Licenziata dopo 16 anni: Offesa la dignità di una lavoratrice
Per 16 anni ha lavorato come assistente nella ditta dei trasporti scolastici comunali e da quest’anno non lavora più. Ma per l’assessore alla Istruzione del Comune di Formia non ha perso il posto di lavoro e non vi è stato alcun licenziamento. Ci si chiede: può un tale assessore continuare a svolgere il proprio ruolo istituzionale? Può un tale assessore rimanere a gestire un servizio così delicato come quello scolastico?
Seppur tardivamente rispetto all’inizio dell’anno scolastico, l’assessore alla Istruzione La Mura avrebbe deciso di accertare le violazioni contrattuali commesse dalla ditta dei trasporti scolastici denunciate da Rifondazione Comunista. E cosa fa? Invece di convocare la lavoratrice per ascoltare le sue ragioni, convoca l’azienda che ha calpestato tutte le norme contrattuali derivanti dall’affidamento del servizio. In buona sostanza l’azienda riferirebbe che è normale non rinnovare un contratto di lavoro dopo 16 anni, e al posto della lavoratrice LICENZIATA metterci la propria cognata, evocando la libertà di impresa e minacciando querele a Rifondazione Comunista per aver offeso la dignità dell’impresa.
E l’assessore alla istruzione che fa? Invece di mediare tra le parti e cercare di comporre bonariamente la questione, come avrebbe fatto qualsiasi assessore con un minimo di senso di responsabilità, fa proprie le sole ragioni dell’azienda, riconoscendo che una cognata di un titolare di una azienda può passare sopra qualsiasi legge e qualsiasi norma contrattuale.
Rifondazione Comunista chiede le dimissioni dell’assessore alla Istruzione del Comune di Formia Amato La Mura, per manifesta incapacità a gestire un servizio pubblico complesso e delicato come quello dei trasporti scolastici dei bambini, per la totale mancanza di conoscenza delle norme e delle leggi che sottostanno alla organizzazione del lavoro dei servizi di pertinenza del proprio assessorato e per collusione con imprenditori senza scrupoli che speculano sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori.
Si chiede maggior rispetto istituzionale verso le lavoratrici e i lavoratori che operano per conto del Comune di Formia. Non è possibile che un arrogante e spocchioso assessore alla Istruzione possa permettere che una lavoratrice del proprio dipartimento, che per 16 anni non ha mai avuto alcun provvedimento disciplinare, possa essere mortificata da un imprenditore che riceve tre miliardi di vecchie lire all’anno, pagati dai cittadini – contribuenti di Formia, per un servizio il cui unico scopo è favorire i propri parenti e amici.
Gennaro Varriale
responsabile politiche sociali e del lavoro
circolo “Enzo Simeone”
partito della Rifondazione Comunista
Formia