fonti giornalistiche che questa volta tocca ai trasporti, per la precisione ai collegamenti tra Formia e Gaeta, oggi garantito dalla CO.TRA.L, l’azienda di proprietà della regione Lazio .
Il motivo è legato alla scelta della giunta Polverini – a fronte dei tagli ai trasferimenti statali previsti dal governo Berlusconi nel comparto trasporti – di ridurre di oltre dieci milioni il numero di chilometri percorsi su tratte extraurbane – in tutto il Lazio – dagli automezzi pubblici, senza evidentemente curarsi in alcun modo dei danni che tale operazione andrà ad arrecare ad un comparto, quello dei trasporti pubblici già ora deficitario. Non ci tranquillizza in alcun modo la paventata possibilità che tale servizio possa essere dato in gestione a dei privati (quali?), e che comunque significherebbe – da subito – l’aumento del biglietto e degli abbonamenti, così come sovente avviene quando si decide di privatizzare un servizio pubblico.
Il passo successivo porterà alla quasi sicura cancellazione delle tessere gratuite di LIBERA CIRCOLAZIONE (sui mezzi di competenza regionale CO.TRA.L, Trenitalia e Met.Ro) per i cittadini ultrasettantenni, mutilati di guerra ed invalidi di guerra, il costo delle quali grava attualmente sul bilancio della regione Lazio. Non vorremmo sbagliarci ma ci sembra che ciò avvenga con la completa acquiescenza dell’attuale amministrazione, che sembra non essere interessata a tutelare i tanti cittadini (studenti, lavoratori) che si spostano per raggiungere Gaeta.
La stessa superficialità l’abbiamo notata nella gestione del problema del trasporto ferro-tranviario, legato principalmente a due questioni: una è la littorina che nata con l’obbiettivo di collegare in maniera ottimale le due città e che ci sembra possa essere annoverata tra le tante opere “pubbliche” incompiute che popolano il golfo. Un’opera che ci sembra sia andata persa nel dimenticatoio, tant’è che ci risulta in totale stato di abbandono. Sarebbe utile in questo caso che si esprimesse anche il sindaco di Gaeta, che tanto aveva puntato sulla sua realizzazione.
L’altra questione che ci sembra ancora aperta è legata alla stazione di Formia e all’offerta che Trenitalia mette a disposizione dei tanti pendolari che utilizzano il treno per i propri spostamenti. Eravamo rimasti alla promesse elettorali dell’allora candidato Aldo Forte, con cui si faceva carico dei problemi e delle relative soluzioni. A che punto siamo? Prendendo i treni non ci sembra che siano stati fatti passi avanti, non è possibile considerare tale l’aver deciso di utilizzare un nuovo rivestimento per coprire i vecchi sedili, è come nascondere lo sporco sotto il tappeto.
Il materiale rotabile è vecchissimo; i bagni molto spesso rotti o inservibili, soprattutto al termine della giornata; l’aria condizionata è spesso guasta; i vetri sporchi all’interno ed all’esterno; le tendine parasole mancanti oppure sporchissime. Non ci sembra per nulla soddisfacente la concessione fatta da Trenitalia ai pendolari, con la fermata degli interregionali a Minturno, troppo poco. In questo contesto di criticità manca la voce dell’attuale amministrazione, non conosciamo assolutamente quali sono stati gli strumenti messi in campo per chiedere conto degli scarsi risultati a chi invece è pagato per fornire un servizio efficiente, e non conosciamo il piano “complessivo” degli investimenti comunali per migliorare la viabilità della nostra città, un’occasione da non perdere ed in cui sicuramente riveste un ruolo importante proprio il trasporto pubblico.
Aggiungiamo poi che nella finanziaria, del governo Berlusconi, di quest’anno è stato previsto che i finanziamenti alle tratte ferroviarie locali siano legati alla crescita del prezzo dei biglietti, per cui ci aspettiamo a breve sostanziosi aumenti. Non può essere di consolazione la gratuità del trasporto regionale e locale, previsto per studenti, lavoratori, disoccupati e inoccupati con un’età compresa tra i 10 e i 25 anni, aventi un reddito ISEE non superiore ad € 20mila, con il dubbio di quanti ne abbiamo potuto veramente usufruire.
Roberta Trombetti
segretario del Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia